Tre Giorni Biblica: i laboratori  in dialogo tra i partecipanti

L’annuale appuntamento si è svolto tra Avenza ed Aulla dal 1° al 3 settembre

Protagonista principale della Tre Giorni Biblica è stato il testo degli Atti degli Apostoli per questa edizione 2023. L’appuntamento, che da anni in diocesi a settembre offre a molti l’occasione di conoscere, approfondire, confrontarsi con la parola biblica, quest’anno si è svolto tra Avenza (1 e 2 settembre) ed Aulla (domenica 3, nella parrocchia della Filanda).
Scelta tutt’altro che casuale quello del testo preso in esame, perché gli Atti raccontano la storia della vita delle prime comunità cristiane; quindi sono una validissima cartina di tornasole per leggere le nostre comunità contemporanee e al contempo possono offrire suggerimenti, motivi di verifica e, perché no, conforto.
La contestualizzazione, metodo indiscusso per approcciare un libro biblico – permette di leggere il presente alla luce del passato – è stata anche in questa occasione ampiamente impiegata.
Come di consueto ad ogni intervento dove il “relatore di turno” ha fornito dei contenuti, ha fatto seguito un “laboratorio” di approfondimento ed interiorizzazione di quanto poco prima ascoltato. Anche per l’edizione 2023, i laboratori sono stati diversi per durata, ma tutti coinvolgenti, vivi, propositivi, creativi, apprezzatissimi dai partecipanti. Le proposte laboratoriali, avvalendosi della strategia del parallelismo “ieri-oggi” sono state molteplici e varie.
Hanno toccato i luoghi e i tempi della missione, le parole proprie per intercettare il lontano; gli strumenti, percorsi e strategie della missione; l’approfondimento della conoscenza di alcuni personaggi ai quali ispirarsi per raccontare il proprio essere apostoli. Tante sollecitazioni, tanti stimoli, tante conoscenze, tante emozioni che i partecipanti porteranno con sé.
Tanti anche i commenti tutti concordi nel riconoscere l’importanza e la positività dell’esperienza vissuta. “La scelta dei laboratori che facilitano l’assimilazione dei contenuti proposti è sicuramente vincente – ha detto Maria Adelaide – Ritrovarsi in piccoli gruppi apre la possibilità a tutti di esprimersi, condividere, puntualizzare, riflettere, confrontarsi”.
E ancora ha detto Lina: “I laboratori sono stati occasione d’incontro, confronto costruttivo e arricchente. Hanno permesso a ciascuno di esprimersi secondo la propria sensibilità e la propria formazione. Ascolto reciproco edificante che ha permesso una sintesi condivisa”.
Una ricchezza ricevuta, dunque da non tenere come ricchezza personale, ma da ridonare agli altri questo il giudizio unanime espresso dai partecipanti alla “Tre Giorni Biblica”. L’occasione fornita da questa oopportunità ha permesso a molti di esprimere l’entusiasmo di trascorrere del tempo insieme per approfondire ed attualizzare la Parola.
Il desiderio di tornare nelle proprie parrocchie e comunità per condividere quanto ricevuto, è improntato ad un cambio di passo per fare unità e uscire, come ha ribadito anche il vescovo. (Paola Chiordi)

Gli approfondimenti del prof. Crimella sugli Atti degli Apostoli

La Commissione diocesana aveva affidato al prof. Matteo Crimella l’approfondimento del testo degli Atti degli Apostoli e il suo intervento ha tracciato le direttrici per leggere il dettato biblico cercando di fare tesoro di quelle che sono state le diverse letture del libro di Atti nel corso della storia. Se dovessimo chiederci ragione dell’esistenza di Atti, del secondo tomo dell’opera lucana, dovremmo considerare come presenti due piani diversi dello stesso autore.
Da un lato il “Luca storico”, attento conoscitore di luoghi e di persone, di viaggi e di esperienze di comunità vive che nel tempo della Chiesa nascente provavano ad annunciare il Vangelo. Dall’altro lato il “Luca teologo”, attento e raffinato annunciatore del compimento delle promesse a Israele in Gesù di Nazareth ed ora testimone della continuità nella Chiesa della storia della salvezza, aperta e ricettiva nei confronti dell’ambiente ellenistico dentro il quale le vite dei primi annunciatori, tutti Giudei, si muove.
Due sono state le esemplificazioni che hanno aiutato gli intervenuti a cogliere appieno il senso dell’intervento del Prof. Crimella: At 12,1-24 (il racconto dell’uccisione di Giacomo, l’arresto e la liberazione di Pietro) e At 16,6-8 (l’indicazione dello Spirito su dove indirizzare la missione). Attraverso una lettura attenta e puntuale è stato possibile cogliere come si riverberi nello scritto lucano l’esperienza ben conosciuta dai Giudei dell’Esodo; ma questo non basta!
Se, appunto, il riflesso dell’esperienza fondativa per il popolo di Israele, ovvero la liberazione dall’Egitto, è riconducibile nella esperienza del solo Pietro, dall’altro possiamo scorgere, sovrascritta l’esperienza completa e scardinante della passione del Signore.
Ecco allora indicazioni importanti per la missione negli Atti: capacità di rileggere la nostra esperienza come il compimento della storia della salvezza, nella quale troviamo presente i tratti della passione di Gesù.

(C. M.)