
Un Consiglio comunale con ampio dibattito ma senza grosse polemiche
Dopo tante battaglie al “calor bianco”, per una volta il consiglio comunale ha mantenuto toni decisamente più soft ed anche un rapporto di reciproca collaborazione tra maggioranza ed opposizione che davvero non può che essere apprezzato. E tutto questo nonostante le numerose interpellanze e mozioni, per la quasi totalità presentate dal gruppo di minoranza di “Open Pontremoli”, che riportavano in auge vecchie diatribe e battaglie (la situazione dei lavori al tetto della scuola in via IV Novembre, lo stato di avanzamento nella demolizione della ex Cementi, la mozione in difesa della famiglia, il consultorio famigliare “San Lorenzo”) che avevano infiammato di parole le sedute del consiglio fino a pochi mesi fa. Non che in questo caso siano mancate scintille e polemiche, ma sono comunque sempre rimaste nell’ambito della civile dialettica tra le parti che, inevitabilmente e giustamente, su alcune tematiche la pensano in maniera diametralmente opposta. Un atteggiamento costruttivo e di rispetto che riteniamo non possa che far bene alla politica cittadina anche se è talvolta giusto, quando le tematiche lo impongono, alzare i toni della protesta.

L’assise, dopo le approvazioni tecniche, è entrata nel vivo con la proposta del gruppo di “Open Pontremoli” di approvare una mozione per attivare il contrasto e il trattamento della dipendenza patologica dal gioco d’azzardo. Qui si è avuta forse la parte più “calda” della seduta. Il documento, apparentemente innocuo, invitava l’amministrazione ad attivarsi per il contrasto alla ludopatia sensibilizzando i cittadini sulla tematica e prevedendo aiuti economici agli esercizi commerciali che non introducono nei loro negozi macchinette “mangiasoldi”. La polemica è nata dopo la decisione del capogruppo di maggioranza, Jacopo Ferri, di inserire tre emendamenti, uno dei quali richiama l’apporto che offre al contrasto a questo disagio il consultorio familiare “San Lorenzo Martire”. Una scelta giudicata provocatoria e inaccettabile dai proponenti la mozione: “La decisione di istituire – hanno evidenziato prima la consigliera Elisabetta Sordi e poi il capogruppo Francesco Mazzoni – questo consultorio confessionale con la partecipazione del Comune è stato un atto divisivo tra maggioranza e opposizione. Volere adesso inserirla forzatamente in questo contesto ci pare non corretto e provocatorio”. “Invece no – replica Ferri – è giusto ricordare chi si impegna concretamente sul territorio per contrastare questa patologia”. È fallita anche la mediazione del capogruppo de “L’altra Pontremoli”, Umberto Battaglia, che ha cercato di conciliare i due documenti “sono d’accordo con le perplessità manifestate dai rappresentanti di Open Pontremoli” ma nello spirito di collaborazione ha presentato una terza proposta in cui si fa generico riferimento alle associazioni che combattono questa dipendenza. Proposta accolta favorevolmente dal gruppo di “Open Pontremoli” ma non dalla maggioranza, che ha mantenuto anche il documento con i propri emendamenti. Al momento del voto entrambi i documenti sono stati approvati (5 voti favorevoli, 7 astenuti ed un contrario per il documento della minoranza; 8 voti favorevoli, 5 astenuti ed un contrario per il documento della maggioranza) con l’assessore Clara Cavellini che ha votato entrambi i testi mentre l’assessore Michele Lecchini ha votato contro tutti e due. Polemiche, ma tutto sommato “leggere”, per l’interpellanza della minoranza sulla mozione presentata dal presidente del consiglio, Patrizio Bertolini, in merito alla tutela famiglia naturale, con le parti che sono rimaste sulle loro posizioni: da un lato chi rivendica la laicità dell’istituzione (un principio ormai da tempo consolidato) e sulla semplicità con cui si sia affrontato un tema ben più complesso ed articolato, dall’altro chi difende la legittimità della propria mozione a tutela della famiglia fondata sul matrimonio. Altro momento di alta tensione è stata la discussione del Piano operativo Comunale (Poc) non ripresentato al Consiglio dopo le osservazioni della Regione, con Mazzoni che ha sottolineato l’importanza di questo strumento per la città. Il sindaco Lucia Baracchini ha replicato evidenziando come nella fase di approvazione sia cambiata la legge regionale di riferimento e che questo stia comportando grosse difficoltà anche perché la nuova legge “è pensata per le aree metropolitane e non certo per le piccole realtà montane” con forti limitazioni per l’urbanizzazione. Non convinto da questa risposta Mazzoni: “La legge è stata approvata nel 2014, prima che il Poc venisse approvato dal consiglio. Ed anche lo spirito della normativa vigente ci pare invece che vada nel senso giusto, valorizzando l’esistente e puntando sulla difesa del suolo”.
Riccardo Sordi