A Grado il 44° convegno nazionale delle Caritas diocesane sul tema “Confini, zone di contatto e non di separazione”.
Tra gli oltre 600 partecipanti anche una delegazione della Caritas diocesana di Massa Carrara - Pontremoli
Si è svolto a Grado (Gorizia) il 44° convegno nazionale delle Caritas diocesane sul tema Confini, zone di contatto e non di separazione, presenti 600 delegati, con una delegazione della Caritas diocesana di Massa Carrara-Pontremoli.
Dopo i ringraziamenti di mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, Presidente di Caritas Italiana, il saluto di mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale del Triveneto: “La Chiesa – ha detto il patriarca – è immersa in una dinamica d’amore concreto e senza confini. E nella nostra società è chiamata sempre più a mostrare e indicare che c’è sì la giustizia ma c’è anche la carità”.
Importanti gli stimoli provenienti dalle parole di padre Luciano Larivera, direttore del Centro culturale Veritas di Trieste, che ha sottolineato le tante frontiere che esistono e di come queste possano essere unite e superate, mentre don Matteo Pasinato, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Venezia, ha evidenziato che la “sfida cristiana è quella di collegare il confine, attraverso la comunione, evitando la tentazione dell’invasione e della chiusura o separazione”.
Immancabile il riferimento alla dimensione europea alla quale siamo chiamati a guardare: “la Chiesa – ha detto mons. Michael Landau, Presidente di Caritas Europa – deve essere la difesa di tutti coloro che sono emarginati, presumibilmente superflui, a rischio di essere scartati, dai bambini disabili, agli anziani in fin di vita, la sostenitrice non ultima di tutte quelle persone che sono oppresse ed emarginate”.
La successiva tavola rotonda con mons. Alojzij Cvikl (presidente di Caritas Slovenia), Stella Foskolou (presidentessa di Caritas Grecia), Natalia Peiro (segretaria generale di Caritas Spagna) e Ettore Fusaro (Ufficio Europa di Caritas Italiana) ha consentito ai presenti di prendere consapevolezza del contributo di Caritas per la creazione di un’Europa senza confini.
Nel pomeriggio del secondo giorno le testimonianze e la visita alla Concattedrale di Nova Gorica in Slovenia, ha dato modo ai delegati di oltrepassare i confini geografici e sperimentare come le diversità possano diventare la ricchezza di un territorio.
Protagoniste del terzo giorno sono state le quattro assemblee tematiche durante le quali i partecipanti hanno avuto modo di condividere gli interventi del card. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, sul tema “Chiesa di minoranza, in cammino, capace di sconfinare”, di Daniela Chiara, Piccola Sorella di Gesù, sul tema “Nei margini la piccolezza evangelica”, del prof. Giovanni Grandi, docente di Filosofia morale presso l’Università di Trieste, su “Confini: luoghi di incontro e di convivenza delle differenze” e Gabriella Burba, sociologa, su “Carità e giustizia: quale confine?”.
L’ultimo giorno di convegno ha lasciato spazio all’esperienza di don Otello Bisetto, cappellano del carcere minorile di Treviso e alla testimonianza di Giulia Longo, operatrice Caritas in Turchia, che ha riportato la sua esperienza di impegno al confine dando voce ai molti giovani operatori Caritas: “non si può essere giovani senza gli adulti, non si può essere adulti senza i giovani”.
A trarre le conclusioni finali don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, che ha indicato le proposte di lavoro per continuare il cammino Caritas. Citando il primo presidente di Caritas Italiana, don Giovanni Nervo, don Marco ha ricordato l’importanza di capire dove porre i confini “che per Caritas non sono dei limiti, ma delle zone di contatto, luoghi in cui fare l’esperienza della presenza di Dio perché ci permettono di aprirci agli altri e di capire che c’è Qualcuno che può fare prima, durante e dopo il nostro servizio”.
Questi confini, ha aggiunto il direttore nazionale “sono anche luoghi che permettono di custodire la nostra identità e chi siamo come Caritas”.
Infine don Pagniello ha annunciato ha annunciato i prossimi appuntamenti del Giubileo 2025, in particolare il Giubileo del mondo del volontariato (8 e 9 marzo 2025) e il Giubileo dei Poveri (16 novembre 2025).