Calcio: sospesi tutti i campionati minori e non sappiamo ancora come andrà a finire veramente

Un comunicato della Lega Nazionale Dilettanti ha ufficializzato la sospensione provvisoria della propria attività organizzativa, quindi di tutti i campionati, sia a livello nazionale che territoriale, fino al prossimo 3 aprile. Come dire uno slittamento di ben 4 giornate di tutti i tornei che, fatti salvi eventuali turni infrasettimanali, andrebbero a concludersi a maggio inoltrato. Ovviamente, se tutto andrà come sperato da chi sta tentando di frenare il disastro che ci sta travolgendo

La rosa e lo staff della Pontremolese
La rosa e lo staff della Pontremolese

Qualcuno, probabilmente, di fronte all’emergenza che sta sconvolgendo l’Italia e della quale nulla effettivamente sappiamo con chiarezza in merito agli esiti possibili, dirà che non è certo questo a doverci preoccupare e se anche stiamo un po’ senza pallone, le cose proprio non cambiano. Niente da eccepire sulla sostanza del problema, qualche riserva, invece, sul fatto che ci viene a mancare, e non tanto per gli esiti finali possibili, in positivo o in negativo, qualcosa che fa parte della nostra esistenza, per quanto apparentemente insignificante, a cui teniamo altrettanto di molte altre cose per nulla indispensabili, ma necessarie per non rompere i ritmi della nostra vita. Se, poi, si valuta che gli interessi del calcio dilettantistico, almeno in termini economici, non sono certo esplosivi come in quello professionistico, la questione si dimensiona ulteriormente. Non bisogna, però, dimenticare che dietro a questa attività che non è proprio minore come qualcuno vorrebbe fare pensare, se gli interessi economici incidono, ed incidono, in maniera non eclatante, a modo loro fanno da supporto e incentivano attività con ricadute fondamentali per il nostro sociale, soprattutto, ma non solo, in termini educativi e formativi che, se vogliamo, in qualche modo, sono più importanti in concreto della montagna di miliardi che riesce a muovere il calcio professionistico.

Lo stadio Lunezia a Pontremoli
Lo stadio Lunezia a Pontremoli

Ma rischiamo, così facendo, di entrare in una discussione infinita, i cui risvolti, come il momento che stiamo vivendo, non sembrano poter avere uno sbocco razionale, quindi vediamo di approfittare per leggere in qualche modo la situazione generale del nostro piccolo calcio per quello che ancora ci potrebbe riservare. Intanto, con un po’ di rammarico, ci siamo persi lo scontro clou del turno, ovvero la Pontremolese che doveva affrontare la prima della classe, quel Pro Livorno che sta dominando a suo modo il campionato e che poteva essere il test giusto per capire cosa stiamo allestendo per il futuro prossimo. Per altro, gli azzurri stavano attraversando un momento abbastanza felice che poteva lasciare sperare in uno sbocco positivo, nonostante il pronostico sfavorevole. Ora, invece, con un mese di sosta davanti e con i limiti imposti anche alle sedute di allenamento, c’è da credere che i tornei, e non solo l’Eccellenza, ripartiranno in condizioni tutte da verificare, quindi con la possibilità di andare incontro a sorprese davvero impreviste e dagli esiti non misurabili. Cosa che, nel caso della Pontremolese, potrebbe comportare situazioni a rischio in quanto la salvezza, per quanto non distante, è ancora tutta da conquistare ed ogni passaggio, anche il meno impegnativo, potrebbe invece rivelarsi un’arma a doppio taglio.

