Prima di tutto come tifoso del suo rione e poi come cronista della pira del “Vaticano”
Antonio Ricci, sullo sfondo al centro, con il gruppo di San Nicolò che organizza il tradizionale banchetto in vista del falò.
Ma quest’anno, come siete messi con il falò? Era la domanda che ogni anno,Tonino, mi poneva, con curiosità ma anche con apprensione, sulla organizzazione del falò. E allora ci prendevamo un po’ di tempo ed io lo aggiornavo su cosa stavamo organizzando, come andava la raccolta dei bochi e lui ascoltava con attenzione.
Poi, quando lo rassicuravo che il falò si sarebbe fatto e che c’era sempre un gruppo entusiasta che non mollava la tradizione, un sorriso si stampava sul suo viso e soddisfatto mi diceva: Allora scrivo due righe sul C.A. che il falò verrà celebrato come tutti gli anni!
Tonino al lavoro per preparare il caratteristico chioschetto in occasione del falò di San Nicolò (foto Walter Massari)
Tonino aveva nel DNA, il borgo dov’era nato e tutte le sue caratteristiche, la parrocchia e il falò. Nei giorni della preparazione della pira, mi chiamava per sapere come procedeva il lavoro, veniva a salutarci con discrezione e intanto organizzava, insieme alla “banda” della parrocchia, il banchetto, punto di ristoro e di festa prima e dopo l’accensione.
Le esigenze per costruire il falò odierno sono tante e Tonino attraverso il C.A. descriveva puntualmente l’evoluzione di questa antica tradizione oltre ai suoi -infuocati- articoli sulla cronaca del giorno dell’accensione, in rivalità con il suo amico ma avversario, Luciano Bertocchi. Ci mancherà, soprattutto ai più vecchi fuochisti, mancherà la sua figura come altre persone che hanno speso tanto per questa tradizione, unica e particolare, la sfida dei due falò che scalda gli animi nel freddo inverno pontremolese.
Domenico Bertoli
Le sue cronache: dalla “Butterfly” volando ai “peana”
Falò San Nicolò 2023 (foto Walter Massari)
Come racconta Bertoli nel suo articolo, fanno ormai parte della storia i resoconti che Antonio Ricci realizzava in occasione del falò di San Nicolò. Come nel 1990 quando scrisse che “Madama Butterfly, disperata, si è gettata dal ponte Spagnoli perchè neppure un fil di fumo si è alzato dalla pira del falò di San Nicolò”.
O ancora, siamo nel 2004, i fuochisti di San Nicolò si meritavano un “peana” e un “senza parole, come le vignette della Settimana Enigmistica” per lo straordinario spettacolo. Mentre nel 2009 Ricci raccontava come si fosse alzato “un ruggito sulle rive del Magra: non un leone, ma il falò di San Nicolò!”.