Volpi vince le primarie del centrosinistra

A Massa il sindaco uscente (71%) batte Simone Ortori (29%) 

Alessandro Volpi sindaco di Massa
Alessandro Volpi sindaco di Massa

Nessun colpo di scena: sarà, come era previsto, Alessandro Volpi, sindaco uscente, a guidare la coalizione di centrosinistra (formata da Pd, Liberi e uguali, Repubblicani, Radicali e, per il momento, due liste civiche: Articolo primo e Arancioni) alle prossime elezioni comunali di Massa. Questo il verdetto delle primarie che si sono tenute domenica e che hanno incoronato il professore universitario, già per cinque anni alla guida del Comune, in una sfida a due con il giovane consigliere comunale Simone Ortori. Netta, come era nelle attese, la differenza di voti, con Volpi (sostenuto in primis dal Pd) che raccoglie il 71% dei consensi con 2.123 preferenze, mentre il suo sfidante, che poteva contare sull’appoggio di Articolo Primo e Massa Futura, si è fermato a 864 voti (29%). Ortori ha prevalso, anche in maniera piuttosto netta:188 a 35, in un’unica sede ovvero quella di San Carlo Antona dove giocava, letteralmente, in casa. Per il resto, vittoria piuttosto agevole per Volpi come dimostra il voto complessivo. Sono state Primarie che, certo, hanno segnato un basso numero di presenze: cinque anni fa furono infatti oltre 13 mila le persone che si presentarono nelle sedi allestite per il voto per contribuire alla scelta del candidato sindaco. Vero che erano in lista cinque partecipanti e che il risultato era considerato molto più incerto che non in questa tornata, ma un calo di diecimila voti deve indubbiamente far riflettere.

Simone Ortari
Simone Ortari

Del resto, la coalizione di centrosinistra si presentava all’appuntamento delle Primarie dopo un percorso a dir poco “tormentato” come dichiarato dopo la vittoria dallo stesso Volpi. In discussione, per una lunga fase, è stato l’utilizzo stesso di questo strumento di selezione che, soprattutto nel Pd (ma anche Liberi e Uguali sostenevano questa ipotesi, anche se alcuni consiglieri, sia pure in forma privata, si sono spesso dissociati da questa scelta), era considerato rischioso con l’ipotesi che, invece di saldare, potesse creare nuove fratture nella coalizione con la messa in discussione della figura di Volpi. E per questo appoggiavano la ricandidatura del sindaco in carica senza bisogno di un nuovo passaggio davanti al popolo del centrosinistra. Dal canto loro, altri alleati dei Democratici (in particolare il Movimento civico Arancione e i Socialisti) ponevano l’accento sulla necessità di Primarie di coalizione per rinsaldare l’asse di quello che è poi l’attuale maggioranza del Comune. E a supporto di questa tesi citavano il caso di Carrara, dove il candidato imposto dall’alto (in quel caso da Firenze, visto l’allora commissariamento del Pd) aveva spaccato non solo la coalizione ma anche lo stesso Partito Democratico aprendo la strada alla vittoria del candidato del Movimento Cinque Stelle. In caso di mancate Primarie, quindi, si era giunti alla minaccia di sbattere la porta e di prepararsi ad una campagna elettorale autonoma. Alla fine, probabilmente, ha vinto una salomonica via di mezzo: Primarie sì ma con un avversario tutto sommato agevole per permettere una tranquilla ricandidatura del sindaco. Quindi, alla fine, nel centrosinistra tutti hanno vinto ma c’è da chiedersi quanto questo possa essere utile per il popolo delle Primarie e del centrosinistra. (r.s.)