![Aprile si illude, ma non è tempo d’estate Aprile si illude, ma non è tempo d’estate](https://www.ilcorriereapuano.it/wp-content/uploads/2024/04/15meteo.jpg)
Dopo un inizio con la pioggia, scesa per tutta la notte e parte del mattino del Lunedì di Pasqua, aprile si è dato una calmata: ancora un paio di giornate con residui piovaschi il 2 e il 3, indi il broncio gocciolante del 4, ma poi si è deciso a concedere una tregua.
Cosa buona e giusta, visto il rincorrersi delle perturbazioni per buona parte del mese di marzo e dopo un febbraio più autunnale che invernale, che tutto aveva fatto tranne che lesinare con le precipitazioni.
Venerdì 5, con il ritorno del sole in grande stile, le temperature hanno preso coraggio avvicinandosi ai 20°C, benché i termometri abbiano faticato non poco a portarsi verso tale soglia a motivo della ventilazione che ha incentivato il regime di brezza. Un passo in più lo si è vissuto sabato 6, giornata davvero bella, con cielo più azzurro dipinto da cirri e cirrostrati al mattino e da cirri più isolati nel pomeriggio.
L’orizzonte limpido e la ventilazione ancora vivace – grazie alla brezza corroborata dalle correnti sinottiche come il giorno prima – hanno completato il quadro del sabato da godersi all’aperto. Ampia l’escursione termica dai pochi gradi del mattino ai 21-22 del pomeriggio.
La domenica, si è un tantino ingrigita, specie al mattino, e le velature sono rimaste abbastanza dense il resto del dì, pur mantenendosi nitida la vista, senza un filo di foschia grazie all’aria molto asciutta.
Il caldo diurno ha offerto altri 2-3°C in più, portandosi sui 25°C, senza toccare le temperature elevate che, in diverse nazioni europee, anche a nord delle Alpi, hanno addirittura raggiunto e superato i 30°C.
Il tempo di lunedì 8 è stato molto simile alla domenica, in attesa del veloce disturbo atteso tra martedì 9 e mercoledì 10.
Il resto dello spazio è tutto per marzo 2024, di cui si deve ancora consegnare la ‘pagella’. Il primo atto del trimestre primaverile, eccetto la sua parte centrale più tranquilla, si è distinto per la frequenza e l’abbondanza delle precipitazioni.
Fasi più miti e fasi un poco più fredde si sono alternate: in occasione delle prime, la pioggia ha bagnato anche le quote montane, mentre la neve si è ripresentata in concomitanza delle seconde. Le temperature superiori alla norma, tuttavia, hanno dettato una situazione che un tempo sarebbe stata più consona ad aprile.
Con il cielo quasi sempre nuvoloso e prevalendo le correnti meridionali, le temperature minime si sono tenute più nettamente al di sopra le norma; al contrario, le massime hanno mostrato un surplus più modesto.
A Pontremoli, con una temperatura media di 10,2°C, il mese di marzo ha ‘sforato’ di 1,7°C rispetto alla norma del trentennio 1991-2020 e si è posizionato al quarto posto per mitezza dietro i suoi pari del 2012, 2017 e 2014.
Le precipitazioni hanno più che doppiato la norma con un apporto totale di 299,4 mm a Pontremoli e 312,0 a Villafranca, mentre a Gragnola e a Massa, rispettivamente con 214,8 e 204,0 mm, sono state poco meno del doppio delle attese.
Facendo ‘acqua da tutte le parti’, è stato un marzo certamente non radioso: l’eliofanografo posto sulla torretta del Seminario ha registrato 117 ore di sole, circa 54 in meno della norma con un deficit pari al 31%.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni