Solenne cerimonia per rievocare la traslazione della reliquia
Mercoledì 13 settembre, Bagnone ha rievocato la traslazione della reliquia della S. Croce. I fedeli si sono ritrovati alle 20,30 al Castello di Bagnone per le preghiere di introduzione, indi la processione fino alla prepositurale di San Nicolò.
Le riflessioni sono state dettate da don Lorenzo Piagneri. “Potrebbe suscitare sospetto, ha detto, la parola ‘esaltazione’ accanto alla parola ‘Croce’. Si potrebbe infatti pensare, erroneamente, che l’esaltazione della Croce sia l’esaltazione della sofferenza. La verità è un’altra e molto diversa. La Croce di Cristo non è un semplice legno, ma la certezza dell’Amore sconfinato di Colui che ha dato la vita per l’umanità. Gesù ha accettato di morire amando per poi risorgere e garantirci la vita eterna”. Giovedì 14 settembre, la S. Messa delle 18 è stata resa solenne dai canti del Coro parrocchiale, sotto la guida di Pierfrancesco Carnesecca.
A presiedere mons. Antonio Costantino Pietrocola, coadiuvato dal parroco don Andrea Nizzoli, dal diacono Edamo Barbieri e da altri ministranti. “Dopo l’Editto di Milano del 313, ha ricordato il celebrante, il provvedimento dei due imperatori di allora – Costantino e Licinio – concedeva libertà di culto ai cristiani, ponendo fine alla sanguinosa stagione delle persecuzioni. Si poté, allora, scavare a Gerusalemme per riportare alla luce i simboli della passione, morte e risurrezione di Gesù. Bagnone celebra l’esaltazione della Croce da tantissimi secoli nella certezza che la fede cristiana non è basata su una filosofia, ma su un fatto storico. Davanti alla preziosa reliquia si è sviluppata la vita cristiana dei bagnonesi e quella degli abitanti delle frazioni, che hanno accolto la Croce per vivere tutto ciò che la vita riserva, bello o brutto che sia, con la logica del dono. Gesù ci ricorda che non è lontano; al contrario, cammina con noi sulle strade del mondo quale cireneo fedele, inchiodato con noi nelle situazioni più tortuose per aprirci alla gioia della risurrezione. E allora, sull’esempio dei padri, vorremmo anche noi ripetere, come San Paolo, nel momento del trapasso terreno ‘Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede’”.
Alla processione, che si è snodata per le vie cittadine, hanno partecipato il sindaco Giovanni Guastalli assieme alla Giunta al completo, i consiglieri di minoranza, le autorità militari e le rappresentanze delle varie associazioni di volontariato e delle confraternite del territorio. Al rientro, benedizione ed ancora momenti di silenzio per lodare e ringraziare Gesù: Via, Verità e Vita.
Ivana Fornesi