Dall’analisi del territorio l’aiuto per una pastorale rinnovata

Ancora sul report emerso dalla Visita pastorale del vescovo

47duomoIl recente report presentato nel corso dell’assemblea del clero dello scorso 23 novembre ha rappresentato un passaggio importante nella comprensione della realtà pastorale diocesana e merita ritornarci sopra per approfondire alcuni “nodi” pastorali che coinvolgono le parrocchie, nella riflessione sulla propria identità di comunità cristiane inserite nella storia di un territorio.
Nei dati emersi dal questionario di riferimento, la cui compilazione è stata affidata ai sacerdoti e ai Consigli pastorali in occasione della Visita pastorale, anzitutto fa da sfondo la flessione demografica di un territorio dove circoscrizione ecclesiale e confini amministrativi in pratica coincidono. Parlando infatti di “saldo naturale”, che corrisponde alla differenza tra il numero dei nati e il numero dei morti relativamente ad un determinato periodo, emerge il valore di – 6,7%, con i decessi che superano le nascite. Elemento correlato a questo è una forte “senilizzazione” della popolazione apuana, con un indice di vecchiaia pari a 225, vale a dire per 100 residenti con meno di 14 anni ce ne sono 225 con più di 65 anni. Il fenomeno è ancora più evidente in Lunigiana, dove l’indice di vecchiaia è 276 e oltre il 25% della popolazione è ultra 65enne. Venendo alla realtà socio-religiosa, a fronte di 244 parrocchie che costituiscono la diocesi, ben il 75% si trova in Lunigiana, vale a dire nella parte di territorio dove abita il 25% della popolazione. Calcolando una media, nella Costa ci sono 2.900 residenti per parrocchia, in Lunigiana circa 300.
Rispetto ai fedeli che frequentano le funzioni religiose si registra una netta prevalenza di adulti e anziani (91,4%); i giovani risultano assenti (la presenza registra un insignificante 0,4%), con i bambini all’8,2%. Questo elemento trova conferma nella centralità che rivestono gli adulti e gli anziani nelle attività proposte dalle parrocchie: la catechesi per gli adulti si svolge regolarmente nel 40% delle parrocchie, con una presenza significativa di partecipanti (oltre 10 persone nel 52% dei casi). Il rovescio della medaglia è il mancato coinvolgimento degli adolescenti e dei giovani, che vivono ai margini della vita delle comunità, non solo per la scarsa partecipazione, ma per la difficoltà a rivolgere loro un percorso di formazione: solo una parrocchia su tre svolge regolarmente catechesi per gli adolescenti, un dato che “crolla” al 15% se si parla di iniziative per i giovani.
Senza dubbio, per una parte delle parrocchie c’è l’ostacolo legato alla realtà demografica (per lo più composta di adulti e anziani), ma dove questo limite non è presente, il problema si pone perché strettamente connesso all’assenza di un sostegno familiare al percorso di catechesi: il tema della lontananza dei più giovani richiama dunque il bisogno di interrogarsi sulla famiglia, sulle sue dinamiche e trasformazioni. Non sono certo, queste, problematiche specifiche della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli; seguono piuttosto un andamento generale, tipico del nostro tempo.
I tratti del disimpegno sociale (ma anche ecclesiale), la difficoltà a trovare punti di riferimento, un diffuso disagio degli adolescenti e dei giovani – fatto di eccessi ma anche di insoddisfazione, di solitudine, di aspettative confuse ma anche di un futuro incerto – disegnano una condizione che gli adulti non riescono a comprendere in modo appropriato e alla quale non si riesce a dare risposte adeguate.
Che fare allora? La “ricetta” proposta dalle parrocchie, così come emerge dal report, indirizza verso una nuova evangelizzazione che porti ad una trasformazione della catechesi (è questo l’orientamento del 33,3% delle parrocchie) e della pastorale familiare (26,5%); un compito che, oltre che dal parroco, dovrebbe essere svolto in primis dalle associazioni, dai movimenti e dalle famiglie che animano la comunità dei fedeli (50,6%). In questo quadro, la Chiesa è chiamata a riscoprire la propria missione per essere sale della terra e lievito che fa fermentare la pasta.

(df)