Molti fedeli, provenienti da diversi luoghi delle valli parmensi, si sono ritrovati la mattina di domenica 16 giugno nella chiesa di San Michele a Gotra di Albareto, per partecipare alla S. Messa solenne e celebrare così la festa del Sacro Cuore.
Un momento carico di commozione perché, in quest’occasione, la venerata immagine di Gesù, grazie ad una generosa raccolta di offerte da parte dei parrocchiani, è tornata all’antico splendore.
Questo restauro ha voluto ricordare il can. mons. Renato Fugaccia: un padre, un pastore, un insegnante, un amico per molti che ha servito la comunità di Gotra dal 1966 (anno successivo alla sua ordinazione) fino alla morte, nel novembre scorso.
A Gotra tutto parla ancora dell’amato parroco: dalla canonica dove viveva al circolo, da lui sponsorizzato, per le attività ricreative e di condivisione fraterna. La sua voce, in apparenza burbera ma dal tono dolce, è come se continuasse a riempire quelle valli, quella gente, quelle case dove don Renato (così come preferiva essere chiamato – schivo da titoli e fregi) era una presenza sempre benvoluta e tanto cara.
Ora che, con la sua assenza, le sue parole restano solo un lieto ricordo, si fa concreta la possibilità di fare tesoro dei suoi preziosi consigli e del suo esempio, del ricordo della sua tenacia e di quell’abnegazione che lo portava a fare “la spola” ogni giorno tra Gotra e Pontremoli, dove è stato stimato professore del Liceo Vescovile per quarant’anni.
È questo dunque il momento di proseguire le attività iniziate da don Renato e di riscoprire la bellezza di quelle “Cattedrali”, come amava definire le sue chiese parrocchiali, dove ha sempre dato dimostrazione di fiducia e fedeltà.
Alla Santa Messa, celebrata da don Graziano Galeotti – che attualmente riveste il ruolo di amministratore delle tre parrocchie della nostra diocesi che si trovano in provincia di Parma – ha fatto seguito, per le vie del paese, la processione con la statua del Sacro Cuore mentre il suono maestoso del Corpo Bandistico di Albareto ha dato quel tocco solenne e felice al momento di festa.
Al termine i presenti, così come don Renato avrebbe voluto, si sono ritrovati per un momento di condivisione al circolo locale.
Fabio Venturini