
Tema affrontato del gruppo Scout di Pontremoli con i dati del SERD di Aulla e dei Carabinieri. I ragazzi hanno poi testato anche i locali cittadini, in pochi non hanno dato da bere a ragazzi minorenni e nessuno era dotato di un alcoltest. Per superare le difficoltà gli Scout invitano i giovani ad un’uscita tutti insieme per domenica 15 ottobre.

Alcolismo, incidenti stradali e violenza giovanile. Sono solo alcuni dei temi che gli scout del clan Cervo Bianco (Pontremoli 1), hanno deciso di affrontare insieme alla questione più ampia legata al disagio giovanile. Argomento scelto perché, secondo i ragazzi, questo tema è uno dei punti critici del nostro territorio. Per approfondirlo, il clan ha partecipato a degli incontri con i Carabinieri di Pontremoli e con il SERD di Aulla. In seguito, è stata fatta un’indagine sul territorio pontremolese per verificare la serietà del problema.
Dall’incontro con i Carabinieri è emerso che, dalla fine della pandemia, la criminalità giovanile (reati tipo estorsioni e bullismo, abuso di alcol e droghe) è aumentata dell’80% rispetto agli anni precedenti. La maggior parte dei ragazzi sperimenta nella sua vita diverse problematiche dal disagio familiare, a difficoltà legate alla scuola, a problemi con le istituzioni. Molti adulti ritengono che la causa scatenante di queste problematiche sia la mancanza di valori e di ambizione che caratterizza i giovani. Da un colloquio con il personale sanitario del SERD, secondo gli operatori il fattore scatenante di questo disagio sarebbe dovuto in parte alle aspettative che le vecchie generazioni hanno su quella nuova; infatti, dalla fine della pandemia, i ragazzi sono costantemente sotto ai riflettori. Inoltre è emerso che la prima causa di morte in Italia per i ragazzi sotto i 25 anni sono gli incidenti stradali causati da conducenti in stato di ebbrezza.
E andando proprio all’incidentalità stradale nel nostro territorio, secondo i dati raccolti dai Carabinieri di Pontremoli nel primo semestre 2023 sono stati registrati 58 incidenti, di cui 14 per eccesso di velocità, 19 per guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, 6 nelle ore notturne comprese tra mezzanotte e le 7; 10 nelle ore mattutine tra le 7 e le 11; 18 tra le 11 e le 17, e infine 24 tra le 17 e le 24; venti di questi sinistri sono avvenuti nel corso del fine settimana. In tutto sono state coinvolte 78 persone di cui un pedone.
Dopo aver appreso queste informazioni e dopo i vari incontri, il gruppo scout ha deciso quindi di effettuare alcuni test sul territorio. In particolare quest’estate alcuni dei ragazzi ancora minorenni del clan sono andati a chiedere in alcuni bar bevande alcoliche (come è noto c’è il divieto assoluto di servire bevande alcoliche di qualsiasi gradazione ai minori di 18 anni); su 11 bar in cui è stata fatta la richiesta, solo 4 si sono rifiutati di vendere alcol a dei minori. La seconda prova, realizzata grazie al contributo del SERD di Aulla, ha visto i ragazzi del clan distribuire 50 alcol test in giro per le piazze di Pontremoli a passanti che in maniera volontaria vi si sono sottoposti. Il risultato emerso è stato chiaro, dei 50 alcol test effettuati ben 30 sono risultati positivi. E alla successiva domanda: “Ti senti in grado di guidare in queste condizioni?”, purtroppo la maggioranza ha risposto positivamente. Altra inchiesta effettuata dal clan è stata quella relativa all’obbligo, per i locali che chiudono dopo la mezzanotte, di tenere all’interno del locale degli alcol test da fornire gratuitamente a coloro che li richiedono. Dall’indagine effettuata, è risultato che nessuno dei locali aperti fino a quell’ora possedeva alcoltest.
La domanda che si è posta il gruppo scout è stata quindi questa: perché i giovani si ritrovano per bere e non per fare altro? Perché il territorio non fa nulla per impedire questo? L’alcol, le sigarette e le droghe sono una forma di piacere immediato ma effimero, con una durata a breve termine. Secondo gli operatori del SERD e anche secondo i ragazzi del clan, la soluzione migliore è quella di dedicare il proprio tempo alle proprie passioni, che in alcuni casi comportano fatica. Perché tramite la fatica e la dedizione che ognuno mette per raggiungere il proprio obbiettivo, ci si può veramente ritenere felice di aver fatto qualcosa. È quindi importante trovare qualcosa che ci appassioni e prefissarsi degli obbiettivi. Per i ragazzi del clan, passione equivale alla vita all’area aperta e al contatto con la natura, riuscire a stupirsi tutte le volte che raggiunta una vetta si guarda il panorama, e a quel punto non importa più se durante il percorso si è sentita la fatica della salita. Dunque propongono a chiunque sia interessato di partecipare ad una uscita a cui loro parteciperanno in vesti di guide. Appuntamento per domenica 15 ottobre, tutte le informazioni sui social del gruppo scout.