“Caro San Valentino…”

San Valentino nacque a Terni intorno al 175 d. C. divenendo, poi, il primo vescovo della città, nel 197 a seguito dell’investitura di Papa Feliciano.
Autore di numerosi miracoli, la sua fama è particolarmente legata all’appellativo di “Santo protettore dell’Amore, o degli innamorati” per aver celebrato il matrimonio fra il legionario romano Sabino e la giovane cristiana Serapia. La sua morte avvenne nel 273, durante la persecuzione ordinata dall’imperatore Aurelio.
La vita del Santo, ricca di apostolato e nobilitata dal martirio, indusse i Ternani a proclamarlo patrono della città dove è vivo il racconto secondo cui egli fosse solito donare, ai giovani suoi visitatori, un fiore del suo giardino. Tanti di loro si innamorarono siglando unioni felici da indurre il Santo ad una benedizione generale.
Ancora oggi, nel giorno 14 febbraio di ogni anno, nella Basilica a lui dedicata, dove sono conservate le sue spoglie, costruita nel 1605 e ricca di opere importanti, si celebra la festa della “Promessa” a cui partecipano innamorati provenienti da luoghi diversi. Quale amore chiediamo di benedire in questo nostro mondo che sovente naviga a vista?
Ci proviamo con una lettera …
Caro San Valentino, sono passate molte stagioni da quando la tua coriacea testimonianza evangelica ha forgiato, nelle pareti del tempo, il tuo nome. Gli scenari del mondo sono radicalmente cambiati, la tua città è cambiata, i cuori degli uomini sono cambiati. Dubbi, incertezze, attese, gioia, sconfitte, tradimenti… costellano il cielo degli innamorati. Forse era così pure ai tuoi tempi anche se l’Amore, colmo di speranza, compensava gli interrogativi.
Sai benissimo che l’Amore, nelle sue tante facce, non si può descrivere, né disegnare, né esprimere con le sole parole. Perché l’Amore si vive e si può solo trasmettere. Una cosa è certa: tutti abbiamo bisogno del suo profumo, della sua forza, della sua bellezza, della sua energia e persino della sua sacrosanta paura, come quella di perdere chi si ama lungi, ovviamente dal possesso e dall’impedire scelte e libertà personali.
L’Amore, infatti, non ha nulla a che vedere con la “normalità”. Esso comporta moti dell’anima, un tempo definiti “patemi”, che implicano sacrifici, impegno, dedizione, ascolto, perdono, verità…
Gli psicologi parlano di “Amore tribolato”, senza tralasciare soddisfazioni e felicità. Che ne pensi dei soliti “rituali” fatti di fiori, cioccolatini, palloncini rossi e quant’altro? Oggetti che servono alla pubblicità e al commercio mentre ci ricordi che l’Amore ha bisogno di essere alimentato ogni giorno, senza scordare la Sorgente dell’Amore.
Comunque non ti preoccupare. Ci sono milioni di persone a cui affidare la tua fiamma generatrice dell’Amore da custodire ed alimentare nel tempo che verrà. Nella consapevolezza che solo chi ama realmente può capire e dare Amore che implica certamente i suoi “no” e le sue difficoltà che si trasformeranno in avvolgenti abbracci, come in chi svolge sano, delicato, insostituibile ruolo genitoriale. Non farci mancare il tuo aiuto. Grazie!”.

Ivana Fornesi