Il forte legame tra Giovanni Lindo Ferretti e Fivizzano

Il cantante dei CCCP e CSI, gruppi omaggiati a Sanremo con due cover, ha un legame speciale con la città vivendo molto vicino, dall’altro lato dell’Appennino

Giovanni Lindo Ferretti, a destra, premiato a Fivizzano in occasione del Lunigiana Film Festival
Giovanni Lindo Ferretti, a destra, premiato a Fivizzano in occasione del Lunigiana Film Festival

Nei giorni del Festival di Sanremo più volte è stato evocato il nome di Giovanni Lindo Ferretti, perché nella serata delle cover i Maneskin (poi vincitori di questa edizione del Festival) hanno scelto di cantare “Amandoti” e Max Gazzè “Del mondo”, la prima una canzone della band Cccp del 1990, la seconda dei Csi del 1994, due band di cui Ferretti fu cantante e paroliere. Ferretti fu il leader anche di un altro gruppo, posteriore ai due citati, i PGR (Per Grazia Ricevuta). Per molti anni del secolo scorso è stato considerato uno dei massimi rappresentanti del “rock impegnato”, un punkettone doc. Poi “ha smesso di fare il cantante e si è fatto cantore di un mondo residuale, antico, sfuggito al moderno. Quello montano, il suo”, Cerreto Alpi, 70 abitanti, sull’Appennino tosco-emiliano, comune di Ventasso, provincia di Reggio Emilia. “Bella gente d’Appennino” è il titolo del libro che vi ha dedicato, pubblicato nel 2009, dopo “Reduce” del 2006. Vi si legge della sua vicenda personale, del suo ritorno alla fede, dei suoi ripensamenti politici, “da Papa Togliatti a Papa Benedetto” è stato scritto. Sono stati presentati anche a Fivizzano e a Sassalbo, alla presenza di molte persone, richiamate dal ricordo della sua presenza alla grande manifestazione di “Comunicare fa male”, che, organizzata dal gruppo Eliogabalo, presieduto da Federico Nobili, ha animato, nei primi anni del 2000, le estati fivizzanesi con spettacoli, con iniziative culturali, politiche, musicali, con conferenze di personaggi di livello nazionale nel giornalismo e nella magistratura.

Nel cimitero di Vinca il lungo elenco dei nomi dei civili uccisi tra il 24 e il 26 agosto 1944
Nel cimitero di Vinca il lungo elenco dei nomi dei civili uccisi tra il 24 e il 26 agosto 1944

Con Federico Nobili, Lindo Ferretti instaurò un rapporto di amicizia e di collaborazione nell’organizzazione di alcuni eventi di “Comunicare”, iniziato a seguito di una telefonata che una mattina d’estate di una ventina di anni fa, in qualità di assessore alla Cultura, ricevetti da un signore che chiedeva un appuntamento per presentare all’Amministrazione delle interessanti proposte. L’incontro avvenne quella stessa mattina, propedeutico ad un secondo fissato per la settimana successiva, al quale si presentarono, conosciuta la notizia della presenza di Ferretti, molti fivizzanesi, oltre la Giunta. La prima iniziativa fu uno spettacolo di danze e canti coi costumi e con gli strumenti tradizionali di 12 Zulu in piazza Medicea, dove giunsero dalla Porta di Sotto senza alcun preavviso pubblicitario, per ripetere l’esperienza che pochi giorni prima aveva riempito Piazza Maggiore di Bologna. Anche lì accorsero molte persone attratte dai guerrieri Zulu, uomini e donne. Federico Nobili, poi, inserì nel programma di Comunicare del 3 agosto 2001 una lezione del prof. PutikaNtuli sulla storia e la cultura del popolo Zulu, organizzata da Ferretti, che collaborò, con la sua Bottega di musica e comunicazione, con il presidente di Eliogabalo anche nell’allestimento di altri spettacoli. Dimostrazione del legame tra il territorio e la musica come certifica anche la canzone, diffusa durante una commemorazione dell’eccidio dell’agosto 1944, “Nuvole a Vinca”, considerata, con “Stalingrado” del 1975, un esempio di musica politica e che racconta l’eccidio nazifascista nella piccola frazione del comune: “Sui castagni passano/ nembi, cirri, cumuli,/ nubi bianche, nubi nere./ Qualche vecchio sa vedere/ quale porta rondini,/ quale porta grandine,/ quale porta tuoni e lampi, / quale acqua per i campi/ la nube sui tornanti/ al paese porta pianti/ vira il sidecar sulla ghiaia/ Fanno il tiro a segno,/ che bella mira,/ non la sbagliano mai”. Nessuno avrebbe immaginato che la nube di polvere, sollevata dai camion tedeschi che salivano al paese, portasse la morte! La canzone è eseguita dagli Stormy Six, una band molto famosa, che, formatasi negli anni Sessanta, ebbe molto successo, pur tra abbandoni e ricongiungimenti. Nel 2001 si ricompose, grazie a Giovanni Lindo Ferretti, per tenere un applauditissimo concerto a Fivizzano.

Andreino Fabiani