Maltempo: tanta paura e difficoltà in tutta l’Alta Lunigiana

Pontremoli, Zeri, Filattiera e Mulazzo i comuni più colpiti. Varie strade chiuse, molte frazioni isolate e senza energia elettrica. A Zeri grosso danno alle tubature dell’acquedotto

Una pianta caduta a causa del maltempo sulla strada per Careola a Pontremoli
Una pianta caduta a causa del maltempo

Sono stati giorni da tregenda quelli che nel corso della scorsa settimana hanno messo in ginocchio il territorio, specie l’Alta Lunigiana che è stata particolarmente colpita. Lasceremo poi i dati più precisi ai nostri metereologi ma secondo quando registrato dai pluviometri in 24 ore sono caduti 165 mm di pioggia a Pontremoli, 140 a Villafranca, 148 a Bagnone, 112 a Comano, 94 a Licciana e 77 a Fivizzano.

I primi giorni della settimana, fortunatamente senza piogge, hanno permesso di tracciare un primo bilancio dei danni “Stiamo rimuovendo alberi un po’ ovunque – ci dice il sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri – ed abbiamo avuto tra sabato e domenica anche la caduta di un palo della luce in zona del cimitero. Per fortuna senza particolari conseguenze”.

Il primo cittadino ha firmato nei giorni scorsi l’ordinanza di chiusure di altrettante strade comunali (strada per Vignola, strada che dalla frazione di Arzelato porta a Colle dell’Aquila, strada che dalla frazione di Casalina porta al cimitero, strada che dalla frazione di Gravagna porta alla SS 62, strada che dalla frazione di Montelungo porta in località Valfondia, strada che dalla frazione di Montelungo porta in località Camponato e strada che dalla frazione di Grondola porta alla frazione di Succisa) per dissesto idrogeologico, che si aggiungono a quelle di Anas e Provincia per loro competenza. Tutto questo ha fatto sì che molte frazioni (Succisa ed Arzelato tra le altre) siano rimaste praticamente isolate “molte famiglie – sottolinea Ferri – non possono più raggiungere le proprie abitazioni con i mezzi, ma solo a piedi. Tutto a causa delle tante frane e delle innumerevoli cadute di alberi”. Poi c’è stato il problema dell’illuminazione con intere frazioni montane che sono state senza energia elettrica per diverse ore con i tecnici dell’Enel al lavoro.

Una frana a Mulazzo
Una frana a Mulazzo

È successo a Pontremoli (Arzelato, Mignegno) ma anche a Zeri nella frazione di Castello dove gli abitanti sono rimasti al buio per 70/80 ore “la situazione è senza dubbio migliorata ma sono ancora senza corrente alcune abitazioni fuori dal centro abitato – ci dice il primo cittadino Cristian Petacchi – ora attendiamo l’intervento dei tecnici perché operi al più presto su queste case sparse”. Problema che è stato segnalato anche dalla sindaca di Filattiera, Annalisa Folloni “solo nella giornata di domenica pomeriggio è ritornata la corrente elettrica in alcune della zona del Ponte”. E lo stesso disagio è stato segnalato a Mulazzo alla frazione di Cassana, con l’elettricità ripristinata nella giornata di domenica “abbiamo toccato con mano – sottolinea Ferri – quanto le politiche di taglio, in questo caso legate alle sedi, al personale ed agli investimenti in casa ENEL, abbiano reso più gravosa – nonostante l’encomiabile impegno ed il grande lavoro degli operatori sul campo che non si sono risparmiati un secondo – una situazione già molto complicata”.

Il lavoro della Protezione Civile a Filattiera
Il lavoro della Protezione Civile a Filattiera

Per quanto riguarda le strade il sindaco di Zeri, racconta come “la forte pioggia ed il vento hanno creato disagi con frane e cadute di piane. Comunque è stata ripristinata la viabilità della Provinciale SP 37 e stiamo valutando la situazione delle strade comunali”. Tra i danni più gravi viene segnalata una frana che ha distrutto le tubature di un tratto dell’acquedotto comunale e reso impossibile il transito della strada sterrata che collega le frazioni di Montelama e Montefavà. Si sta ora lavorando per ricollegare, con un bypass, le tubature dell’acquedotto mentre sarà più lunga e complessa l’opera di recupero della strada. Anche a Filattiera “ci sono frane e cadute di piante in varie strade del comune – ci dice la sindaca Folloni – in particolare c’è una frana sulla strada per Dobbiana e un abbassamento che rende pericolosa la strada per Lusignana. Comunque stiamo monitorando la situazione per capire come intervenire al meglio”. (r.s.)

