Rispetto alla settimana scorsa, si è visto qualche promettente movimento nello scacchiere meteorologico, ma continua, al tempo stesso, la pioggia soprattutto laddove non ce ne sarebbe bisogno. La Romagna si trova infatti ancora alle prese con straripamenti e inondazioni. Durante le fasi di tempo perturbate il persistere di correnti orientali non può che avere le conseguenze alle quali si sta assistendo.
La prima decade del mese si è conclusa con la ripresa della pioggia sulle nostre ‘prode’ occidentali della Penisola. Segnali incoraggianti sono venuti dagli apporti sui 40-50 mm registrati il 9 e il 10: una pioggia utilissima, costante e regolare, scesa a lungo senza picchi di forte intensità. Piovaschi irregolari si sono ripetuti l’11 tra le ore centrali e pomeridiane.
Buone pure le precipitazioni il 12, ad intermittenza sia al mattino che a tarda sera, e il 13 (anche carattere temporalesco).
È stato proprio nella giornata di sabato che il tempo si è rivelato più infido e ‘traditore’: ad una nottata di pioggia ad intervalli, caduta fino alla prime ore del mattino, sono seguite, infatti, ampie schiarite per il resto delle ore antimeridiane. Poco dopo le 12, però, oscuri cumulonembi si sono sviluppati per tutto l’orizzonte e i primi tuoni, alle 13,30 circa, hanno preceduto rinforzi del vento, rovesci, tuoni, fulmini e grandine da una convalle all’altra secondo un copione di assoluto capriccio, come si conviene ad ogni meteora temporalesca che si rispetti.
L’aria fredda rovesciata al suolo dall’alto delle nubi ha causato un crollo della temperatura dagli oltre 20°C del mezzodì ai 9-10°C delle ore 14-15 nelle località più centrate dai temporali. Vario il mulinare del vento da più direzioni, mentre sui più alti crinali appenninici è scesa una spolverata di neve.
Domenica 14, precipitazioni più tranquille sotto forma di pioviggine e pioggerella tra notte e mattino; ancora dai quadranti settentrionali la ventilazione. Così, dopo due settimane di piogge e pioggerelle, quei 70-90 mm sono caduti in tutta la Lunigiana, con punte di oltre i 120-130 mm sui rilievi.
Svogliati i tentativi di schiarita, giusto un cenno nel pomeriggio e a tarda sera di domenica, poi ampi rasserenamenti sono riusciti a imporsi nella giornata di lunedì 15: prevalenti le sventolate di una tramontana più asciutta, che non doveva però illudere considerando le previsioni per martedì 16.
Il cielo si presentava punteggiato da qualche nube ancora nella tarda serata di lunedì, tuttavia il risveglio non ha mancato le attese di una copertura generale, di pioviggini e di vento ciclonico in rinforzo da Nord, che manco è degno di essere definito vera e propria tramontana essendo semplicemente una corrente richiamata dal minimo depressionario in risalita da sud. Il sensibile mutamento delle condizioni atmosferiche da un giorno all’altro, sotto il profilo della temperatura, sta comportando una netta riduzione dell’escursione termica diurna: marcato aumento della temperatura minima e netto calo della temperatura massima.
Come detto in apertura, con l’assetto barico in atto le maggiori precipitazioni e criticità toccheranno alle Marche e alla Romagna, nonché alla parte più orientale dell’Emilia.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni