
Un interessante conferenza di Valdo Spini al Rotary Club Carrara e Massa

Valdo Spini ha iniziato giovanissimo ad occuparsi di politica, grazie anche alla testimonianza del padre Giorgio, uno dei maggiori storici italiani, militante del Partito d’Azione. Ha ricoperto ruoli importanti all’interno del suo partito, il PSI. Forse la passione e l’attenzione per gli antichi manieri, nutrita da sempre, si è consolidata quando, nel 1993, Amato lo nominò ministro dell’Ambiente, riconfermato poi anche nel governo di Carlo Azeglio Ciampi. Negli anni Ottanta, Spini condusse una vera e propria battaglia per il recupero dei castelli, convinto che, ad essi, sarebbero stati legati turismo ed occupazione con riscontri economici non indifferenti. Ospite del Rotary di Carrara e Massa, di fronte un folto pubblico, Spini ha sottolineato la ricchezza e la bellezza dei castelli lunigianesi. Fra le inossidabili maglie della rete che la storia ha voluto donare alla nostra vallata, il turista di oggi si trova immerso in un connubio affascinante fra passato e presente, scoprendo il senso ed il valore dei castelli che permettono di dare alla memoria un significato che, aldilà del semplice ricordo, va nella scia della crescita. “L’importante perché ciò succeda, ha ribadito Spini, è fare squadra.

Entrare nel circuito Unesco, anche grazie alla Via Francigena che si snoda fra suggestivi centri feudali su cui transitano pellegrini e non. Ogni comune dovrebbe favorire la rete dei castelli attrezzandosi nei modi giusti, ad esempio con chiare indicazioni oppure con film ad hoc capaci di fissarne l’eternità. Un modo per aiutare i giovani a restare nella propria terra, trovando occupazione, trasformando la cultura in concreto decollo per il turismo”. Fra gli ospiti non poteva mancare Raffaella Paoletti, compagna di Loris Jacopo Bononi, illustre figura che, acquistato il castello di Castiglione del Terziere, nel Comune di Bagnone, dopo averlo riportato agli antichi splendori, ne fece faro di cultura ad ampio raggio. Ed è proprio Raffaella che, oggi, si impegna per portare avanti quella meravigliosa eredità di saperi, aprendo le porte del maniero agli studenti e a chi ha interesse di conoscere il Medioevo. Incisivo l’intervento dell’avv. Andrea Baldini il quale ha ricordato, ad una platea davvero attenta, che tutti i castelli della Lunigiana erano “piccole capitali, feudi con poteri e indipendenza. I trovatori, antecedentemente a Dante, avevano cantato, in tutta Europa, la grandezza dei Malaspina”. Speriamo che i campanili dei Comuni lunigianesi sappiano lavorare in sinergia, mettendo in atto strategie atte a far sì che pellegrini, viaggiatori e turisti abbiano la possibilità di apprezzare questa benedetta nostra terra, dove fra statue stele, pievi e angoli pittoreschi, svettano i profili, alti e severi, di cento, e più, castelli.
Ivana Fornesi