L’Asl ha affidato l’opera che dovrebbe quindi partire in questi giorno. I lavori dovrebbero durare tra i 18 e i 19 mesi per un costo complessivo di un milione e 800 mila euro
Ci siamo dovrebbero partire a breve, anzi a brevissimo, i lavori per la realizzazione della Casa di Comunità che troverà sede presso l’ex scuole elementari “Mazzini” in piazza Dodi. Anzi come ci dice il sindaco, Jacopo Ferri, l’opera avrebbe “già dovuto avere inizio visto che ci è stato comunicato da Rosa Cattaneo, dirigente del Dipartimento Tecnico U.O.C. servizi tecnici Zona Apuana e Lunigiana dell’Asl, che lo scorso 25 marzo c’è stato l’affidamento dei lavori. Per ora il cantiere non è ancora aperto ma sicuramente ci sarà da disbrigare le ultime pratiche burocratiche e organizzative prima di dare il via ai lavori che ci auguriamo possano partire nei prossimi giorni”.
Comunque, conferma il sindaco “c’è stato recentemente l’incontro tra i tecnici dell’impresa e i tecnici dell’Asl per illustrare l’opera da realizzare. Sono stati nominati il direttore dei lavori e il coordinatore della sicurezza. Ed è in fase di designazione la nomina del collaudatore”. L’opera dovrebbe avere poi una durata di 18-19 mesi per concludersi, approssimativamente, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, per un investimento complessivo di circa un milione e 800 mila euro. Un percorso lungo, che ha avuto anche una lunga premessa prima di arrivare al prossimo avvio dei lavori, in primis ad opera del Comune che ha liberato una parte di palazzo Mazzini, adibito ad appartamenti di edilizia residenziale, rendendo indipendenti i nuovi spazi destinati agli ambulatori e ai servizi socio sanitari.
Una questione che comunque, come vi abbiamo raccontato, non è stata affatto indolore, specie per l’opposizione di un gruppo famigliare che non accettava il nuovo collocamento e che è stata convinto solo dopo una lunga trattativa. C’è stata quindi la firma del contratto di comodato d’uso che affida la gestione dell’immobile all’Azienda Usl Toscana Nord Ovest per la realizzazione della Casa della Comunità. Un’opera che dovrebbe portare negli spazi di piazza Dodi oltre ambulatori, centro prelievi, centro prenotazioni della “Casa della Salute” che già da tempo operano nell’immobile del centro storico, anche altri ambulatori e quanto oggi è in viale Cabrini. In pratica ci sarebbe il distretto al piano terra, i medici di famiglia al primo piano e gli ambulatori specialistici al secondo. All’interno della Casa della Comunità opererà quindi un gruppo multi professionale composto dal medico di famiglia, lo specialista, l’infermiere, l’assistente sociale e l’equipe di supporto. “Le Case della Comunità – sottolineano dalla direzione dell’ASl – daranno un forte impulso alla sanità territoriale che è determinante per garantire alla popolazione una corretta presa in carico da parte dei servizi sanitari. L’assistenza territoriale rappresenta infatti la prima porta d’accesso al servizio sanitario. Essa costituisce l’approccio più inclusivo, conveniente ed efficiente per migliorare la salute fisica e mentale degli individui”.
(r.s.)