Freddo e neve: colpo di coda invernale ad aprile avanzato

Il brusco calo termico dopo i precoci calori di metà mese ha portato la neve anche a basse quote

22 aprile, la chiesetta del Passo della Cisa avvolta dalla neve.
22 aprile, la chiesetta del Passo della Cisa avvolta dalla neve.

Fino ad una settimana fa, forse, nessuno se lo sarebbe più aspettato un voltafaccia meteo del genere. La stagione aveva fatto il passo più lungo della gamba, anticipando nel week-end di metà mese temperature diurne eccezionalmente elevate e tempo stabile. L’aria gelida che stazionava sulla Scandinavia, a dire il vero, non lasciava tranquilli; detto fatto, aprile si è rivelato per quello che è: infido e capace di ribaltoni, in questo caso davvero inopinato visto il crollo da temperature quasi estive a condizioni pressoché invernali nel giro di pochi giorni. La situazione che era in procinto di crearsi è apparsa potenzialmente gravosa già sabato 20 aprile. Con un certo anticipo, ha preso le mosse domenica pomeriggio con i primi rovesci, anche grandinigeni, mentre la sera la neve ha cominciato a cadere imbiancando le aree montane a quote via via inferiori. Nella notte, i fiocchi misti alla pioggia si sono spinti fino a Pontremoli e la neve, di primo mattino, si è posata per poco fino a 450-500 m, rimanendo più a lungo oltre i 600-700 m. Cospicuo il manto nevoso (20-30 cm) nelle frazioni alte pontremolesi e zerasche, nell’area cioè più interessata dalle abbondanti precipitazioni della notte. Nel corso della giornata, si sono poi estese anche più a est con incremento del manto nevoso specialmente ai valichi del Lagastrello e del Cerreto, dove la coltre bianca ha raggiunto e superato i 50 cm. Il dietro-front, per quanto destinato a non durare a lungo, ha certamente recato disagio perché la precocità del ‘verso’ opposto aveva indotto molti ad alleggerirsi nel vestiario, a pensare di non dover più accendere il riscaldamento domestico o a viaggiare tranquilli per le strade di montagna senza più catene o pneumatici da neve.

La neve alla Casa cantoniera nei pressi del Passo della Cisa
La neve alla Casa cantoniera nei pressi del Passo della Cisa

Non sono mancati black-out elettrici, vedi Zeri (se ne parla più nel dettaglio qui sotto) e i danni alla vegetazione arborea, già in foglia e appesantita dalla neve umida, giacché in questa stagione la neve farinosa e più leggera cade in genere solo oltre i 1000 m. Riscontri nel passato di eventi simili se ne trovano, ma avvenuti nel contesto di annate più fredde, non preceduti da eclatanti fughe in avanti, a differenza di quanto accaduto adesso. Pertanto, la vegetazione era più indietro e non si avvertiva un contrasto così marcato anche in caso di un estemporaneo tepore seguito da un tardivo ripensamento. Fra gli eventi che possono richiamare quanto occorso tra ieri e oggi, si può citare quello del 20 aprile 1954. La portata del fenomeno di 70 anni or sono fu ancora maggiore, perché la neve scese fino al fondovalle imbiancando leggermente anche Pontremoli e Bagnone. Era il martedì di Pasqua e una intensa perturbazione riversò pioggia, freddo e neve in quantità rendendo precaria la viabilità stradale ai valichi appenninici. Il 21, seguì una gelata. L’inverno era stato lungo e rigido, più volte era nevicato in pianura, la campagna era in ritardo… non si veniva, insomma, dai 27-28°C che hanno contraddistinto la metà di questo bizzarro aprile 2024!

Maurizio Ratti

Disagi per i tanti alberi che si sono abbattuti su strade, auto e linee elettriche

Tanta neve a Zeri, ma fuori stagione

l piazzale dei Due Santi alle ore 7 di lunedì mattina ripreso dalla webcam
l piazzale dei Due Santi alle ore 7 di lunedì mattina ripreso dalla webcam

Mezzo metro di neve nel piazzale dei Due Santi, più di trenta centimetri ad Adelano: altro che primavera inoltrata, a Zeri tanta neve così non l’avevano vista in tutto l’inverno! “Nella notte fra domenica e lunedì c’è stata una nevicata davvero forte – ci ha spiegato il sindaco Cristian Petacchi – che ha richiesto una mobilitazione generale per la caduta di decine e decine di alberi che non hanno retto al peso della neve sulle chiome ormai folte”. Protezione civile comunale, Vigili del Fuoco, protezione civile dell’Unione dei Comuni e tanti altri volontari al lavoro per rispristinare una riapertura d’emergenza delle innumerevoli strade interrotte, sulle quali l’intervento di sistemazione è proseguito nei giorni successivi. Ma problemi gravi anche alle linee elettriche interrotte dalla caduta degli alberi che hanno anche divelto numerose recinzioni e danneggiato varie automobili in sosta.

Dalla webcam sul monte Bosta il panorama delle colline innevate fra Mulazzo e Zeri
Dalla webcam sul monte Bosta il panorama delle colline innevate fra Mulazzo e Zeri

Nel pomeriggio di lunedì le strade erano state tutte riaperte e percorribili anche se con molte precauzioni; ma erano ancora 400 le utenze senza energia elettrica nonostante i 6 generatori messi in funzione dai tecnici Enel. Una neve bagnata e pesante della quale a Zeri avrebbero fatto volentieri a meno visto che è arrivata davvero troppo fuori stagione; potrà essere tuttavia un contributo per l’alimentazione delle sorgenti che, si spera, possano così garantire la disponibilità di acqua potabile soprattutto per la prossima estate. “Lo scenario che ci siamo trovati di fronte alle prime luci dell’alba di lunedì è stato incredibile – conclude il primo cittadino che è stato costretto ad emettere un’ordinanza di chiusura delle scuole – e devo ringraziare davvero tutti coloro che si sono impegnati per liberare le strade, dare aiuto e assistere le persone in difficoltà”

(p. biss.)