Elena Guerra sarà presto dichiarata santa

La Beata lucchese (1835-1914) è la fondatrice della Congregazione delle Oblate del Santo Spirito: le suore di Santa Zita, le “Zitine”. Sabato 13 aprile Papa Francesco ha autorizzato a “promulgare” il decreto di riconoscimento del miracolo attribuito all’intercessione di Elena Guerra

Il bollettino della Sala Stampa Vaticana di sabato 13 aprile annunciava che nell’udienza concessa al card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato a “promulgare” alcuni decreti tra i quali il riconoscimento del miracolo attribuito all’intercessione della Beata Elena Guerra, fondatrice della Congregazione delle Oblate del Santo Spirito: le suore di Santa Zita. Una notizia che giunge a soli due giorni dal 110° anniversario della morte della stessa Beata, originaria di Lucca dov’è nata il 23 giugno 1835 e spirata l’11 aprile 1914, che nei prossimi mesi diventerà Santa della Chiesa Cattolica.
La straordinarietà dell’evento, grazie alla vicinanza del nostro territorio con quello della lucchesia, ha rallegrato anche la nostra diocesi ed in particolare il territorio pontremolese. La futura Santa infatti – come precisa il bollettino vaticano – ha fondato la Congregazione delle suore di “Santa Zita”.
A pochi giorni dunque dal 27 aprile, festa liturgica della “nostra” santa Zita (che la tradizione vuole originaria del paese di Succisa ma il cui corpo riposa nella città di Lucca), ci è possibile ripercorrere la strada della povertà evangelica e la scelta del percorso degli “ultimi” – prediletti dal Vangelo e sempre ricordati con affetto da Papa Francesco – attraverso l’umiltà di una donna che del servizio alle ragazze e ai sofferenti ha fatto la propria scelta di vita.

Il corpo della Beata Elena Guerra esposto nella Basilica di San Frediano a Lucca (Foto Wikipedia)

Quella della beata Elena Guerra è una figura da molti definita poliedrica. Oltre l’impegno giovanile per assistere i malati (soprattutto affetti da morbo di colera) fu infatti un’importante scrittrice, una fine teologa ed un’esperta intellettuale che fece dell’apostolato per Cristo una ragione per la propria esistenza.
Nei suoi diari, Elena Guerra racconta storie personali e si interroga sul perché le persone non preghino lo Spirito Santo, da lei definito il “grande sconosciuto”. Intento di Elena era che lo Spirito Santo ricoprisse una “particolare importanza” nella vita delle persone e personalmente si autodefinì “facchina” dello Spirito stesso perché avrebbe “voluto portare” qualsiasi peso purché lo Spirito Santo fosse “amato”.
Giovanissima fu affetta da una grave malattia che la portò a soffrire una lunga infermità (dovuta ad una particolare malattia reumatica) ma questo non limitò Elena nel suo appassionato studio classico e filosofico mentre meditava, grazie ad alcune amiche che la visitavano, uno stile contemplativo in un gruppo di preghiera. La giovane Elena ebbe, tra l’altro, un particolare interesse per la lingua latina perché voleva comprendere perfettamente le parole della S. Messa.
Rimessasi in salute dopo diversi anni, si recò a ringraziare il Signore nella Basilica di San Frediano a Lucca, dove aveva ricevuto i sacramenti e dove si trova tutt’ora esposto il corpo di Santa Zita. Nel 1870 andò pellegrina a Roma e partecipò ad una sessione “aperta al pubblico” del Concilio Vaticano I.
Nel 1882 Elena Guerra fonda a Lucca una comunità femminile di vita comune, intitolata a Santa Zita. Questa scelta fu determinata dal desiderio di Elena che prevedeva, sia per lei che le altre “sorelle”, di farsi “umili” sull’esempio di Zita. Elena desiderava aprire una vera e propria scuola femminile e fu possibile grazie all’acquisto di un palazzo tramite la sua eredità paterna.
Una delle ragazze che venne accolta fu la giovane lucchese Gemma Galgani (futura mistica e santa già dal 2 maggio 1940 per volere di papa Pio XII). Elena Guerra si adoperò personalmente e scrivendo diverse lettere a Papa Leone XIII perché approvasse come Congregazione la sua comunità femminile.
Ciò avvenne nel 1897 con un decreto che stabilì la nascita della Congregazione delle Oblate dello Spirito Santo che, tramite il riferimento originario a Santa Zita, nel linguaggio comune porta a identificare tuttora queste suore come le “Zitine”.
La scelta di definire il nome “ufficiale” della congregazione in “Oblate dello Spirito Santo” è voluta proprio dalla Beata Elena, per la sua devozione alla terza persona della SS. Trinità. Una devozione che, per la futura santa, si esprimeva in particolare attraverso la partecipazione all’Eucaristia.
Per definirne l’importanza Elena inventò un orologio “eucaristico universale”. Erano tempi nei quali non si conoscevano ancora le leggi del fuso orario e, con la creazione di questo orologio, la “nostra” Elena voleva dimostrare che in ogni ora nel mondo può essere celebrata l’Eucaristia. Affrontò questo concetto ponendo nell’orologio due lancette: una indicava il nostro orario mentre l’altra quello che contemporaneamente era l’orario dall’altra parte del mondo.
Questa sua invenzione venne considerata tanto importante da essere ritenuta degna di diventare un “brevetto” che Elena decise di vendere per poter stampare libri.
Fu beatificata nel 1959 da San Giovanni XXIII, prima beata del suo pontificato. Il miracolo riconosciuto dalla Chiesa per definirne la santità è avvenuto in Brasile nel 2010 quando Paulo Gontijo de Oliveira cadde da un albero, rimase in coma per 25 giorni e clinicamente venne dichiarato morto.
La fede di Maria Roseli Riberiro, moglie di Paulo, la porta ad invocare nella preghiera la Beata Elena Guerra. Al risveglio di Paulo i medici dichiarano come inspiegabile il suo essere rimasto in vita: la Chiesa fa la sua parte per affermare il resto.
E adesso, mentre attendiamo di conoscere la data della Canonizzazione con la quale Elena sarà dichiarata ufficialmente Santa, anche noi ci affidiamo a questa nostra sorella – “gigante” della fede.

Fabio Venturini