Il temine è fissato per il 31 marzo

L'area industriale del pratese durante l'alluvione del novembre 2023 che ha interessato varie zone della Toscana
L’area industriale del pratese durante l’alluvione del novembre 2023 che ha interessato varie zone della Toscana

Il prossimo 31 marzo è il termine entro il quale le imprese italiane (ad eccezione di quelle agricole) devono stipulare polizze per proteggere i propri beni da catastrofi naturali come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni o esondazioni.

Il decreto che dà attuazione alla norma dalla legge di Bilancio 2024, che ha introdotto questo obbligo, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ed entra in vigore il 14 marzo.

A colloquio con Armando Mastroviti, del consiglio provinciale di Massa Carrara dello SNA
Armando Mastroviti, del consiglio provinciale di Massa Carrara dello SNA
Armando Mastroviti, del consiglio provinciale di Massa Carrara dello SNA

Una notizia di cui al momento non si sa molto come ci conferma Armando Mastroviti, del consiglio provinciale di Massa Carrara dello SNA, ovvero il Sindacato Nazionale agenti di Assicurazione “Sì, ho notato come anche varie aziende locali non siano adeguatamente informate. In realtà oltre ad essere obbligatoria, è anche una pratica importante perché consentirà alle imprese di affrontare meglio situazioni emergenziali, limitando la dipendenza dagli aiuti pubblici. Infatti l’obiettivo della legge è quello di tutelare il patrimonio aziendale e garantire la continuità operativa anche in situazioni di emergenza”.

Nel decreto si spiega che devono essere assicurate “le immobilizzazioni a qualsiasi titolo impiegati per l’esercizio dell’attività di impresa”. Vale a dire terreni, fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali. Per i fabbricati il decreto precisa che devono essere assicurati: l’intera costruzione edile e tutte le opere murarie e di finitura, compresi fissi e infissi, impianti o installazioni di pertinenza del fabbricato compresi cancelli, recinzioni, fognature nonché eventuali quote spettanti delle parti comuni. Cosa succede a chi non si adegua all’obbligo? Come spiega Mastroviti non è prevista una sanzione amministrativa ma “per chi non adempie a tale obbligo, le aziende perderanno il diritto a contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario, da parte degli enti pubblici”. Mastroviti consiglia di evitare il “fai dai te”, e di consultare professionisti del settore che possono proporre la soluzione ideale per le singole aziende.