L’affidamento della Diocesi a Maria: “ti chiediamo la liberazione dal male”

Il vescovo Giovanni ha affidato la Diocesi a Maria nel tempo della pandemia Covid-19

Il Vescovo Giovanni in preghiera nel Duomo di Sant’Andrea in Carrara.
Il Vescovo Giovanni in preghiera nel Duomo di Sant’Andrea in Carrara.

“A te o Maria, Madonna del Popolo, rivolgiamo oggi la nostra preghiera. Ancora una volta ti chiediamo la liberazione dal male che insidioso si diffonde tra noi e minaccia la nostra vita”. Inizia così la preghiera composta dal vescovo Giovanni per l’atto di affidamento a Maria, celebrato a Carrara la mattina dello scorso 1° maggio.
In questo tempo difficile e incerto per le famiglie e per le comunità, dove ciascuno deve ancora a fare i conti con la diffusione del virus, la Diocesi ha compiuto un gesto di affidamento a Maria, nella città dove la venerazione alla Madonna del Popolo è radicata da secoli; una caratteristica che la accomuna con altre zone della diocesi, a partire dalla città di Pontremoli.
Mons. Santucci ha presieduto il momento di preghiera nel Duomo di Sant’Andrea in Carrara, invitando i partecipanti a mettersi in ascolto della Parola di Dio, per guardare in maniera più profonda al tempo che stiamo vivendo, pieno di difficoltà e incertezze. È stato uno spazio di preghiera e di riflessione dove si sono toccati gli ambiti più diversi della vita quotidiana: il mondo del lavoro, il servizio ai malati, i giovani, il creato, la politica, il servizio ai più poveri.
Sette brani della Scrittura, con i rispettivi commenti, per offrire alcune chiavi di lettura per capire questa epoca che stiamo attraversando, nella consapevolezza che i cristiani devono essere “luce del mondo” e “sale della terra”.

La statura di Maria viene collocata sull’elicottero per il volo sulla città di Carrara.
La statura di Maria viene collocata sull’elicottero per il volo sulla città di Carrara.

Al termine della celebrazione, il vescovo si è recato davanti all’altare e ha recitato la preghiera di affidamento alla Madonna del Popolo, venerata dalla gente di Carrara. Poi la scena si è spostata a Marina di Carrara, nel piazzale di “Carrara Fiere”, dove la statua di Maria, opera dello scultore carrarese Alberto Sparapani, è stata trasportata in elicottero sopra la città di Carrara, per tracciare una croce di benedizione nel cielo, come segno di protezione e liberazione dalla pandemia che da diverso tempo sta flagellando il nostro Paese.
A questo punto, contrariamente a quanto annunciato, il volo è stato limitato al solo territorio della città. In un comunicato pubblicato dalla diocesi nel primo pomeriggio della stessa giornata, si legge che l’elicottero con la statua della Madonna a bordo non ha potuto compiere il suo percorso che, secondo programma, prevedeva il sorvolo della Lunigiana fino a Pontremoli e del Nuovo Ospedale delle Apuane.
“Dispiaciuti per i fedeli e le comunità che aspettavano questo gesto di vicinanza, precisiamo che questo cambiamento non è dipeso da scelte da afferire alla Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli. Questa mattina le autorità preposte hanno comunicato l’impossibilità del volo, dopo la chiusura del collegamento diretto tv”. “Rimane la significativa testimonianza di fede e di preghiera – continua il comunicato – che è stata diffusa grazie ai social network e alla tv, che hanno seguito in diretta l’avvenimento, nella consapevolezza che la devozione e l’affidamento alla Madonna vanno oltre i mezzi tecnici o le distanze fisiche, ma vivono nell’esperienza di fede delle persone”.
Anche il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale, ha compiuto un gesto di omaggio alla statua di Maria, consegnando lo stemma in marmo della città, opera dell’artista Marco Devoti, simbolo di una delle risorse del territorio, rappresentato dalle cave.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’associazione di volontariato “Alfa Victor” e con il contributo della “Fondazione Marmo Carrara”.
Per la diocesi ha coordinato il lavoro Padre Enrico Di Vita della famiglia religiosa dei Missionari di Maria, che in un comunicato, si è scusato “con le comunità della Lunigiana e Massa” perché “per motivi tecnici, non è stato possibile sorvolare tutto il perimetro diocesano, come inizialmente previsto”. (df)