Mastrini “sbagliata l’ordinanza per combattere la Peste Suina”

Secondo il sindaco di Tresana c’è bisogno di riaprire la caccia

La recente chiusura della caccia per la prevenzione della Peste suina africana (PSA) ha suscitato reazioni contrastanti. Il sindaco di Tresana e responsabile della Protezione Civile dell’Unione dei Comuni, Matteo Mastrini, esprime perplessità sulle misure adottate. Secondo Mastrini, ci sono delle contraddizioni nell’ordinanza del Commissario straordinario: se la presenza umana nei boschi è davvero un rischio, dovrebbe riguardare anche cercatori di funghi e castagne, presenti in gran numero nelle ultime settimane.

Il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini
Il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini

Mastrini evidenzia come la chiusura sia incoerente, dato che altre attività, come la raccolta di funghi, non sono state interdette. La logica di prevenire la diffusione della PSA attraverso l’assenza dei cacciatori nei boschi sembra, dunque, parziale: “Se la presenza umana fosse un problema, dovrebbe esserlo sempre, a prescindere dall’attività svolta,” dichiara il sindaco. Francesca Ferrari di Coldiretti ha sottolineato le difficoltà delle aziende agricole della Lunigiana, già in difficoltà per i danni causati dall’aumento della popolazione di cinghiali, i cui effetti rischiano di aggravarsi ulteriormente. Il sindaco Mastrini conclude che il territorio è pronto per una riapertura regolamentata della caccia, previa autorizzazione di un’ulteriore ordinanza. Egli ritiene che il controllo della popolazione dei cinghiali sia una condizione essenziale per contrastare la PSA e ridurre i danni agricoli.