
Non era un romantico sognatore chi scrisse che del paradiso sono rimaste tre cose: i bambini, i fiori e le stelle. Già, i bambini! Prima meraviglia, immenso dono, stupore, ricchezza, respiro del presente e caparra del futuro. Punto nevralgico intorno a cui si forma (o si spezza) la morale della famiglia, della società, del Paese.
Eppure su di loro incombono tante, troppe minacce. Uccisi nel grembo materno, che dovrebbe essere la culla più tenera e sicura; violentati, usati e abusati; abbandonati… Un mare di violenza che ci investe ogni giorno, stilizzato dalla ripetitività ed omogeneizzato, spesso, da indifferenza e silenzio.
Disvalori da combattere con fermezza e concreta responsabilità. Dietro le luccicanti vetrine delle festività appena terminate, mentre nell’aria risuonavano echi e frastuoni del 31 dicembre, a Bari, nella culla della vita nella parrocchia di S. Giovanni Battista, al sorgere del nuovo anno, veniva trovato il corpicino di un neonato (è ancora in corso l’indagine della Magistratura) vestito con una tutina blu, adagiato in una coperta celeste, incapace di isolarlo dal freddo, con accanto un ciuccio, un biberon, un cambio….
Gesti di una madre e di un padre disperati, consumati nella solitudine, nella miseria, nella disperazione che sovente non emergono alla luce dei riflettori? Di certo frutto della cultura dello scarto che si fa strada in un mondo avvitato su se stesso.
Un neonato senza nome, una speranza negata, il culmine di una serie di fragilità e di difficoltà sociali verso cui ci giriamo dall’altra parte o, peggio ancora, ci laviamo la coscienza con sorrisi forzati ed auguri di circostanza…
Anche a livello istituzionale l’assenza di un adeguato sistema di welfare e di politiche efficaci a sostegno della natalità e delle famiglie aggrava la situazione. A differenza di altri Paesi europei l’Italia mostra grosse assenze nell’assistenza all’infanzia e nel supporto alle responsabilità genitoriali (fondamentali per affrontare in modo adeguato maternità e paternità), nelle misure per facilitare l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
I “bonus” a macchia di leopardo non sono certo sufficienti per combattere il crescente calo delle nascite e gli eventi drammatici come quello di Bari. Urge, da Nord a Sud, un maggior impegno per la vita: nascente o morente…
Le culle termiche attive in Italia sono 64. Luoghi sicuri per i neonati, che appena depositati, sicuramente con dolore indicibile, grazie al collegamento h24 con la struttura di afferenza vengono soccorsi e presi in carico. Senza dimenticare che la legge consente alla mamma che partorisce in anonimato, di non riconoscere il bambino e di lasciarlo all’ospedale in cui è nato affinchè sia assicurata l’assistenza e la tutela giuridica.
La vicenda di Bari dia la stura all’impegno collettivo per offrire supporto e conforto a chi si trova in condizioni di vulnerabilità per costruire davvero la “città degli uomini”, senza lasciare indietro nessuno.
Ai cristiani Gesù si presenta come un bambino per rendere ancora più evidente la sua condizione umana. “Nessun bambino è un errore”, come afferma sempre papa Franceco. Perché in ogni bambino, il Creatore iscrive l’impronta della sua “immagine e somiglianza”.
Ivana Fornesi