Un prontuario contro i mali dell’animo

Un libro come diagnosi di un complesso di gravi e numerose malattie che tormentano gli anni del nuovo secolo. Si tratta di “A pugni chiusi. Psicoanalisi del mondo contemporaneo” (Milano, Feltrinelli 2023).
L’autore Massimo Recalcati è un medico che aiuta a curare i mali interni dell’animo provocati dalle sofferenze del mondo esterno delle città dell’uomo. In pochi anni si sono incrociate la rovinosa crisi finanziaria del 2008, attacchi terroristici, una pandemia letale e diffusa su tutta la terra, guerre, ondate migratorie, rovinoso assalto alla natura.
“A pugni chiusi” dice le sofferenze e la rabbia che Recalcati psicoterapeuta ha conosciuto nell’analisi clinica dei suoi pazienti e ha maturato col suo impegno culturale. Il saggio raduna nella prima parte tanti brevi capitoli che possono essere letti singolarmente come un prontuario.
I mali in cui siamo precipitati sono la cura ossessiva del corpo, l’ideologia del benessere, la perdita di ideali collettivi, sostituiti da individualismo, perdita dell’autorità simbolica della figura del padre capace di dare ai figli fede nell’avvenire, va cambiando anche il volto della madre, i giovani non sono ascoltati.
Più che mai oggi c’è libertà individuale intesa del fare ciò che si vuole, ma manca una prospettiva di vita, gli adulti evadono il loro ruolo educativo e nei giovani dilaga la depressione; per evitare modelli di conformismo alienante pilotato dai mezzi di comunicazione, sono obbligati a trovare con fatica un loro percorso originale. Pasolini aveva già capito negli anni 60-70 che la tv si asserviva al sistema del consumismo, che è un nuovo fascismo che uniforma tutto: stessi vestiti, cibi,volti truccati e mette il bavaglio al dissenso, conta lo “share” meglio ottenuto con programmi litigiosi e mediocri.
Recalcati denuncia la mancanza di dibattito democratico, la tv e altre vie comunicative fanno passare un pensiero-cinguettio , vince l’assuefazione sulla promozione di libere opinioni. La società, la famiglia sono trascinate nei miti del successo individuale e del godere immediato, c’è tanta violenza sulla donna, nel lavoro c’è ancora sfruttamento dell’uomo sull’uomo. La psicanalisi serve?
Certamente sì nel tempo di trauma collettivo in cui viviamo, aiuta ad affrontarlo con audacia mentre si trasforma. Segue la pratica che la crisi più profonda può essere sempre occasione di ripartenza, se sappiamo mirare all’essenziale eliminando il superfluo. Noé è “il salvato”, impara a piantare la vigna, è simbolo della resistenza alla devastazione del male.
Nella seconda parte del libro, dedicata alla politica, si riconosce che è sempre la scuola la principale istituzione deputata a promuovere cultura, decisiva sul piano dell’etica e della conoscenza per educare il senso critico, alimentare il desiderio di sapere, propone le grandi opere che sono vero contrasto all’ideologia della guerra, luogo di relazione ed incontro, dà merito al merito e insegna a distinguere lo statuto della parola dalla chiacchiera e dalla propaganda.
Il rigore etico, il peso della parola ha un suo testimone esigente nel presidente Mattarella, “simbolo culturale e civile” si legge in una delle pagine di più forte denuncia e critica politica del libro . Col taglio del referto psicanalitico leggiamo anche ritratti di protagonisti della politica italiana ed estera.
La didattica a distanza del tempo del covid ha portato sul sofà del terapeuta Recalcati tanti ragazzi devastati dall’obbligata chiusura in casa. La ricerca è l’avvenire di un paese e la pratica del dialogo fa libera la persona perché lega al diverso, all’Altro, dà responsabilità. Nessuno si salva da solo, “il mio simile mi aiuterà” è il senso conclusivo del libro, confortante dopo l’esposizione di tanti problemi, c’è però l’amara constatazione che nessun governo nei vent’anni considerati ha messo la scuola al centro della sua agenda.

Maria Luisa Simoncelli