Alberi caduti, frane e mancanza di energia. La situazione nella Lunigiana orientale

Anche a Fivizzano vari disagi e danni per il maltempo

Lavori per la rimozione di una pianta caduta sulla Strada Provinciale 10 per Tenerano
Lavori per la rimozione di una pianta caduta sulla Strada Provinciale 10 per Tenerano

Senza toccare la tragicità di quanto accaduto in altre zone della Toscana, anche nel Comune di Fivizzano, in tutto il suo territorio, il maltempo di questi giorni ha lasciato i segni del suo passaggio: alberi abbattuti, frane più o meno grandi, e conseguente traffico bloccato un po’ ovunque, connessioni interrotte, linee elettriche abbattute e mancanza di energia in molti paesi, tubature dell’acquedotto saltate e dispersione dell’acqua potabile. Non si sono, per fortuna, registrati problemi alle persone o emergenze tali da dover far lasciare le abitazioni. Non poche le località rimaste al buio, tra cui alcune strade di Monzone, per l’incendio di una centralina; problemi di buio, e quindi di alimentazione degli elettrodomestici, anche a Fivizzano capoluogo, Soliera, Vallazzana, Agnino, Viano, Alebbio, Vendaso; frane di una certa entità si sono verificate sulle provinciali Monzone -Equi e Isolano-Tenerano.

Lavori per la rimozione di una pianta caduta sulla Strada Provinciale 10 per Tenerano
Lavori per la rimozione di una pianta caduta sulla Strada Provinciale 10 per Tenerano

Bisogna riconoscere che gli interventi di Provincia, Comune e Protezione Civile, per garantire e riattivare tutti i servizi sono stati tempestivi ed efficaci, come le informazioni fornite via via dal sindaco Gianluigi Giannetti sul sito del Comune in merito ai comportamenti da tenere, oltre, naturalmente, sullo stato dei problemi e delle soluzioni possibili. Per segnalare eventuali criticità è stato fornito dal Sindaco il numero 0585.948000. Pur gonfi, i vari torrenti sono stati ben contenuti negli argini, nonostante da molti fosse stato segnalato, anche in tempi di siccità, l’innalzamento del loro letto per l’accumulo di pietre, legname e rifiuti e per l’occupazione delle sponde da piante di ogni tipo. A questo proposito, però, si sono sentite e si sentono opinioni diverse, anche da parte di esperti: chi è per pulire e abbassare il letto, dando più ampiezza allo scorrimento delle acque, chi, invece, per preservarlo così come viene naturalmente modellato.

Lavori a Gassano dopo la fuoriuscita del torrente Aulella
Lavori a Gassano dopo la fuoriuscita del torrente Aulella

C’è, però, da dire che dove le sponde, in punti delicati, sono state rafforzate da muri o da blocchi di marmo, la loro tenuta ha salvato abitazioni e terreni. Sarebbe un buon aiuto per lo sgombero dei blocchi di scarto del marmo delle cave e uno strumento preventivo per lo smaltimento, come è considerato l’uso della marmettola come fertilizzante o come, secondo una proposta di Legambiente, “rimuovendola dai ravaneti, essendo inquinante, separata dalle scaglie, le quali, assorbendo l’acqua, ridurrebbero il rischio di alluvione”. I ravaneti sono dei luoghi in pendenze nelle cave di marmo o di pietra, dove si accumulano i detriti. L’idea di Legambiente è quella di realizzare dei “ravaneti spugna”, come strumento di prevenzione “Per realizzarli occorre smantellare i ravaneti recenti fino a raggiungere il substrato roccioso. Proponiamo la stabilizzazione dei ravaneti spugna con bastioni in scaglie realizzati con la tecnica dei muri a secco o in blocchi”.

Andreino Fabiani