La Corte di Parigi ferma i medici sul caso Lambert

Ordinata la ripresa dei trattamenti secondo le indicazioni del Comitato Onu

21ospedale_ReimsUn nuovo caso, legato al trattamento dei pazienti in stato vegetativo, sta occupando le prime pagine dei mezzi di informazione di tutta Europa. Si tratta di Vincent Lambert, l’ex infermiere di 42 anni in stato vegetativo da 11 anni, vittima di un incidente stradale che, nel 2008, gli ha provocato danni cerebrali “irreversibili”.
L’uomo si trova al centro di una battaglia legale tra la moglie Rachel, che ha chiesto più volte di sospendere le terapie, e i genitori, determinati a tentare il tutto per tutto per tenere in vita il loro figlio. Dopo i vari ricorsi respinti, nei giorni scorsi i medici di Reims erano giunti alla decisione, a partire dal 20 maggio, di cominciare a interrompere la nutrizione e l’idratazione artificiali e sottoporre Lambert a una “sedazione profonda e continua” fino alla sua morte.
Gli avvocati dei genitori hanno presentato diversi ricorsi e si sono rivolti anche al presidente Macron, ma alla fine il Consiglio di Stato ha dato il via libera anche in base alle volontà espresse da Lambert, già infermiere, prima dell’incidente.
La vicenda ha suscitato forti reazioni e più di 200 persone si sono riunite davanti all’ospedale di Reims dove è ricoverato l’uomo. A fianco dei genitori, erano presenti alla manifestazione anche personalità del mondo medico, nonché la dottoressa Catherine Kiefer, specialista in pazienti la cui coscienza è compromessa.
“È un’eutanasia mascherata… Vincent non è alla fine della sua vita. Non è un’ostinazione irragionevole”, ha detto alla stampa la madre Viviane. Sulla vicenda è intervenuto anche il Comitato internazionale dell’Onu che si occupa dei diritti delle persone disabili, chiedendo alla Francia di non interrompere il mantenimento in vita del quarantaduenne tetraplegico.
Interventi in favore del mantenimento in vita di Vincent sono giunti anche da parte dell’arcivescovo di Reims, mons. Éric de Moulins-Beaufort: “Gli specialisti sembrano essere d’accordo che Vincent Lambert, nonostante sia in stato di dipendenza dal suo incidente, non sia tuttavia in fine della sua vita”.
Molto forte la posizione presa dal gruppo di bioetica della Conferenza episcopale francese, che in un comunicato afferma: “Vincent Lambert ha diritto ad una protezione adeguata, proprio come qualsiasi persona disabile ha gli stessi diritti degli altri”.
A poche ore dalla interruzione della nutrizione e dell’idratazione artificiali, la Corte d’appello di Parigi, a cui si erano rivolti i genitori, ha ordinato la ripresa dei trattamenti, ordinando “allo Stato francese… di adottare tutte le misure necessarie per far rispettare le misure provvisorie richieste dal Comitato internazionale sui diritti delle persone con disabilità circa il mantenimento di alimentazione e idratazione”.
“Una decisione provvisoria di sei mesi”, hanno dichiarato gli avvocati dei genitori, ma che consente comunque “al Comitato delle Nazioni Unite di studiare il caso”.