Il Serricciolo
Il Serricciolo

Chi, invece dalla situazione in atto potrebbe vedersi riservare ben altre sorprese, è il Serricciolo che, in posizione di classifica del tutto rassicurante in termini di sussistenza, ma decisamente incerta per un possibile risultato finale eclatante, potrebbe sperare che la condizione del Capezzano Pianore, da tempo abbastanza vacillante, vada a riaprire integralmente i giochi, permettendo così alle inseguitrici di cercare di mettere a frutto adeguatamente quanto ancora avanza della stagione che, in termini numerici, non è davvero poco. Occorre, comunque, prendere atto che la situazione, con i numeri attuali, è davvero complicata perché le possibili pretendenti alla vittoria finale in pratica potrebbero essere solo tre e, qualunque sia il prosieguo del finale di campionato, a fare la differenza sarà proprio la qualità delle formazioni da affrontare, alcune delle quali, già in sicurezza, potrebbero tirare i remi in barca in vista di tempi migliori e, quindi, non rappresentare nei fatti quel pericolo che sulla carta dovrebbe esserci tutto. Quadro altrettanto problematico quello della Seconda dalla quale aspettavamo con ansia l’esito di Romagnano-Monzone che avrebbe dovuto dire quali margini ancora potevano avanzare per il finale di stagione. Parlare di amaro in bocca sarebbe improprio, ma certo come noi friggevano Atl. Podenzana e Atl. Carrara che, dall’esito del confronto, avrebbero tratto le loro sentenze, ardue che fossero. Ma, soprattutto, la tensione era appannaggio spontaneo dei malaspiniani i quali, vistasi rinviare la diretta proprio con il Monzone, avrebbero voluto vedere i cugini in grande spolvero per prepararsi ad una specie di spareggio che ora avrà senso solo a palle ferme e dopo una ripartenza che, vista la stagione, come dicevamo, potrebbe davvero buttare all’aria tutti i possibili progetti ancora in atto. Di tutt’altro umore, invece, la Filattierese che aveva sotto mano l’occasione per dimostrare che la nuova strada intrapresa con il cambio di allenatore poteva cominciare a dare i risultati attesi, specie in un momento in cui l’incertezza resta regina, soprattutto nei numeri. Però, sapere di avere di fronte un avversario non trascendentale e, di contro, valutare che l’avversaria diretta per la salvezza avrebbe dovuto saltare più di un fosso per fare risultato a Carrara, apriva a prospettive di tutto interesse. Ora, ci sarà il tempo per meditare, ma, mai come in questo caso, sarà necessario tenere alta la tensione, perché solo ripartendo con la giusta preparazione sarà possibile tentare la carta della salvezza diretta, senza inutili strascichi i cui effetti sono sempre da verificare e, troppo spesso, in casa nostra, le cose non sono andate come nelle attese. Quanto alla Terza, dovere aspettare addirittura un mese per sapere come potrà andare a finire, rischia di fare saltare le coronarie, ovviamente per chi sia direttamente interessato alla vicenda. Certo, la scoppola del Mulazzo a Montignoso ha chiuso tutta una serie di spiragli che, invece, aperti, avrebbero dato un altro senso al futuro prossimo. Ora, non ci resta che sapere quale peso potranno avere i riposi ancora in ballo che interesseranno sia la capolista Cerreto, sia due possibili clienti per i play off, ovvero Vallizeri e Spartak Apuane. Come dire una lotteria di numeri il cui senso andrà a definirsi passaggio dopo passaggio, a cominciare da quello appena perduto del confronto tra Montagna Seravezzina e Vallizeri, in cui i nostri, adeguatamente stuzzicati, avrebbero potuto riaprire le speranze affossate dei cugini di Mulazzo. Inutile, però, continuare a fare ipotesi per quanto stuzzicanti ed appetitose, perché, volenti o nolenti, per quasi un mese avremo solo la possibilità di giocare di fantasia e costruire castelli la cui tenuta sarà legata solo alla effettiva capacità di sognare oltre l’ipotetico. Che conta alla fine, è tenere aperti i sogni che ancora possiamo cullare, nella consapevolezza, però, che prima di tutto andremo a sperare che il marasma nel quale si troviamo impigliati vada a risolversi non solo nel breve, ma senza lasciare strascichi di un qualche tipo, ovviamente non solo calcistici, perché in fondo, il calcio è bello per chi lo gioca, ma anche per chi ne segue le sorti e ci farebbe piacere se alla ripresa ci fossimo ancora tutti a sudare e a fare il tifo, nessuno escluso, anche i meno cauti ed avveduti.

Luciano Bertocchi