Il territorio chiede interventi, ma la Provincia è in difficoltà

Neve, pioggia e frane aggravano i problemi delle strade. Il presidente Lorenzetti: “Non abbiamo risorse”

Una frana su di una strada Provinciale
Una frana su di una strada Provinciale

“Lo sfogo dei sindaci è lo sfogo mio: abbiamo 700 chilometri di strade, avremmo bisogno di decine di milioni di euro ogni anno, ne abbiamo a disposizione appena tre e con una cifra del genere c’è poco da fare”: risponde così Gianni Lorenzetti, presidente della Provincia di Massa Carrara, alla richiesta di aiuto e alla frustrazione dei primi cittadini che tra dicembre e gennaio hanno dovuto affrontare una vera e propria emergenza sulle strade. Al maltempo caratterizzato da neve abbondante e pioggia battente sono seguite le frane: alcune strade provinciali, come quella tra Pontremoli e Zeri è stata riaperta solo questa settimana ma resta una delle grandi “ammalate” per il gran numero di movimenti franosi e di punti a rischio. “Solo nella provinciale per Zeri servirebbero milioni e milioni di euro e un piano di intervento complessivo – spiega Lorenzetti – invece siamo fermi a 1,5 milioni chiesto alla Regione per affrontare l’intera emergenza che ci ha colpiti, mentre per la prevenzione non si riesce ad avere risorse”.

Il presidente della Provincia di Massa Carrara Gianni Lorrenzetti
Il presidente della Provincia di Massa Carrara Gianni Lorrenzetti

Oltre alla drastica riduzione dei finanziamenti la Provincia ogni anno registra tagli importanti: dei 12 milioni di euro che incamera da tasse e tributi ben 9 lo Stato li preleva per il proprio bilancio. Ne restano appena 3 con i quali pagare le spese di gestione dell’Ente, personale compreso; alla fine il bilancio può contare solo su 300mila euro, briciole rispetto alle richieste che arrivano dal territorio apuano. Così si lavora in prospettiva, programmando interventi diluiti negli anni, ma in un Paese nel quale i finanziamenti arrivano dopo che strade e ponti sono interrotte o crollati è difficile pensare al domani: “la Provincia di Massa Carrara ha un piano – continua il presidente – ma servirebbero almeno cinque anni, molti milioni di euro e un po’ di personale nuovo, sia tecnici per progettare e seguire i cantieri che unità amministrative per le pratiche e le gare di appalto”. Non solo mancanza di finanziamenti, dunque, ma anche problemi per una “macchina” amministrativa che negli anni è stata falcidiata da tagli e trasferimenti di personale e che oggi ha grandi difficoltà; così spesso gli interventi vengono affidati, in convenzione, direttamente ai Comuni. È il caso di Mulazzo al quale la Provincia ha delegato i lavori alla strada provinciale dei Casoni e di Pontremoli per il consolidamento del ponte di Casalina sulla provinciale per il Cirone.

Il presidente Lorenzetti visiona la situazione di una strada invasa da una frana
Il presidente Lorenzetti visiona la situazione di una strada invasa da una frana

“La situazione è critica in tutto il territorio, da Zeri a Montignoso – continua Lorenzetti – non esagero se dico che stiamo davvero facendo l’impossibile con quello che abbiamo a disposizione; certo se poi penso che abbiamo 250 ponti da mettere in sicurezza allora devo ammettere che miracoli non possiamo farne”. Strade e scuole: sono questi i settori strategici e nei quali la Provincia concentra la propria attività: “Sono un amministratore agguerrito per carattere – conclude – abituato a non arrendermi e determinato a svolgere con il massimo impegno il compito che mi è stato affidato, ma la situazione è complessa. Quando si verifica una frana lungo una strada bisogna intervenire nell’emergenza, mettere in sicurezza il tracciato, progettare l’intervento, trovare i finanziamenti, appaltare e seguire i lavori: una serie di adempimenti complessi che richiedono tempo, uomini e denaro”. Tutte cose che scarseggiano. Intanto i cittadini chiedono risposte e se le aspettano in tempi sempre più brevi. Ma anche a loro si chiede di fare la propria parte; c’è, ad esempio, il sempre più grave problema delle piante che incombono sulle strade e minacciano di cadere sul tracciato. Spesso con il loro peso trascinano a valle frane più o meno grandi; le ordinanze per obbligare al taglio quasi sempre restano inapplicate, anche perché non è facile risalire ai proprietari perché i terreni sono abbandonati, le acque non vengono più regimate come un tempo e trovano altre strade, gonfiando versanti e muri di sostegno che alla fine non reggono più la spinta e crollano. Paolo Bissoli