Negli studi di Rai 1 per la trasmissione “A sua immagine”. Una puntata speciale, intitolata “La forza della vita”, nella quale il Papa si è soffermato su vari temi compreso quello delle apparizioni mariane
La prima volta di un Pontefice ospite di un programma tv: questo è il nuovo “record” stabilito da Papa Francesco con la partecipazione, al Centro di produzione di Saxa Rubra, alla trasmissione di Rai 1 “A Sua Immagine”, condotta da Lorena Bianchetti. La puntata speciale, intitolata “La forza della vita”, è stata registrata il 27 maggio e poi trasmessa la mattina di domenica 4 giugno.
Nella trasmissione, il Papa, ha interagito sui temi proposti dalla conduttrice attraverso alcune testimonianze di vita vissuta. Francesco si è, dapprima, soffermato sul tema della gratuità, distinguendola dal voler tutto gratis.
Ha sottolineato che “siamo male abituati. Il Signore […] ci ha abituati ad avere il senso della gratuità e noi vogliamo tutto gratis. E la gratuità è una cosa molto grande di Dio, che ci ama gratuitamente. Ma noi dobbiamo dare il nostro. In questo c’è lo sforzo che si deve fare sempre”.
Poi il Santo Padre ha parlato del complesso del pavone: “C’è quell’uomo, quella donna che tutti i giorni va a lavorare, progredisce e poi è capace di acquistare una casa e fare una famiglia. Nessuno di loro fa il pavone. Ma quelli che sono un po’ superficiali, cadono nella tentazione del pavone. Cercano di apparire, di fare finta di… e questa non è la strada. La vita è per viverla, non per fare il maquillage”.
Ha anche messo in guardia dalle cose che si comprano: “Se tu hai la possibilità di avere tutto a causa tua, perdi la grazia di essere co-creatore. La grazia di fare una famiglia, di portare avanti i figli, di prendere la saggezza dei vecchi. Questo è il lavoro, ma il lavoro è al centro dell’umanità”.
Quindi l’incontro in studio con Serena e Matteo, la coppia di giovani genitori che aveva incontrato al Gemelli in occasione del suo ricovero, nei giorni in cui la loro bambina stava morendo. Nei momenti di sofferenza, ha detto, “mi muove un senso di tenerezza, di voler accompagnare il dolore. Perché anch’io sono stato accompagnato nel momento di dolore […] Per accompagnare il dolore, per capire il dolore, soltanto il gesto: prendere per mano e stare vicino all’umanità”.
Sul tema del bullismo, ha raccomandato ai genitori di crescere i figli “con l’affetto, con un abbraccio. Far sentire che la dolcezza, l’amore è più forte di quella aggressione. Accarezzare, accarezzare i figli. Un bambino sente il linguaggio della carezza, dei gesti che fanno bene. E questa sarà proprio la difesa davanti ai gesti che fanno male, quando è vittima. O sarà la difesa, almeno il pensiero e il ricordo, quando un ragazzo fa l’azione di aggredire e di fare il male”.
Quanto al tema delle apparizioni mariane, ha precisato che questo “è uno strumento della devozione mariana che non sempre è vero. Delle volte sono immagini della persona. Ci sono state apparizioni vere della Madonna, ma sempre col dito puntato verso Gesù. Mai la Madonna ha attirato a sé quando è vera. Mai. Ha sempre segnalato Gesù. Come ha detto nelle nozze di Cana: ‘Fate quello che egli vi dirà’. Quando una devozione mariana è incentrata troppo su se stessa, non è quel dito e non va bene. Non va bene sia nella persona che ha la devozione, sia in coloro che la portano avanti”.
Le parole conclusive sono state per la pace – “Con la pace si guadagna sempre. Forse poco, ma si guadagna. Con la guerra si perde tutto, tutto” – e sul Giubileo del 2025: “Il Giubileo è avvicinare tutti fra noi e con Dio, per sciogliere i problemi e aiutare a risolvere e perdonare. Una delle cose più belle della gente è imitare Dio in questo: che perdona, che non ha rancore dentro. Imparare a perdonare come fa Dio con ognuno di noi”.