
Presentata l’ultima fatica dello scrittore pontremolese
Un amico quando scrive lo fa anche per noi, in fondo ci vuole dire qualcosa, ci invita ad ascoltare e ad ascoltarci; così devono aver pensato le tante persone e soprattutto i numerosi amici, che hanno partecipato alla presentazione di Kashmir, l’ultimo libro di Domenico Bertoli.
Il pomeriggio di sabato 15 febbraio, al Cinema Manzoni, è iniziato con la lettura di un brano, tratto dai suoi racconti, a cura di Valentina Zinzula che Bertoli ha voluto alla presentazione del suo libro, sia per amicizia, sia perché abita lo stesso mondo letterario. E’ intervenuto il Sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri che ha sottolineato l’importanza e la bellezza delle parole degli scrittori che sanno arrivare al cuore. A seguire l’intervento di Lorenzo Spadoni l’editore di Carte Amaranto che ha pubblicato il libro.
Il compito di presentare Kashmir è stato affidato al professore Giuseppe Benelli che ha esordito dicendo che Bertoli porta nel sangue una tradizione familiare legata alla scrittura, quella che ha in Giovanni Bellotti il più grande poeta dialettale pontremolese.
Secondo Benelli un narratore si riconosce soprattutto nel racconto e riferendosi ai cinque di Kashmir ha detto che sono racconti bellissimi, piacevoli, diversi, di bella scrittura, soprattutto coinvolgenti, accomunati da uno sguardo attento e incerto; attento perché c’è l’attenzione per l’uomo, incerto nel dare spiegazioni e soluzioni.
L’autore non prova neanche ad essere consolatorio, rassicurante nei confronti dei lettori ma anzi non manca di ribadire i suoi interrogativi. Il professore Benelli si è soffermato poi sui temi dei racconti: il male nelle varie forme, la notte, che affascina e coinvolge e poi l’affetto materno, il calore della casa, i paesaggi della gioventù dello scrittore, la sua Pontremoli.
Nell’evidenziare le caratteristiche dei cinque racconti Benelli ha ribadito che la scrittura di Domenico denota una capacità stilistica notevole, frutto di un’attenta ricerca, di una tenacia nello scrivere, e ha concluso dicendo che questo libro di Bertoli va letto, ma soprattutto, assaporato.
L’intervento dell’autore, sollecitato da alcune domande, ha consentito di cogliere il senso della sua scrittura alla luce anche della sua produzione letteraria: dalle prime poesie, ai racconti, fino al romanzo Ferrari rosso sangue.
Bertoli si è poi soffermato su Kashmir, titolo di un brano dei Led Zeppelin. Il racconto si svolge nel 1982, anno di una duplice gioia: l’autore si diploma e l’Italia vince i mondiali di calcio.
Lo scrittore ha accennato al prossimo lavoro, del quale non ha voluto rivelare i particolari se non che tratterà della ricostruzione di un mondo dopo un evento straordinario e sconvolgente.
Nel finale c’è stato spazio per il ringraziamento dei presenti, e in particolare della moglie Daniela, professoressa di lettere presso la locale scuola media, per la vicinanza e il supporto alla sua attività di scrittore. Ora Kashmir, nave di carta inaffondabile, prenderà il largo e approderà al cuore di lettori che non vogliono rinunciare ad una buona lettura.
Fabrizio Rosi