Come avrebbe detto un noto conduttore televisivo del passato, “la domanda sorge spontanea” dopo che, per due settimane, da giugno non si è avuto altro che rovesci, temporali più o meno improvvisi, piovaschi e cielo che, a parte le schiarite notturne, mattutine e serali, si è mostrato ingombro di cumuli pronti ad evolvere in cumulonembi.
Benché ancora sparse, le precipitazioni, sono state il frutto di una instabilità più generalizzata, pertanto in grado di risultare più equamente distribuite rispetto a quanto avvenuto in maggio. Mese che, alla aleatorietà dei rovesci da massa d’aria instabile, aveva unito piovute disastrose nelle regioni esposte alle correnti orientali e lasciato le briciole alle restanti.
Quando giugno imbocca la strada del canonico temporale pomeridiano, l’andazzo può durare a lungo. In passato, però, si mescolava anche a perturbazioni atlantiche o fronti freddi da NW, mentre la versione attuale e degli ultimi anni, propende per configurazioni bariche alternative.
Nonostante il tempo non sia riuscito ad ‘ingranare’ verso il bello la temperatura è tutt’altro che inferiore alla norma: sarà stato finora inaffidabile e tutto quel che si vuole, ma certo non così fresco come capitava in edizioni ormai sepolte nella memoria di pochi. Se si ripresentassero mesi di ogni nome e stagione con anomalie termiche veramente negative, inferiori ai livelli considerati normali quando si iniziò a curare questa rubrica nella seconda metà degli anni ‘80, si assisterebbe ad uno stracciamento di vesti e a edizioni straordinarie dei notiziari!
Facendo riferimento ai canoni 1991-2020, risulta che la prima decade di giugno ha registrato temperature massime perfettamente nella norma e minime di poco superiori ad essa, di 1°C scarso. Ripercorrendo la settimana dal 6 al 12, di martedì scorso è da rilevare giusto la nebbia apparsa di primo mattino e qualche piovasco pomeridiano e serale.
Più marcata l’instabilità di mercoledì 7 con temporali già all’ora di pranzo e distintisi per gli acquazzoni, le scariche elettriche e i potenti tuoni partiti da Pontremolese e Zerasco, ma sfogatisi poi con maggiore intensità tra Filattiera, Villafranca e Tresana.
Rovesci si sono registrati pure in… pausa pranzo giovedì 8, mentre venerdì 9 si è arrivati indenni fino a sera. Sabato 10, un po’ a sorpresa, visto che si era sperato in una resipiscenza meteorologica, il cielo è rimasto coperto per gran parte della giornata, eccetto qualche parziale schiarita apertasi dopo i rovesci localmente intensi del pomeriggio; a tarda sera, ancora nubi e piovaschi residui.
L’orizzonte più limpido e sereno di domenica mattina non ha tratto in inganno i soggetti più smaliziati: infatti, trascorse le ore centrali del dì, i soliti angoli di cielo più facili ad oscurarsi si sono ‘parati’ a dovere e un bagnastrada si è materializzato qua e là verso le 15,30 tanto per non perdere il vizio.
Un tocco da maestro per concludere la settimana del ‘Taccuino’, infine, è stato quello di lunedì 12, quando i temporali si sono susseguiti da cima a fondo delle nostre convalli lunigianesi con predilezione per la sinistra idrografica. Un’altra dose di 10-15 mm ha interessato diverse località (11,4 mm a Pontremoli-Verdeno). Al giro di boa di metà mese, giugno vanta già buoni accumuli pluviometrici.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni