A Regnano di Casola si è celebrato il trionfo dei presepi

Quasi 300 rappresentazioni della natività hanno attirato numerosi visitatori

Presepi a Regnano: uno dei lavori esposti
Presepi a Regnano: uno dei lavori esposti

I numerosi visitatori che sono giunti a Regnano per curiosare tra la fantasia e la copiosità dei presepi, non sono rimasti delusi. C’è chi ha contato ben 283 presepi allestiti in ogni angolo delle strade e in ogni aia, persino sugli alberi, con personaggi a grandezza naturale e altri in miniatura. Un’esposizione che ha soddisfatto la fantasia dei visitatori più piccini e la curiosità dei più grandi. Il concerto della Filarmonica Santa Cecilia di Casola ha reso ancora più speciale la manifestazione, organizzata dalla Compagnia del Guiterno e dagli Amici di Regnano in una costruttiva collaborazione, che tra l’altro è riuscita ad allestire un importante e confortevole punto di ristoro. Tra i visitatori non è sfuggita la presenza anche di donne con il velo, che subito hanno richiamato alla memoria la presenza sul territorio di molte badanti, che, anche se di religione mussulmana, hanno voluto visitare e apprezzare i presepi che ricordano Gesù e Maria, che nel Corano sono presentati come profeta il primo e come vergine madre il secondo, a ricordare che è “più ciò che ci unisce che ciò che ci divide”. Qualcuno osservava che ormai i personaggi e le figure del presepe stanno diventando anch’esse virtuali, perché neppure nei paesi di campagna si vedono buoi, asinelli, pecore, pastori o animali domestici e persino è raro vedere bambini appena nati, visto che ad esempio nel comune di Casola nello scorso anno i nati si possono contare sulle dita di una mano. Alla parola spopolamento si risponde con un sospiro di rassegnazione, con una spalluccia, con un rancoroso rimprovero alla gente dei tempi passati, eppure sarebbe ancora possibile accendere lo spirito di solidarietà e intraprendenza, che per secoli ha animato la civiltà contadina. Purtroppo anche nelle campagne domina il pensiero e la cultura dei “cittadini- abitanti nelle grandi città” che considerano la campagna e i loro abitanti come una riserva indiana da visitare una o due volte all’anno, pretendendo di trovare tutto in ordine, prodotti a basso costo anzi da poter cogliere senza pagare un soldo, abitata da animali anche estranei ad una equilibrata vita agreste come il lupo, che sta decimando le poche pecore e capre che vi sono sul territorio, creando amarezza e scoraggiamento nei coraggiosi allevatori per professione o per passione, che si vedono talmente isolati e sconfortati, da abbandonare ogni allevamento. Anche questo è il Natale del 2018: l’esclusione dalla società per poi consolarsi con un piagnisteo e osservare il coraggio dei pochi che sanno reagire e far nascere una speranza, simboleggiata dal bambino Gesù sull’esempio di Maria e Giuseppe. Un complimento agli abitanti di Regnano, che trovano e provano attraverso la rivisitazione delle tradizioni di dare un senso alla vita di campagna e di mantenere e creare un ambiente sociale a misura d’uomo, come possibile richiamo a chi, al di là dei piagnistei e delle chiacchiere, vuole immergersi in un ambiente di vita ben superiore e più gratificante di quanto possa offrire la città. Corrado Leoni