Fondi Pnrr: in provincia di Massa  Carrara spesi solo al 25%

A un anno dal termine del Piano europeo per superare lo shock economico determinato dalla pandemia la maggior parte dei progetti che riguardano la Lunigiana sono ancora fermi.

Immagine d'archivio di un progetto legato al PNRR
Immagine d’archivio di un progetto legato al PNRR

Il 31 dicembre 2026: è questa la data in cui si chiuderà l’era del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr): 194 miliardi di euro, in parte a debito e in parte a fondo perduto, che l’Unione Europea ha messo a disposizione dell’Italia per superare lo shock economico prodotto dalla pandemia del Covid-19. L’avvicinarsi della scadenza sta creando non poche preoccupazioni a tutti i livelli, perché i fondi non rendicontati entro la fine del prossimo anno, a legislazione vigente, dovranno essere rimborsati.

La capacità di una Pubblica Amministrazione che ha subito un lungo processo di depauperamento e dequalificazione di spendere una tale mole di risorse in 5 anni è stata da subito la principale incognita del Recovery Plan. Soprattutto per quanto riguarda gli enti più piccoli, privati con il decreto legge 19/2024 di diverse piccole e medie opere riguardanti rigenerazione urbana e dissesto idrogeologico. Del resto, i dati non sono confortanti. A fine 2024, secondo i calcoli della fondazione Openpolis, che ha sviluppato la piattaforma pubblica Open Pnrr per monitorare circa 270 mila progetti Pnrr, la spesa effettiva delle risorse ammontava a 58,6 miliardi di euro, il 30,1% delle risorse previste dal piano. In provincia di Massa – Carrara, coinvolta in 697 progetti (alcuni dei quali che interessano aree più ampie, sulle quali la piattaforma non ripartisce i complessivi 377 milioni di euro di fondi), a fine dicembre scorso i pagamenti rendicontati ammontavano al 25% del totale dei fondi, dunque una quota inferiore al dato nazionale.

Elementi di preoccupazione sulle tempistiche emergono anche rispetto a molti degli interventi più significativi che investono il territorio lunigianese. Passando in rassegna i progetti più importanti elencati dal nostro settimanale nel marzo dello scorso anno e, facendo sempre riferimento ai dati di Open Pnrr aggiornati a dicembre 2024, si osserva che dei 39,46 milioni affidati a Gaia Spa per un progetto di riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua e di digitalizzazione e monitoraggio delle reti di 15 comuni apuani e lucchesi, tra i quali Aulla, Fosdinovo, Pontremoli, Filattiera e Fivizzano, ne sono stati spesi il 36,1%. Tra questi, sono stati spesi il 48,1% dei fondi Pnrr che compongono la dotazione del progetto.

Sempre limitandosi ai progetti più consistenti, Gaia ha ottenuto anche 3,7 milioni per la ristrutturazione della rete idrica e la ricerca di nuove risorse nel comune di Mulazzo. Per questo progetto i 426 mila euro messi a disposizione dall’Europa sono stati interamente spesi. Percentuali non altrettanto confortanti riguardano i progetti in Lunigiana gestiti da Regione Toscana. Quelli in campo socio sanitario sono i più significativi: la casa di comunità di Via Mazzini a Pontremoli (2,15 milioni) e il sistema radiologico telecomandato presso l’ospedale di Fivizzano (204 mila euro).

L’ingresso lungo via Mazzini al distretto sanitario
L’ingresso lungo via Mazzini al distretto sanitario. All’interno di piazza Dodi, nella vecchia sede del Galli Bonaventuri, dve sorgerà la sede della nuova Casa di Comunità.

