Domenica 16 luglio è tornata l’antica festa al santuario della Madonna del Monte
Domenica 16 luglio scorso l’Unità Pastorale di Mulazzo ha rievocato la storica “Festa del Voto” risalente al 1884, nonché la ricorrenza della proclamazione di “Celeste Patrona” avvenuta nel 1940.
A mezzogiorno, dopo il suono dell’Angelus, tutti i campanili del Comune in sintonia, hanno suonato a distesa per ricordare questo appuntamento, che dopo diversi anni, è stato ripristinato con tanta gioia e commozione. Nel pomeriggio un gruppo di volontari si è recato al Santuario per allestire tutto l’occorrente per la celebrazione all’aperto nel Sagrato, dove per l’occasione è stata posta la statua della Vergine.
Calato il sole, qualche minuto prima dell’orario stabilito, il parroco don Marco con il seminarista Raffaele, ha calato dalla nicchia all’interno del Santuario, la statua della Vergine, in un clima di gioia e commozione, perché l’ultima volta era avvenuto nel settembre 2012 per l’Inizio di quell’Anno Pastorale voluto dal vescovo emerito mons. Giovanni Santucci, che proprio ai piedi del Santuario, volle affidare a Maria le attività del nuovo anno.
Giunti al ritrovo stabilito, presso il parcheggio del Santuario, i fedeli già radunati, assieme alle Confraternite del Comune con i loro stendardi e le loro divise e alle associazioni di volontariato, hanno accolto la statua della Vergine con un applauso come segno di devozione.
In testa alla processione la Confraternita del SS. Sacramento di Arpiola, che oltre allo stendardo ha portato ai piedi di Maria, anche la croce processionale e i due lampioni, proprio come i nostri padri hanno sempre fatto nei secoli salendo sul Monte Santo.
A seguire i sacerdoti, il seminarista Raffaele e don Emanuele Borserini, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi che ha presieduto la celebrazione e ha portato in processione la statua della Vergine, con al seguito un gran numero di fedeli giunti per la ricorrenza non solo dal territorio mulazzese ma anche da tutta la Lunigiana.
Al Santuario, cantate le litanie lauretane e indossati i paramenti sacri, ha avuto inizio la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta da don Emanuele e concelebrata dal parroco e rettore del santuario don Marco Giuntini, da don Lucio Filippi e don Mario Arenare entrambi mulazzesi di origine; presente anche il vicario foraneo don Giovanni Barbieri e alcuni diaconi della Lunigiana.
Oltre al seminarista Raffaele ha partecipato anche Riccardo, collaboratore del Duomo di Pontremoli e dell’ufficio liturgico diocesano, e la corale interparrocchiale di Arpiola e Groppoli con l’organista Cristiano.
Presente il sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa con il gonfalone del Comune, il comandante dei Carabinieri di Mulazzo, m.llo Gianmarco Carmone e due Carabinieri in alta uniforme per il picchetto d’onore.
Al termine della lettura del brano del Vangelo, il sindaco ed il maresciallo hanno consegnato nelle mani di don Emanuele, lo stemma del Comune con la targa a ricordo di questo avvenimento, che al termine della celebrazione è stato appeso a lato della nicchia da dove la Vergine continua a proteggere giorno dopo giorno tutta la vallata.
Durante l’omelia, don Emanuele ha dapprima voluto ricordare quando nel 2015 lui stesso aveva celebrato una delle sue prime messe proprio al Santuario: era stato ordinato sacerdote solo qualche giorno prima in Cattedrale a Massa; poi ha esortato i fedeli “ad abbellire di nuovo il nostro santuario interiore, rendendolo sempre più accogliente”.
“Riedificando una Chiesa – ha detto – siamo invitati a riedificare il Santuario di Dio, che è la nostra coscienza. Tutto quello che noi facciamo al di fuori agisce sempre all’interno; come i peccati agiscono ed influiscono negativamente dentro di noi portando ansia, angoscia, così anche le cose belle che facciamo all’esterno, edificano anche all’interno e ci spingono sempre di più verso l’alto, verso le cose belle e verso i beni eterni”.
Al termine della celebrazione, con il canto della Salve Regina, la Statua della Madonna è stata riposizionata all’interno del Santuario, nella sua nicchia.
Il parroco ha voluto ringraziare per la presenza don Emanuele, i parroci del Vicariato, il sindaco e tutte le autorità, le confraternite e i volontari, nonché tutti i fedeli giunti ai piedi di Maria.
Un momento di convivialità ha concluso questa grande serata, che vuole essere non solo un ricordo di quanto compiuto dai nostri padri per molti secoli, ma una ripartenza per un atto di fede che sarà tramandato alle nuove generazioni.
(M. C.)