Una fotografia delle parrocchie della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli dopo la Visita pastorale

Il report del prof. Burgalassi il 23 novembre a Massa all’Assemblea del clero. La nostra è una realtà in grave calo demografico con 87.000 famiglie il 37% delle quali è composta da una sola persona. Per quel che riguarda i matrimoni siamo a 2,9 ogni 1.000 abitanti: è il dato più basso di tutta la Toscana.

Cattedrale Massa
L’interno della Cattedrale di Massa

La ricerca condotta sulle parrocchie, come ha sottolineato il prof. Marco Burgalassi, docente di Sociologia presso l’Università di Roma Tre, aveva un duplice scopo.
In primo luogo, quello di fotografare la situazione della Chiesa locale, cercando di raccogliere informazioni di carattere socio-religioso. Secondo obiettivo, quello di “costringere” i Consigli pastorali ad un lavoro di auto-osservazione e di riflessione sulla propria identità e sul proprio ruolo nel contesto sociale, culturale e politico nel quale sono immerse le comunità parrocchiali.
Il report statistico è dunque composto da due parti: la prima, una fotografia del contesto territoriale della Diocesi, la seconda, lo scenario religioso che ne consegue. Secondo un trend che è di portata nazionale, il territorio di riferimento (dove diocesi e provincia per lo più coincidono) sta conoscendo una flessione demografica altrettanto grave. L’esiguo numero di bambini che nascono nel territorio della diocesi (1,2 figli per donna), oltre ad incrementare l’invecchiamento della popolazione, ne provoca una progressiva diminuzione. Inoltre, anche in ragione del rallentamento dei flussi migratori, nell’ultimo triennio i residenti della provincia di Massa Carrara si attestano a 197.000. Nell’arco di oltre 30 anni, gli abitanti sono drasticamente calati, con una punta di circa il 10% per l’area della Lunigiana, dove contestualmente si è registrato un forte invecchiamento della popolazione (1 cittadino su 4 ha oltre 65 anni). Questo fenomeno ha comportato poi la diffusione di strutture familiari di tipo unipersonale: infatti il 37% delle 87.000 famiglie presenti (vale a dire 1 su 3) è composta di una sola persona.
Tutto ciò trova corrispondenza in un tasso di nuzialità decisamente basso, sia rispetto al dato nazionale che regionale. Nella provincia di Massa Carrara, infatti, si registrano solo 2,9 matrimoni per 1.000 abitanti: il dato più basso della Toscana. Una rapida riflessione è stata effettuata anche sul contesto socio-economico, dove il territorio apuano conferma il triste primato del reddito pro-capite più basso della Regione, cui si aggiunge un tasso di disoccupazione di oltre il 12%, con livelli molto alti riguardo ai giovani (1 su 3 non ha un lavoro).
E le parrocchie? Quale scenario emerge?
Pur essendo il numero dei sacerdoti in progressivo calo, le comunità parrocchiali che hanno un sacerdote interamente dedicato rappresentano il 20% del totale. La popolazione battezzata si attesta intorno al 97%, mentre l’adesione delle famiglie alla proposta della religione cattolica come materia scolastica è elevata, cioè pari al 92% degli studenti, un dato superiore rispetto alla media regionale. Così come alta è la quota (88%) di coloro che decidono di destinare l’8 per mille alla Chiesa cattolica.
Se invece si sposta l’attenzione sulla celebrazione dei matrimoni, dei circa 600 sposalizi che hanno avuto luogo nel 2015, solo il 38,5% è stato celebrato con rito religioso. Se di questo fenomeno sono consapevoli i Consigli Pastorali, tuttavia non si riscontra la realizzazione in parrocchia di iniziative dedicate alle coppie in crisi o “irregolari”, perché rappresentano una rarità, cioè solo il 6% delle parrocchie, mentre più in generale in appena 3 parrocchie su 10 vengono svolte attività di pastorale familiare.
Tra i numerosi argomenti proposti, il report ha posto l’attenzione anche sul ruolo dei Consigli Pastorali e sulla difficoltà di “intercettare” i giovani nelle proposte parrocchiali. In ordine al compito della “nuova evangelizzazione”, sicuramente esso emerge come una esigenza avvertita da molti, ma lo scarto tra il piano della consapevolezza e quello dell’azione è notevole, registrando carenza di mezzi, strumenti e idee. L’assemblea si è chiusa, dopo alcuni interventi, apprezzando il lavoro complesso e articolato che è stato svolto, e che darà elementi utili per alcune scelte pastorali nel futuro più immediato.

(df)