
Prova a dir poco opaca degli azzurri che, invece di decollare, si fanno infilare nel finale e scendono sempre più in basso. Il Serricciolo rimedia un pari importante, ma è sempre crisi. L’impresa della Fivizzanese limita i danni per un buon FilVilla e per un Monzone sempre in ombra. La Filattierese torna a vincere, ma la salvezza è più lontana per la batosta del Monti a Pisa. In Terza, si attenuano le speranze di raccogliere qualcosa, anche se l’OM Pontremoli prova a risalire.
Se è vero che la storia è maestra di vita, una volta di più andiamo a prendere atto che basta guardare indietro e verificare quanto di solito accadeva in passato, per capire quello che sta accadendo di nuovo. Ovvero, quando le vicende calcistiche stanno entrando nel vivo e si consuma il secondo terzo della stagione, ecco capitare le cose più impensate e, soprattutto, tornare in discussione quanto fatto di buono o di discreto fino a questo momento.
Il primo, devastante, sconforto ce lo offre la Pontremolese che doveva dare un segnale di ottimismo per le cose a venire, regalando quella vittoria che poteva aprire a spiragli sognati. Invece, eccola precipitare facendosi battere in piena zona Cesarini da una diretta concorrente alla lotta per la salvezza, quasi a concretizzare una beffa che si veniva scrivendo con il trascorrere dei minuti. La cosa più giusta sarebbe evitare qualsiasi commento perché quando si comincia ad aprire il quaderno di certe situazioni l’iter delle lamentazioni rischia di non avere più fine. Ve lo evitiamo per dire solo che, dopo avere creduto che qualcosa poteva e doveva cambiare, specie dopo il cambio della guardia, prendiamo atto che, almeno in casa nulla è mutato, anzi sembrano essersi spenti anche quei pochi stimoli intravisti, per cui l’amarezza si fa ancora più cocente. Ora siamo in piena zona play out, certo in tanti, e da ora in poi dovremo lottare per uscirne fuori alla meglio, sperando di salvare la stagione. Sia chiaro, tutti sapevano che la fase iniziale del ritorno sarebbe stata la più difficile, ma questo non ci esime dal dire che il bello verrà verso la fine quando andremo ad incontrare le squadre che, come noi, stanno lottando per la salvezza e, allora, o avremo il dovuto da mettere in campo, o sarà come battere l’acqua nel mortaio. Ha evitato, per un pelo e con il dovuto orgoglio, la stessa miseranda fine il Serricciolo che, impegnato in casa con il non eccelso Capezzano Pianore, a venti minuti dal fischio finale era sotto per 1 a 3, lasciando quindi intravvedere un’altra tappa di quel declino iniziato improvvisamente. Meno male che il senso del pudore non è ancora venuto meno e il tempo residuo è stato sufficiente per cercare fin nei precordi le energie necessarie per rimediare al disastro. Quando a due soli minuti dalla fine la rete ospite si è gonfiata di nuovo per rimediare almeno un pari, il sospiro di sollievo è salito ad esaltare la ritrovata dignità, perché di altro non si può parlare. Concetto che vale, anche per la Seconda, dove, dopo tanti peana, ci ritroviamo ora a tribolare per renderci conto che ben poco è cambiato rispetto al passato, anzi tornano ad esaltarsi i difetti di ieri, quando l’idea del dispetto era regina sui nostri campi, a fare godere gli altri per la nostra insipienza. Così, mentre godiamo per l’impresa superba della Fivizzanese che mette un freno alla corsa della ritrovata Torrelaghese, tenendo così vivo un filo di speranza, imprechiamo per l’occasione perduta dal FilVilla che, dopo essere stato in vantaggio nello scontro clou di giornata, si è fatto rimontare dal Tirrenia, facendo così sfumare l’occasione per riguadagnare le vetta. Ma, il culmine dell’imponderabile ci viene dal Monzone che sembra avere perso il senso dell’orientamento, capace quindi solo di precipitare a suolo a causa di una forza di gravità di cui nessuno capisce la portata. Il crollo nel finale a Corsanico, dopo avere provato a vincere nonostante l’inferiorità numerica, dice che forse ci sono cause di forze diverse ad incidere sul presente e che spesso basta ricorrere a qualche scongiuro adeguato per rimediare prima che il quadro vada a complicarsi del tutto. Ci fermiamo, però, dopo avere accennato alla nuova vittoria della Filattierese, che dava un senso all’ipotesi di rincorsa da realizzare da ora a venire, sulla incredibile débacle del Monti a Pisa che ci ha fatto tornare in mente quel calcio nostrano di tanti anni fa, quando molte delle nostre squadre partecipavano ai tornei solo per fare un dispetto al vicino di casa e bastava vincere i due confronti, ma poi magari retrocedere, per dire che tutto era andato a meraviglia. Non si riesce a capire, infatti, come una squadra sette giorni prima possa strapazzare la capolista e sette giorni dopo, scenda a Pisa e prenda una lisciata inenarrabile dalla terzultima in classifica. Perdonate la cattiveria, ma il sospetto che l’antica mentalità, che tanto male ha fatto da sempre al calcio lunigianese, sia ancora viva, ci rimane dentro intatto e ineliminabile. Peccato, nel quadro, che la classifica, proprio per certi cedimenti inusuali, si sia fatta davvero interessante e comunque a rischio e proprio per l’exploit del Pisa che forse condanna definitivamente la Filattierese, ma tira dentro anche altri che forse pensavano di essere già fuori pericolo. Quanto alla Terza, tenuto conto che il Mulazzo osservava il turno di riposo, l’attenzione era concentrata su l’OM Pontremoli e i biancocelesti, impegnati a Fosdinovo, sono riusciti a prevalere di misura portandosi a ridosso della pattuglia che insegue le ultime due piazze disponibili per entrare nei play off.
Luciano Bertocchi