Sale il numero dei poveri e aumentano i migranti in difficoltà

“Incroci”: la presentazione a Marina di Massa del Rapporto Caritas 2022 sulle povertà in Toscana

“Vedere, giudicare, agire”, scriveva Giovanni XXIII nell’enciclica Mater et magistra del 1961. Uno stile che ben identifica il modus operandi di Caritas nella preziosa fase di raccolta, analisi, valutazione delle statistiche che trova concretezza nella redazione di un rapporto, in particolare quello presentato lo scorso 27 giugno alla Casa Faci di Marina di Massa. Il documento è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dove, assieme al vescovo, mons. Mario Vaccari, erano presenti Marcello Suppressa, incaricato regionale di Caritas, Francesco Paletti, che ha curato e coordinato la stesura del Rapporto, e Serena Spinelli, assessora regionale alle politiche sociali. Erano presenti anche i direttori Caritas delle 17 diocesi della Regione Ecclesiastica Toscana, che hanno vissuto una intensa “due giorni” di studio e riflessione.

Anche questa volta il Rapporto 2022 sulle povertà nelle diocesi toscane ha rappresentato uno strumento di lettura della realtà che, oltre a fare una “fotografia” della situazione, costituisce un punto di partenza e di progettazione degli interventi. Le Caritas della Toscana sono infatti un luogo di incontro e di scambio di relazioni, grazie alla rete dei 590 centri operativi collegati al sistema MIROD (messa in rete degli osservatori diocesani), il database che costituisce la base numerica sulla quale si fonda il rapporto che annualmente viene presentato. Mons. Vaccari ha sottolineato come il titolo del Rapporto “Incroci” ben identifichi le attività dei Centri di ascolto dislocati nelle 17 diocesi toscane, luogo dove le persone si incontrano e manifestano i loro bisogni: una rete di aiuto sul territorio, crocevia di storie e speranze, dove gli operatori Caritas ascoltano quotidianamente il grido di aiuto di molti, secondo lo stile di Gesù. L’assessora Serena Spinelli, invece, ha evidenziato la sinergia che da anni sussiste tra Regione Toscana e Caritas regionale, “alleate” nel contrasto alla povertà, all’insegna della solidarietà e del bene comune. Arrivando ai dati, a livello generale sono 28.142 le persone che nel 2022 si sono rivolte alle strutture delle Caritas della Toscana, il dato più alto da quando è iniziata la raccolta delle informazioni attraverso la banca dati Mirod: per dare una grandezza di riferimento, si tratta una “città” grosso modo come Sarzana o Pietrasanta, giusto per dare delle misure. Il valore, comunque, rimane sottostimato, in quanto non include i familiari conviventi come il coniuge o la campagna/o, i figli maggiorenni o gli anziani (spesso non autosufficienti).

Altro elemento sottolineato è che torna a crescere il numero dei migranti che si rivolgono alla Caritas. Infatti l’impatto della guerra in Ucraina, emerge in modo evidente con riferimento alla distribuzione per cittadinanza. Dopo quasi 15 anni di costante restringimento della forbice fra italiani e stranieri, nel 2022 la quota di quest’ultimi è tornata a crescere in modo sostenuto: + 5,8% rispetto al 2021, anno in cui era stata raggiunta l’incidenza percentuale più bassa, soprattutto a causa dell’impatto economico e sociale dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

I migranti ucraini che si sono rivolti ai Centri d’Ascolto sono quasi sestuplicati (+486%), passando da 321 a 1.881, un dato che fa salire questa comunità addirittura al secondo posto. Dal Rapporto sembra poi emergere soprattutto il tema della stagnazione dei salari rispetto alla crescita esponenziale del costo della vita e alle crescenti disuguaglianze nella distribuzione dei redditi: vi è una quota sempre più numerosa di persone che, pur disponendo di un reddito, sia esso da lavoro o da previdenza, non riescono a vivere dignitosamente. Da questo punto di vista, il Rapporto disegna la povertà come un fenomeno multidimensionale, dove al fattore reddito si aggiungono altri indicatori: difficoltà di accesso ai beni essenziali come il riscaldamento (21% delle famiglie), il consumo di carne o pesce una volta ogni due giorni (16%), i problemi nella compartecipazione ai pagamenti di beni come la sanità e l’istruzione (24%), la vulnerabilità finanziaria, l’esclusione dai servizi ricreativi e culturali come una settimana di vacanza (32%), piuttosto che andare al cinema o al ristorante (28%). Poi, i cosiddetti “nuovi poveri”: coloro che, nel 2022, sono si sono rivolti per la prima volta ai servizi delle diocesi toscane sono pari al 28,7%, un’incidenza in linea con quella degli anni precedenti. Molti altri sono i dati e le statistiche contenute nel Rapporto, dove dietro i numeri ci sono le persone con il loro disagio. È emersa, infine, la preoccupazione circa le modifiche apportate al Reddito di Cittadinanza che, con la rinnovata impostazione, perderebbe la caratteristica dall’universalità propria di una politica contro la povertà, con il rischio di creare sottoinsiemi di destinatari particolari. (df)