Chiusura della linea Aulla-Lucca: flussi turistici a rischio e disagi sulla viabilità

Quarta estate senza treni nella Lunigiana orientale. Il sindaco di Casola Ballerini: «da Regione e RFI un muro di gomma alle nostre proposte»

Un treno della Aulla-Lucca
Un treno della Aulla-Lucca

Una nuova estate senza treni – la quarta consecutiva – sta per cominciare nelle valli dell’Aulella, del Lucido e del Serchio. A nulla sono serviti i tavoli istituzionali di lavoro insediatisi in inverno e le proposte giunte dai sindaci del territorio per rendere minimi i disagi legati alla chiusura della linea: RFI ha ripreso i lavori sulla linea tra Castelnuovo Garfagnana e Aulla, chiudendo la circolazione dal 12 giugno al 30 agosto 2023.

L’agenda dei cantieri è quasi del tutto identica a quella dello scorso anno: tra le stazioni di Camporgiano e Piazza al Serchio verranno effettuati interventi di consolidamento alle gallerie Acquabianca e Rio Cavo e al ponte Rio Cavo, tra Aulla e Minucciano i lavori riguarderanno il viadotto sul Rio Tassonaro a Pieve San Lorenzo, mentre a Castelnuovo Garfagnana proseguiranno i lavori per la realizzazione dello scalo merci. Alla lista degli interventi del 2022 si aggiungono i lavori di rifacimento del piano stradale di tutti i passaggi a livello tra Aulla e Minucciano. Se lo scorso settembre RFI parlava di lavori conclusi, è del tutto evidente che si trattasse della temporanea sospensione dei cantieri (alcuni dei quali mai partiti, secondo alcune fonti) inseriti in un piano pluriennale di ammodernamento della linea, che con ogni probabilità proseguirà anche nell’estate 2024. Unione dei comuni della Lunigiana e della Garfagnana, le province di Massa Carrara e Lucca e i comuni di Casola, Fivizzano e Minucciano nei mesi scorsi avevano proposto un piano per scongiurare una nuova paralisi estiva dell’intera linea.

Riccardo Ballerini, sindaco di Casola e presidente uscente dell'Unione di Comuni
Riccardo Ballerini, sindaco di Casola

«Le nostre proposte sono state del tutto inascoltate» ha dichiarato al nostro settimanale Riccardo Ballerini, sindaco di Casola, senza nascondere la propria rabbia. «La chiusura della linea determina un problema con i flussi turistici» denuncia il primo cittadino. «Nella Lunigiana orientale sono fortemente cresciuti in questi anni il turismo outdoor e il turismo lento. Il treno è mezzo privilegiato per chi raggiunge Pieve San Lorenzo ed Equi per fare trekking o mountain bike o per visitare le Apuane o le terme. Un’altra estate senza treni cancella tutti gli sforzi promozionali di questi anni. Avevamo proposto una chiusura selettiva della linea, in modo che potesse essere in funzione anche solo da Aulla a Piazza al Serchio, ma Regione e RFI sono stati un muro di gomma di fronte alle nostre idee». Anche la viabilità stradale subirà le ripercussioni della chiusura.

«La ferrovia dal 2011 è usata dalla società Mi.Gra per il trasporto del carbonato di calcio estratto dalle Apuane dall’impianto di Minucciano alla Kerakoll di Sassuolo. Ogni giorno – prosegue Ballerini – dallo scalo merci di Pieve San Lorenzo parte un treno con 28 container pieni. Lo stop alla linea significa immettere quotidianamente sulla viabilità locale 56 camion. I disagi si sono già fatti sentire sia sulla provinciale per Minucciano, sia lungo la strada regionale dei Carpinelli, soprattutto nell’abitato di Casola, dove il passaggio dei rimorchi è molto problematico e pericoloso. Ne abbiamo avuto già un’anteprima nelle settimane scorse – si scalda il sindaco – quando i primi camion hanno ricominciato a solcare la vallata a seguito della chiusura di tratti della Pontremolese».

Le amministrazioni locali avevano proposto una serie di accorgimenti per ridurre i disagi, ma né la deviazione dei camion su una viabilità secondaria da riadattare, per evitare l’attraversamento di Casola, né il ricorso all’attivazione dei cantieri nella notte e nei festivi per accelerare la fine dei lavori sono stati presi in considerazione. «La speranza è che nel 2024 venga attivato il nuovo scalo merci di Castelnuovo Garfagnana, in modo da indirizzare, durante la chiusura del prossimo anno, almeno una parte dei camion provenienti dal frantoio»: guarda avanti Ballerini, anche se i problemi rimangono. A partire dai trasporti sostitutivi: «i pullman, anche se incrementati rispetto allo scorso anno, non risolvono il problema: sono più lenti del treno, tagliano fuori una località turisticamente strategica come Equi, intasano la stretta viabilità locale, non rispondono né alle esigenze del turismo, né a quelle di chi abita nelle nostre valli». Il ripristino dei trasporti ferroviari in settembre cancellerà tanti disagi? Il primo cittadino di Casola è pessimista: «la mancanza di ascolto da parte della Regione e di Trenitalia è evidente anche nei periodi normali; da tempo lamentiamo la frequente sospensione del treno in partenza da Aulla alle 10.46 o le coincidenze che saltano lasciando a terra studenti e lavoratori, ma le soluzioni tardano ad arrivare».

(Davide Tondani)