
Rinvenuto per caso da un pellegrino lungo la riva del Magra è stato analizzato dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze ed è stato datato tra il X e l’XI secolo

Un pezzo del passato che ritorna, letteralmente, a galla. Dal fiume Magra è infatti emerso un reperto medievale, un capitello di marmo bianco dal quale si staglia una sorta bassorilievo che disegna due figure di animali, che è stato trovato quasi per caso ad Aulla sul greto del fiume Magra, in prossimità del ponte di Podenzana.
Ad effettuare lo straordinario ritrovamento è stato un pellegrino, Marco Vignaro, che lungo la via Francigena ha approfittato delle acque del fiume per un pediluvio rilassante. E proprio in quel momento di relax è avvenuta l’individuazione del reperto “non credevo ai miei occhi – ha raccontato nel blog in cui sta appuntando le emozioni del suo viaggio – non poteva essere che un decoro così bello giaceva in riva al fiume”. Ed allora il pronto contatto con il museo di San Caprasio di Aulla per fare vedere la foto del ritrovamento e, casualmente, in quel momento vi era un inaugurazione con alcuni esperti e il sindaco, Roberto Valettini, che sono quindi accorsi a vedere il reperto con il comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio artistico che ha prelevato il capitello e portato al sicuro.

“È stato trovato proprio sul greto del fiume, laddove l’acqua lo lambisce – ha raccontato il sindaco – Forse è affiorato con l’abbassamento del livello dell’acqua”. Questo avveniva domenica, il lunedì il reperto è stato esaminato dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze, assieme all’ispettrice della Soprintendenza della Belle Arti di Massa Carrara, Marta Colombo, ed hanno datato il decoro tra i X e l’XI secolo. Insomma il capitello di marmo bianco che tanta meraviglia ed attenzione ha suscitato in queste ore in tutta la comunità, sarebbe quasi coevo della Abbazia di San Caprasio. Ed in effetti anche il ritrovamento è avvenuto non molto lontano dall’edificio che ospita anche l’omonimo museo.

A raccontarci il momento delicato del sopralluogo dei tecnici è lo stesso sindaco, Roberto Valettini (che era presente assieme al parroco don Lucio Filippi e al direttore del museo di San Caprasio, Riccardo Boggi) “si tratta di un ritrovamento di grande importanza, un capitello di notevole bellezza che i tecnici hanno datato attorno all’anno mille. E sempre nella stessa zona è stato rinvenuto un secondo reperto anche se più, probabilmente molto più recente e di minore interesse”. Ora si procederà ad analisi più minuziose per ottenere una datazione ancora più precisa.
Sul futuro del reperto sembra invece non esserci dubbi con il capitello che, con ogni probabilità, andrà ad arricchire la collezione del Museo di San Caprasio. “Ad un primo esame – evidenzia il direttore del museo Boggi – il manufatto ha le caratteristiche di capitello medievale a stampella, confrontabile con quello conservato al museo. Il capitello è affidato in custodia alla Soprintendenza, verrà ripulito e probabilmente potrà essere esposto nel museo a luglio, in occasione delle Notti dell’Archeologia. Per l’occasione della esposizione il Museo spera nella presenza della Soprintendenza e dei Carabinieri del Nucleo Tutela di Firenze”. (r.s.)