
Roma. Alle Scuderie del Quirinale fino al 30 giungo una bella mostra nel 5° centenario della morte
Fino al 30 giugno Roma, alle Scuderie del Quirinale, ospita la mostra “La scienza prima della scienza” pensata per celebrare il genio di Leonardo scienziato nel quinto centenario della morte, avvenuta ad Amboise nel 1519.
Chi si aspettava che l’Italia celebrasse l’anniversario con un evento internazionale di grande rillievo deve prendere atto del contrario: il nostro Paese, infatti, propone numerose iniziative nei territori che hanno visto la presenza e l’opera del genio del Rinascimento, ma ha rinunciato all’iniziativa che potesse rimanese nella memoria.
O forse non c’è stata la possibilità di realizzarla. Del resto sono di questi giorni le polemiche sui mancati prestiti da parte dei musei italiani alle richieste arrivate dalla Francia per la mostra in programma al Louvre in autunno.
Nella biblioteca di Leonardo era anche un libro
stampato da Jacopo da Fivizzano
Nella visita alla mostra allestita nelle Scuderie del Quirinale si incontra anche un po’ di Lunigiana: nella sezione che ricostruisce la biblioteca di Leonardo con la riproposizione di alcune decine dei titoli posseduti dal genio di Vinci, fa capolino anche l’ Incipit liber phisionomiae di Michele Scoto, stampato a Venezia nel 1477 da Jacopo da Fivizzano.
Il libretto, protetto dalla teca a lui riservata, compare nell’elenco redatto da Leonardo tra il 1503 e il 1504 e contiene delle annotazioni e osservazioni autografe. Jacopo da Fivizzano era nato attorno al 1440 e aveva imparato l’arte della stampa con i caratteri mobili a Venezia, mettendola in pratica a Fivizzano nel 1472; ben presto, tuttavia, era tornato a Venezia. Il libro del filosofo e scienziato Michele Scoto appartiene all’ultima fase della sua attività tipografica.
Nel confuso e frammentato calendario di iniziative in corso o in preparazione in Italia, spicca senza dubbio quella romana i cui curatori hanno compiuto la scelta di concentrarsi sul profilo “scientifico” del Genio, in un’epoca nella quale la scienza moderna era ancora in fase embrionale.
Numerose le proposte di grande interesse all’interno delle dieci sezioni del percorso espositivo. Quella senza dubbio più appariscente è costituita dai modelli delle “macchine” realizzati tra il 1952 e il 1956 sulla base dei progetti originali di Leonardo e provenienti dalla collezione del Museo nazionale della scienza e della tecnologia di Milano. Modelli spesso di grandi dimensioni, di fronte ai quali si rimane affascinati da congegni e meccanismi anche di rara complessità: dalle macchine ad uso civile a quelle da guerra fino a quelle pensate per sfidare l’aria e la gravità sognando il volo dopo i lunghi studi sull’anatomia degli uccelli.
La vita del Genio
– 15 aprile 1452 Leonardo nasce a Vinci figlio del notaio Ser Piero d’Antonio e Caterina, una donna di Anchiano.Viene comunque accolto ed educato nella casa paterna. A sedici anni con la famiglia si trasferisce a Firenze: qui il padre, colte le capacità artistiche del giovane, lo manda nella bottega di Andrea Verrocchio. Si manifesta la sua estrema curiosità che ne fa un acuto osservatore. Realizza i primi disegni. Di recente a lui è stata attribuita la “Madonna della melagrana”, realizzata attorno al 1469: sarebbe questo il suo primo dipinto su tavola conosciuto (è conservata nella National Gallery of Art di Washington).
– 1480: entra nell’accademia del Giardino di S. Marco patrocinata da Lorenzo il Magnifico. Le sue capacità artistiche si concretizzato e viene incaricato di dipingere l’Adorazione dei Magi per la chiesa del monastero degli Agostiniani di S. Donato in Scopeto a Firenze; l’opera, non completata, oggi si conserva nella Galleria degli Uffizi.
– 1482: è a Milano alla corte di Lodovico Sforza. Realizza alcuni dei suoi capolavori: la prima versione de “La Vergine delle Rocce” (oggi a Parigi) e la “Dama con l’ermellino” (oggi nel Museo Nazionale di Cracovia). Lavora alle decorazioni del Castello Sforzesco per le nozze di Gian Galeazzo con Isabella d’Aragona. Nel 1495 inizia l’affresco dell’ “Ultima Cena” nella chiesa Santa Maria delle Grazie. Si occupa di bonifiche, regimazione delle acque, di canali e navigazione. Inizia il grandioso progetto per il monumento equestre a Francesco Sforza che non sarà mai realizzato.
– 1499: Milano è invasa dai francesi. Ripara prima a Mantova poi a Venezia.
– 1501: torna a Firenze.
– 1502: viene chiamato da Cesare Borgia per realizzare macchine da guerra.
– 1503: a Firenze nel Salone dei Cinquecento a Palazzo della Signoria lavora alla “Battaglia di Anghiari”. Inizia la “Gioconda” che termina nel 1506. Intanto, nel 1504 muore il padre. Si concentra nella progettazione delle macchine volanti.
– 1508: torna a Milano su insistenza del governatore francese Carlo II d’Amboise. Dipinge la seconda versione de La Vergine delle Rocce (oggi a Londra)
– 1514: è a Roma dove, tra le altre cose, si occupa della bonifica delle Paludi Pontine e della sistemazione del porto di Civitavecchia
– 1517: accetta l’invito del re di Francia e si trasferisce ad Amboise, nel castello di Clos-Lucé
– 2 maggio 1519: a 67 anni, Leonardo muore e viene sepolto ad Amboise.
Ma i più affascinanti sono i dieci straordinari disegni originali proveniente dal Codice Atlantico in prestito dalla Biblioteca Ambrosiana che solo in rarissime occasioni sono esposti al pubblico e che qui possono invece essere ammirati in tutta la loro bellezza, a contatto con il visitatore.
Di grande impatto scenografico anche i due poderosi “portelli” in legno realizzati su progetto di Leonardo e in opera fino al 1929 a Milano sul Naviglio nella chiusa di San Marco.
Imperdibili i volumi in mostra, tra i quali il prezioso trattato di architettura di Francesco di Giorgio Martini con annotazioni apposte di suo pugno da Leonardo) e un manoscritto della Divina Proportione di Luca Pacioli del 1498 con le raffigurazioni di solidi basati sui disegni di Leonardo.
Paolo Bissoli