Il regno di Dio afferma un potere che è eterno

Solenne cerimonia nella chiesa di San Pietro presieduta dal Vescovo Mario.
Ai seminaristi Diego Bassi e Fra Daniele Lauretta conferito il ministero del lettorato. A Raffaele Moscatelli quello dell’accolitato

Mons. Vaccari conferisce il
ministero del lettorato ai seminaristi Diego Bassi e Fra Daniele Lauretta

L’antica prioria di San Pietro in Pontremoli (un tempo luogo di residenza per i vescovi della diocesi di Brugnato) sabato 23 novembre, nei primi vespri della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, ha aperto le porte a molti fedeli, radunatisi per la celebrazione eucaristica durante la quale sono stati conferiti il ministero del lettorato ai seminaristi Diego Bassi (di origini massesi) e Fra Daniele Lauretta (dell’ordine dei missionari di Maria) e il ministero dell’accolitato a Raffaele Moscatelli (appartenente alla Fraternità Sacerdotale di Filetto). Presenti all’altare sacerdoti, diaconi, seminaristi, ministranti (provenienti anche da altre diocesi toscane) e il nostro vescovo, mons. Mario Vaccari, che ha presieduto la S. Messa e tenuto l’omelia.
Le sue parole si sono incentrate anzitutto su una riflessione riguardo a quel mistero “che viene dai secoli ed è rivelato a chi si mette in ascolto”, senza voler dominare sugli altri o imporre il proprio volere.
La regalità di Gesù infatti viene proclamata agli uomini come appartenente “ad un regno” che non è di questo mondo: un regno non di potenza ma di servizio. I regni del mondo, che si sono sempre incentrati sul voler affermare la loro forza, sono tutti stati imponenti ma destinati a terminare. Il regno di Dio invece, come proclamava il profeta Daniele nella liturgia della celebrazione, afferma un potere che è “potere eterno”.

Il conferimento del ministero dell’accolitato a Raffaele
Moscatelli

Quello del Signore Gesù è un regno – come ha affermato il vescovo Mario – che si fonda su una scelta per l’umanità, formata ad immagine di Dio e da Lui plasmata. Gesù conosce la nostra realtà e, mentre si incammina alla sua croce, ci presenta l’apice della sua storia terrena: incoronato di spine per un regno che non avrà mai fine… Ogni battezzato deve provare a seguire Gesù, sull’esempio di quanti – pur vivendo difficoltà nella vita – paradossalmente sono “proiettati” verso il cielo. Dall’autorevolezza del Cristo, che ai suoi discepoli chiede di comprendere l’amore e di accrescere sentimenti di compassione, scaturisce l’affermazione che il cristiano deve essere “nel mondo ma non del mondo”.
Ed è proprio questo l’augurio che mons. Vaccari ha rivolto ai tre ragazzi che ricevevano i ministeri sabato scorso.
A Diego e Daniele viene conferito il servizio ad una parola “non facile” e che necessita di essere contestualizzata perché il cuore “possa concepire” che la nostra esperienza di vita è volta a condividere i propri “carismi” con gli altri.
A Raffaele invece è stato conferito l’accolitato, servizio ad una “mensa” che si fonda sull’ascolto di quella voce “che stringe” un’alleanza con l’umanità intera. La Parola e l’Eucaristia non sono soltanto il punto di arrivo per i credenti ma l’indirizzo di vita, in cui “vivere” ogni giorno.
Per questo i ministeri del lettorato e dell’accolitato – ha concluso il nostro vescovo – rivestono una fondamentale importanza nella Chiesa, donando anche ai laici la possibilità di offrire un servizio e ascoltare una “parola regale” – con la forza di guardare al volto di quel Re “che non è di questo mondo ma è per la nostra vita”. Al termine della celebrazione ha preso parola il giovane don Alessio Bertocchi, responsabile diocesano dell’ufficio di pastorale giovanile e vocazionale.
Nel ricordare la concomitanza del momento con la trentanovesima giornata mondiale diocesana della gioventù, ha invitato i giovani presenti a guardare ai prossimi impegni che attendono la Chiesa: il giubileo della speranza e il giubileo dei giovani che condurranno alla GMG del 2027 a Seoul.

Fabio Venturini