
Poche le defezioni dal Pd per approdare ad “Italia Viva”. Anche se c’è un addio illustre, quello dell’onorevole Cosimo Ferri.

Renzi se ne va ma per ora questa operazione non crea troppe fibrillazioni nel Pd della nostra provincia. Pochissime le uscite annunciate, anche tra renziani più dichiarati; si registra solo qualche prima adesione dall’esterno al movimento dell’ex premier. Vero che “Italia Viva” è appena nata e c’è tutto il tempo per prendersi una pausa di riflessione, stracciare la tessera del Pd e seguire Renzi nella sua nuova avventura in un futuro prossimo. Qualcuno, magari, attende la kermesse della Leopolda, in programma tra il 18 e il 20 ottobre. Ma per ora il territorio apuano è freddino con Renzi anche se c’è un addio pesante, con il Pd di Massa Carrara che perde il suo deputato di riferimento, Cosimo Maria Ferri, sia pure eletto nel collegio di Siena. “Ho deciso di aderire al nuovo soggetto politico proposto da Matteo Renzi – ha spiegato l’onorevole Ferri – perché credo sia questa la strada per dare continuità al mio impegno di questi anni, speso in veste tecnica, quale sottosegretario nei governi Letta, Renzi e Gentiloni e dal marzo scorso in veste parlamentare”. Resta invece al suo posto, nonostante l’indiscussa fede renziana, l’onorevole Martina Nardi: “Ho sempre creduto in Matteo Renzi e nelle sue idee – spiega la deputata – ma io resto. Mi dispiace per questa scissione e credo che Renzi avrebbe fatto meglio a rimanere. Era un’energia importante per il partito”.

“Sì, indubbiamente l’uscita di Cosimo Ferri per noi rappresenta una perdita non da poco conto – sottolinea il segretario provinciale Pd, Enzo Manenti – ma, fortunatamente, per ora si tratta di un addio isolato o quasi”. Infatti, oltre a quella del deputato, si segnalano le uscite di Fabrizio Volpi (ex amministratore di Apuafarma di Carrara) e di Giacomo Zucchelli (candidato consigliere alle amministrative di Massa 2018), anche se quest’ultimo ha lasciato il Pd non per seguire Renzi ma Calenda. “A breve ci sarà comunque un incontro in cui verrà valutata la situazione e se ci sarà chi vorrà uscire dal Partito Democratico potrà dirlo con franchezza”. In merito, invece, alla situazione politica, Manenti ha qualche timore ma vuole comunque essere ottimista: “Ovviamente non possiamo guardare a questo nuovo soggetto con ostilità, anzi. Renzi ha assicurato che con “Italia Viva” vuole rafforzare il centrosinistra e questo è lo stesso obiettivo del Pd. Credo lo si potesse fare anche, e forse meglio, senza ulteriori scissioni ma ormai non possiamo che prendere atto di questa scelta e continuare il nostro lavoro, in collaborazione con chi ha scelto di percorrere un’altra strada, sia a livello locale che a livello nazionale”.

Concetti condivisi anche da un amministratore dei Democratici come il sindaco di Aulla, Roberto Valettini: “Personalmente credo che il Pd sia un partito plurale, che ha saputo sempre discutere al suo interno senza marchiature o imposizioni. E questa è la grande forza che lo caratterizza rispetto a tutte le altre forze politiche. Ciò detto, non si può che lasciare un canale di dialogo aperto con la nuova formazione di Renzi in un confronto costruttivo”. Alla domanda se sia tentato dal seguire l’onorevole Ferri a fianco dell’ex premier, Valettini mantiene un aplomb istituzionale: “In questo momento sono un amministratore, di Aulla e dell’intera Lunigiana come presidente dell’Unione. Quindi il mio compito è quello di essere al servizio dei cittadini senza preoccuparmi delle vicende, sia pure importanti, dei partiti”.

Se questa è la situazione a livello provinciale e lunigianese, diversa si presenta la vicenda pontremolese. Perché inevitabilmente l’addio di Ferri potrebbe ridare spazio alla segreteria locale Pd, schiacciata dal peso dell’onorevole che, pur essendo il deputato di riferimento, era (ed è) certo più vicino, per storia, tradizione ed anche vincoli famigliari, all’attuale maggioranza che non ai rappresentanti dell’opposizione in consiglio comunale. “Il percorso di Ferri è stato senza dubbio lineare – sottolinea il segretario comunale Pd, Francesco Mazzoni – è stato candidato del Pd alle ultime elezioni politiche per il suo forte legame personale con l’allora segretario Matteo Renzi. Con la sua uscita dal partito ha certificato che il suo approdo al Pd era del tutto casuale, che non faceva parte della sua storia né della sua cultura politica. Era solo dovuto al vincolo che lo legava a Renzi”. Spostando invece il ragionamento sull’uscita dell’ex premier dal Pd, Mazzoni, che non ha mai fatto mistero di essere renziano, confessa: “Sono amareggiato. L’ex segretario poteva essere un importante risorsa per il partito. Ma per me, e per tanti come me, il Pd è la nostra casa e non intendiamo lasciarla”. Più criptico e “politichese” il comunicato pubblicato su Facebook dal gruppo Praticamente Democratici, che rappresenta la minoranza interna del Pd Pontremolese. “Con questa scissione si va verso la perdita di uno dei capisaldi alla base della nascita del Pd, ovvero la vocazione maggioritaria” per questo affermano di aver “avviato un dibattito interno su tutti questi argomenti con lo scopo di promuovere una discussione più ampia anche all’interno del Pd locale. A questo livello l’assenza di dibattito e confronto non aiuta a fare chiarezza né a dare una prospettiva politica; il rischio è che perdendo tempo, qualsiasi iniziativa intrapresa sarà colpevolmente tardiva e superata dagli eventi”. (r.s.)