Non rientra invece tra i progetti finanziati con il Pnrr il nuovo Distretto socio sanitario di Aulla, recentemente approvato e da realizzarsi interamente con fondi regionali. Per quanto riguarda la Casa della salute di Pontremoli, sono stati spesi solo il 6,2% dei fondi Pnrr (2 milioni), mentre la parte restante dovrà essere rendicontata entro fine giugno 2026. Stessa scadenza per il sistema radiologico fivizzanese, per il quale non è stato impiegato ancora alcun fondo. Tra i progetti della Regione c’è anche la realizzazione di un nuovo argine sull’Aulella a Pallerone (1,3 milioni). Il progetto, interamente a carico del Pnrr, dovrà essere realizzato entro giugno 2026 ma non è ancora stata spesa alcuna somma. Livelli di spesa ancora arretrati si osservano anche per i progetti della Società della Salute e dall’Unione dei Comuni. Circa il primo ente, oltre un milione di euro di fondi europei, sono gestiti sono destinati a un progetto di accoglienza e servizi per l’inclusione sociale di persone indigenti nel seminario di Pontremoli e nella sede Caritas di Aulla.

Le somme impiegate, al dicembre scorso, sono state il 7,9% e il progetto dovrà essere rendicontato entro marzo 2026. Non è stato rendicontato ancora nulla del finanziamento ottenuto dall’Unione dei Comuni, vincitrice del bando Green Communities a fine 2022, di circa 1,8 milioni di euro per la realizzazione di un impianto fotovoltaico e la realizzazione di un intervento di efficientamento energetico su un edificio pubblico da individuare in Lunigiana.

(Davide Tondani)

I progetti dei comuni: bene Licciana, indietro gli altri

Sembrano procedere a rilento anche i più significativi progetti che hanno come soggetto attuatore i comuni. A partire dal maxi intervento da 6,6 milioni di euro sugli acquedotti di Zeri, per la riduzione delle perdite e la digitalizzazione dei contatori: ancora non è stata rendicontata alcuna spesa.

A Pontremoli, il recupero della ex scuola materna di Casa Corvi per la realizzazione di un gruppo di appartamenti per un progetto di vita indipendente e inserimento lavorativo per persone disabili (715 mila euro a carico del Pnrr) è ancora fermo a 12 mesi dalla scadenza della rendicontazione. Riscontri analoghi per gli 1,07 milioni di euro di fondi europei per la riqualificazione e la realizzazione di nuovi spazi presso il polo didattico di via IV novembre. Per quanto riguarda i 550 mila euro a disposizione per il superamento delle barriere architettoniche nel Castello del Piagnaro, i pagamenti sono fermi al 3,24% degli importi stanziati.

A Bagnone, la cui amministrazione si è aggiudicata 604 mila euro (di cui 549 mila del Pnrr) per la demolizione e la ricostruzione della scuola dell’infanzia, la spesa rendicontata è ancora ferma a zero. Vanno meglio le cose a Licciana, dove il Comune ha ottenuto 847 mila euro per il restauro del plesso scolastico di Monti, dove verrà ricavato anche un asilo nido. Qui i pagamenti rendicontati sono al 28%.

Scuole superiori: procede la costruzione delle nuove palestre
La facciata del liceo scientifico "da Vinci" a Villafranca
La facciata del liceo scientifico “da Vinci” a Villafranca

L’Amministrazione provinciale, titolare degli edifici delle scuole secondarie di secondo grado, si è aggiudicata 5 milioni di fondi Pnrr da investire negli istituti superiori della Lunigiana entro la fine di giugno 2026.

A Villafranca, presso la nuova sede del Liceo “Da Vinci”, per la costruzione di nuove aule e degli spazi per le attività sportive sono stati spesi solo il 2,4% degli 1,3 milioni a disposizione; migliore la situazione relativa al rifacimento del tetto del Belmesseri a Pontremoli: qui sono già stati impiegati il 96% dei fondi Pnrr e l’88% dei finanziamenti complessivi.

Per il rifacimento della palestra dello stesso plesso, sono stati rendicontati il 19,6% degli 1,2 milioni messi a disposizione dall’Europa. Percentuali simili (19,2%) riguardano i pagamenti per la nuova palestra del Liceo da Vinci, anch’essa finanziata con 1,2 milioni di euro.