
Nasce l’area vasta ligure-apuana per la promozione turistica. La firma del protocollo tra i 66 comuni coinvolti alla presenza della Ministra del Turismo. Il sindaco della Spezia: «un accordo per un turismo capace di guardare oltre i confini territoriali». Un protocollo positivo ma non privo di incertezze.

Un’alleanza inedita, e proprio per questo da osservare con curiosità e interesse, sperando che le dichiarazioni di intenti si concretizzino in risultati concreti. Il protocollo di intesa siglato lo scorso 2 aprile alla Spezia tra 66 comuni delle province di Spezia, Massa Carrara e Lucca con la “benedizione” della Ministra del turismo Daniela Santanchè, presente anch’essa alla cerimonia presso il Museo “Amedeo Lia”, ufficializza l’avvio di una collaborazione per la promozione turistica in una logica integrata dell’area vasta. L’idea, suggellata dopo un lavoro di tessitura svolto negli ultimi 12 mesi, è positiva: la riviera spezzina, con il richiamo delle Cinque Terre e delle crociere, si è imposta negli ultimi anni come meta turistica di massa. E se da un lato si assiste alle criticità ambientali e sociali di territori saturati da presenze numericamente incompatibili con il tessuto locale, dall’altro vi sono aree interne che puntano all’incremento dei flussi turistici come strumento di sviluppo economico. Il tema posto sul tavolo non è quello di un “travaso” di turisti da dove sono troppi a dove sono pochi, ma la creazione di un’area vasta capace di una maggiore attrattività unendo le varietà: mare e montagne, borghi marinari e villaggi appenninici, attività outdoor in contesti paesaggistici diversi, ma racchiusi in poche decine di chilometri.

Come vincolo, un confine regionale reso ancor più robusto dalla Costituzione, che affida proprio alle regioni competenza esclusiva sul turismo, ma che si tenta di rendere attraversabile, come affermato dal sindaco della Spezia e presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini, che ha parlato di «un progetto che vuole essere un modello nazionale per un turismo capace di guardare oltre i confini territoriali e che intende integrare tra loro le particolarità di ognuno dei 66 comuni aderenti andando incontro alle esigenze di un pubblico sempre più internazionale». Sulla scorta della constatazione che i turisti non conoscono confini amministrativi ma desiderano godere appieno di tutte le risorse turistiche all’interno di un territorio raggiungibile, hanno apposto la firma sul protocollo i 32 comuni della Provincia della Spezia, i 14 comuni della Lunigiana e 20 comuni della Garfagnana e della Media Valle del Serchio. L’Area Vasta ribattezzata “Ala” – Area ligure apuana – e dotatasi di un proprio logo, va dunque da Deiva a Pontremoli e da Borgo a Mozzano a Luni, con l’obiettivo di realizzare, sempre secondo Peracchini, «un vero e proprio brand territoriale con il quale proporsi al mercato turistico di tutto il mondo, dove largo spazio verrà dato all’aspetto promozionale e di comunicazione attraverso il portale italia.it».

Il protocollo ha una valenza ben superiore al suo contenuto: è la dimostrazione che territori estremamente interconnessi da un punto di vista socioeconomico come quello spezzino e lunigianese possono dialogare e trovare sinergie, oggi sul turismo, in un futuro ipotetico anche su altri temi importanti come il trasporto pubblico locale, la sanità, le scuole, le infrastrutture, le attività produttive. Tuttavia anche le migliori aspettative devono fare i conti con la realtà. Alla firma del protocollo la Liguria era presente con il presidente della regione Giovanni Toti e il suo assessore al turismo Augusto Sartori, mentre non si è visto, al fianco dei sindaci lunigianesi immortalati nei selfie con la ministra, alcun esponente della giunta regionale toscana o dell’amministrazione provinciale di Massa Carrara.
Il motivo di tali assenze non è conosciuto, ma giova ricordare che le risorse per la promozione degli ambiti turistici di Lunigiana e Garfagnana provengono dalla Toscana, che non è solo l’ente regionale ma anche un irrinunciabile marchio per attrarre visitatori. E non si potrà fare a meno della Regione per armonizzare le normative con quelle ligure così da agevolare gli operatori turistici che intendono operare nei due territori coinvolti nel protocollo o, più banalmente, per coordinare gli orari dei treni sulle tre linee ferroviarie che attraversano i territori coinvolti nel progetto. E anche sulla tenuta del progetto sul lato ligure qualche incertezza va registrata, se si guarda all’esperienza del distretto turistico Val di Magra, costituito nel 2018 con Sarzana comune capofila e reciproche accuse di inerzia tra la giunta sarzanese e gli altri sindaci del territorio lungo i cinque anni trascorsi, o se si osservano le tensioni tra Regione e residenti delle Cinque Terre sui rincari ferroviari decisi dalla giunta Toti nei giorni di massimo afflusso turistico. Sulla nuova area turistica ligure-apuana è quindi lecito riporre fiducia, ma saranno i risultati, e non gli annunci, a certificarne il successo.
(Davide Tondani)
Il primo incontro con gli operatori turistici internazionali
La firma del protocollo di intesa tra i 66 comuni dell’area ligure apuana ha preceduto la prima “Borsa Internazionale sul Turismo Esperienziale” (Bitesp) organizzata il 4 e il 5 aprile dal Comune della Spezia al Terminal Cruise del porto cittadino. Nulla a che vedere, ovviamente, con le grandi fiere nazionali o internazionali del turismo, a cui negli ultimi anni ha preso parte l’Ambito turistico della Lunigiana, ma di un evento comunque significativo, caratterizzato per la modalità business-to-business, mettendo cioè in contatto diretto l’offerta con la domanda: 30 operatori internazionali, specializzati nella vendita di pacchetti di turismo esperienziale (conosciuto anche come turismo responsabile, un tipo di vacanza basato sull’obiettivo della conoscenza diretta del luogo in cui ci si trova) hanno incontrato gli operatori dei vari comuni dell’area vasta coinvolti nel progetto. Lo scopo è quello di creare opportunità di business reciproche, illustrando le bellezze e le esperienze che il turista potrà trovare nel territorio. All’evento ha preso parte anche una rappresentanza dell’Associazione Operatori Turistici della Lunigiana-VisitLunigiana.it, in qualità di coordinatore dell’Ambito turistico. I membri della rappresentanza lunigianese hanno dichiarato di aver riscontrato un alto interesse da parte degli operatori internazionali per il territorio e le sue strutture. Alcuni di essi hanno già programmato una visita per cercare di capire la fattibilità di creare prodotti turistici competitivi in grado di attirare visitatori dall’Europa e dal resto del mondo.