
Collaborazione con il Politecnico di Milano e con la School of Architecture dell’Università di Liverpool che ha visto 44 studenti alla scoperta del territorio

Mulazzo al centro di un workshop che coinvolge gli studenti del Politecnico di Milano e della School of Architecture dell’Università di Liverpool. Un progetto dal titolo “Vernacular Heritage and Cultural Landscapes in Lunigiana, Tuscany: from Knowledge to Preservation” (Patrimonio vernacolare e paesaggi culturali in Lunigiana, Toscana: dalla conoscenza alla conservazione) che si pone il duplice obiettivo di trasmettere conoscenze relative alle tecniche costruttive locali e al paesaggio della Lunigiana, e allo stesso tempo di favorire lo sviluppo di competenze nel campo della tutela e valorizzazione sostenibile del patrimonio costruito e paesaggistico locale.
Si è tenuto lunedì 4 febbraio, nel comune di Mulazzo, l’incontro di avvio del progetto che ha coinvolto 44 studenti di cui 38 provenienti dell’università inglese. A questa prima fase sono poi seguite tre giornate dedicate a visite, sopralluoghi e attività di documentazione, arricchite da lezioni sulla storia, il paesaggio, la cultura costruttiva locale, le metodologie di interpretazione e lettura del paesaggio e del costruito storico ai fini del restauro e valorizzazione.
Ma non finisce qui l’attività degli studenti. Infatti tornati presso le loro sedi universitarie seguiranno quattro giorni di lavoro in aula, alternati a quattro giorni in autonomia dedicati all’elaborazione e presentazione delle proposte di tutela e valorizzazione dell’area di studio.
La riflessione del sindaco Novoa e della referente del progetto Stefania Landi

Come sottolineato dal sindaco, Claudio Novoa, e dalla docente Polimi referente Stefania Landi, il progetto prosegue un proposito di collaborazione accademica e intervento sul territorio già attuato con l’Università di Pisa.
“In precedenza – ha detto il sindaco Novoa –, attraverso il confronto creativo con l’Università abbiamo potuto sviluppare non un libro dei sogni ma un insieme di progettuaità. Attraverso l’analisi puntuale scientifica possiamo trasformare i punti di debolezza in punti di forza per rispondere alle sfide attuali, come quelle dello spopolamento in contesti montani. Non voglio caricarvi di responsabilità ma noi cerchiamo un confronto con persone che come voi rappresentano il futuro dei paesi e delle società per affinare la nostra capacità di essere resilienti, per ritrovare il nostro primato di destinazione turistica e quello di centro politico”.
“È un viaggio immersivo che comincia dagli edifici e dal patrimonio edilizio – spiega Stefania Landi –, che può portare a riattivare gli spazi pubblici”. (r.s.)