Scorcetoli ha festeggiato Sant’Andrea

La solenne celebrazione è stata presieduta dal Vescovo Fra’ Mario

Prima di entrare nel tempo di Avvento la comunità di Scorcetoli ha celebrato la ricorrenza del patrono Sant’Andrea. Un culto antico, almeno quanto la piccola cappella che si trovava al posto dell’attuale edificio di metà Cinquecento e della quale si hanno notizie certe a partire dalla metà del XV secolo.
Andrea fu martirizzato il 30 novembre del 60, a Patrasso, in Grecia, dove si era recato per annunciare il messaggio cristiano. Inizialmente discepolo di San Giovanni Battista, fu l’incontro con Gesù sulle rive del Giordano a cambiare la sua semplice vita di pescatore. Come scrive l’evangelista Matteo, è a lui che Gesù si rivolse, assieme a suo fratello Simon Pietro, dicendo loro: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”.
Nel Vangelo di Giovanni è riportata persino l’ora, le quattro del pomeriggio, quando fu chiamato. Andrea, senza esitazione, lasciò tutto e lo seguì subito.
E proprio su questo punto, dopo la proclamazione del Vangelo da parte del diacono Alcide, si è incentrata l’omelia del vescovo Fra’ Mario, che ha presieduto la celebrazione: “Andrea è ritenuto dalla tradizione il primo degli Apostoli, il primo chiamato. Ognuno di noi, se ora è qui, è perché nella propria vita ad un certo punto ha vissuto la grazia dell’incontro con Cristo. Il definirsi cristiano esige quindi che si rifletta e si faccia continuamente memoria della propria personale chiamata: questo diventa ancora più importante se si tiene conto che le odierne comunità cristiane, come quelle dei primi secoli, sono formate da una parte minoritaria della popolazione e si trovano a dover vivere immerse in una società ormai scristianizzata e non più omogenea dal punto di vista religioso”.

Panorama di Scorcetoli
Panorama di Scorcetoli

Il Vescovo ha poi benedetto la statua che nei mesi scorsi era stata restaurata, intervento che ha permesso di farla risalire alla seconda metà del Seicento. A seguire la statua è stata portata in processione per le vie del paese.
Il parroco don Mario Arenare, a conclusione, ha rivolto un saluto al Vescovo ringraziandolo per la presenza.
Sono poi seguiti i ringraziamenti ai fedeli e a coloro che hanno prestato il loro servizio alla comunità: gli uomini della Confraternita, il coro parrocchiale e soprattutto il nutrito gruppo di ministranti, che partecipa sempre con solerzia alle funzioni e di cui andiamo fieri.
Celebrare il Santo Patrono serve non solo per ricordare e rafforzare l’identità di un paese: il suo senso più grande sta riscoprire e fare memoria di un fatto attraverso cui Cristo è entrato nel mondo, di una chiamata che, come Sant’Andrea, ha investito anche la nostra vita di Cristiani.

(M.M.)