Il Sangue di Gesù: dono di amore per tutti noi

Questa settimana, nel nostro percorso verso il Giubileo, riscopriamo la festa del Preziosissimo Sangue, venerato ed amato in tutta la Lunigiana. Le celebrazioni ad Albiano Magra e a Sarzana

Il parroco di Albiano, don Fabio, accoglie la reliquia del Preziosissimo Sangue dalle mani di mons. Piero Barbieri, parroco della Concattedrale di Sarzana

Il misterioso disegno di Dio volle che nell’VIII secolo, sulle coste dell’antico porto di Luni, approdassero la reliquia del Preziosissimo Sangue di Gesù (raccolto in un’ampolla sul Golgota) e l’immagine acheropita – cioè non fatta da mano d’uomo – del Volto Santo. Da allora tanto le reliquie (la prima custodita nella Concattedrale di Sarzana, la seconda nella Cattedrale di Lucca) sono oggetto di venerazione e devozione per tutto quel territorio della ex diocesi di Luni, oggi la regione storica della Lunigiana, a cavallo tra Liguria ed alta Toscana.
Imponenti sono ogni anno le celebrazioni in onore del Preziosissimo Sangue che, in Sarzana, hanno luogo in concomitanza con la solennità della SS. Trinità per proseguire nel giorno successivo. Per permettere a tutti i fedeli del territorio di prepararsi a questa festa tanto solenne, la “venerata reliquia” del Preziosissimo Sangue si fa pellegrina in varie parrocchie.
Quest’anno, dopo aver visitato la Concattedrale di Brugnato e la parrocchia spezzina di Migliarina (e prima di visitare quelle dei Ss. Giovanni e Agostino in La Spezia e del Sacro Cuore in Molicciara), mercoledì 22 maggio la reliquia ha fatto tappa anche nella nostra diocesi, nella parrocchiale di San Martino in Albiano Magra.
Accolta sul sagrato della chiesa, è stata esposta sull’altar maggiore per essere venerata dai fedeli. Quindi ha avuto luogo la recita della Coroncina al Preziosissimo Sangue e l’atto di Consacrazione al Sangue di Cristo. È seguita la celebrazione solenne della S. Messa Votiva del Preziosissimo Sangue, presieduta dal parroco don Fabio Arduino ed assistita da mons. Piero Barbieri, storico parroco della Concattedrale di Sarzana.
Don Fabio, nella sua riflessione, ha ricordato quanto il pellegrinaggio della reliquia del Sangue di Nostro Signore sia “lodevole”, soprattutto in un tempo in cui a quasi nessuno “interessa di Gesù”. Questo è un richiamo per noi cristiani a “voler conoscere” il Signore: molte volte infatti, nella nostra vita, tentenniamo nell’essere fedeli al Cristo e nel testimoniare la nostra fede.
“Gustare e vedere” com’è buono il Signore – come proclamava il salmo cantato – ci invita a sperimentare in ogni S. Messa la “dolcezza” dell’Eucaristia, nella quale il pane e il vino si trasformano realmente nel Corpo di Gesù. L’occasione di accogliere e adorare la reliquia del Preziosissimo Sangue è sempre un invito a tenere fisso il nostro guardo su “Colui che ci ha redenti”.
È con queste parole che Don Fabio ha confidato un particolare legame che lo ha portato a conoscere il “Preziosissimo Sangue”: la suora che lo ha preparato nel suo percorso di iniziazione cristiana era infatti appartenente alla Congregazione del Preziosissimo Sangue di Monza.
Al termine della celebrazione, le parole di ringraziamento di mons. Piero (originario del comune di Licciana Nardi) hanno voluto sottolineare come la peregrinatio del Preziosissimo Sangue sia sempre un incontro che “ci fa Chiesa” e che rende presente il Signore in mezzo a noi. Il senso autentico di questo pellegrinaggio è di essere “cammino” per una fede che, seppur silenziosa, rimane “ferma” anche quando le distrazioni del mondo ci portano ad essere lontani dalla religione cristiana.
Perché il nostro tempo possa cambiare è necessario che i cristiani annuncino il nome di Gesù “con la testa e il cuore”. Urge eliminare ogni violenza perché il “sangue di Abele” non venga più sparso e si arrivi a costruire, come diceva San Paolo VI, una “civiltà di amore”. Se ognuno di noi accoglie questo invito, pur essendo tanti piccoli semi, possiamo portare alla crescita di un “grande albero”, dove l’odio viene sconfitto dall’amore. Dopo la benedizione, i bimbi della parrocchia hanno “accompagnato” la reliquia sul sagrato della chiesa, da dove è partita per il Duomo di Sarzana.

La reliquia del Preziosissimo Sangue portata in processione a Sarzana
Domenica 26 maggio nella Concattedrale di Sarzana, stupendamente adornata per l’occasione, tanti fedeli hanno presenziato alla festa in onore del Preziosissimo Sangue di Gesù. Per presiedere le celebrazioni più solenni quest’anno è stato invitato l’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa.
La sua presenza ha voluto rimarcare il legame tra la Biblioteca Vaticana e la città “vescovile” di Sarzana, dove – secondo la tradizione – nel 1397 nacque Papa Niccolò V, della nobile famiglia Parentucelli, che è considerato “fondatore storico” e cultore della Biblioteca stessa.
Nel pomeriggio, presenti molte persone, confraternite ed associazioni del territorio, ha avuto luogo il solenne canto dei vespri. Ad esso ha fatto seguito una maestosa processione che, attraverso le vie del centro storico, ha visto l’ampolla del Sangue di Gesù “farsi strada” tra le realtà della nostra vita: un “incontro” che si fa presenza grata per tutti i credenti.
Il Sangue di Gesù ci ricorda infatti la Sua passione e come il Suo dono di amore sia per tutta la Chiesa, “bella sposa che s’acquistò con la lancia e coi clavi” (Canto XXXII del Paradiso). Il mattino di lunedì 27 maggio, assistito dal vescovo mons. Luigi Ernesto Palletti, mons. Angelo Vincenzo Zani ha presieduto una Solenne Concelebrazione.
Sotto lo sguardo attento del parroco mons. Piero Barbieri, ad essa facevano corona il vicario generale della nostra diocesi don Marino Navalesi (in rappresentanza del vescovo Mario), i Canonici del Capitolo di Sarzana, molti sacerdoti, diaconi, fedeli e diverse autorità. Citando la lettura proclamata di San Pietro, mons. Zani ha affermato come l’Apostolo vuole ricordare che proprio nel Sangue di Cristo troviamo “la radice e l’energia soprannaturale” per la nostra fede e la nostra speranza.
La festa del Preziosissimo Sangue di Sarzana – ha proseguito – si colloca sulla scia di questa secolare tradizione che ha alimentato la fede di chi ci ha preceduto e continua ad illuminare la scelta di vivere un’esistenza cristiana “solida, efficace, ben fondata”.
Quindi mons. Zani ha ricordato come la festa di Sarzana abbia origini molto antiche e ben precedenti la prima festa liturgica del Sangue di Cristo, concessa dalla Santa Sede alla diocesi spagnola di Valencia nel 1583. A conclusione dei festeggiamenti, nel pomeriggio, la celebrazione della S. Messa per gli anziani e gli ammalati, durante la quale (per chi lo ha desiderato) è stato possibile ricevere il sacramento dell’unzione degli infermi.

Fabio Venturini