
La GMG di Lisbona e la Veglia per le vocazioni al centro degli incontri di domenica scorsa a Pontremoli
“Un meraviglioso poliedro”, questo il tema della veglia in occasione della 60a giornata di preghiera per le vocazioni, che si è svolta domenica 30 aprile a Pontremoli. Il poliedro è l’immagine di diversità che si incontrano e si integrano, come la diversità di carismi e vocazioni di cui è composta la Chiesa.
Vita religiosa, sacerdozio, missione, matrimonio non sono ambiti tra loro separati: riguardano persone che, camminando insieme verso un unico orizzonte, formano la Chiesa. La giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, fu istituita da Paolo VI nel 1964, durante il Concilio Vaticano II. Papa Francesco ha posto l’accento quest’anno sul tema: “Vocazione: grazia e missione”. Riprendendo l’espressione della Lettera agli Efesini, il Santo Padre, ha sottolineato come Dio ci abbia “scelti prima della creazione del mondo. […] Nel corso della nostra vita questa chiamata, inscritta nelle fibre del nostro essere e portatrice del segreto della felicità, ci raggiunge per l’azione dello Spirito Santo, in maniera nuova, illumina la nostra intelligenza, infonde vigore alla volontà, ci riempie di stupore e fa ardere il nostro cuore”.
Un messaggio molto forte, che i nostri ragazzi hanno accolto. Durante la veglia, infatti, due giovani hanno portato la testimonianza del loro “mettersi in gioco” in campi diversi. Chiara ha raccontato il suo impegno nell’animazione dei giovani della parrocchia del Monte; Diego (seminarista al terzo anno di studi) ha condiviso alcuni aspetti della sua scelta di entrare in seminario per verificare la sua vocazione al sacerdozio.
Questa “chiamata missionaria”, però, come scrive Papa Francesco: “non nasce dalle nostre capacità, intenzioni o progetti, né dalla nostra volontà e neppure dal nostro sforzo di praticare le virtù, ma da una profonda esperienza di Gesù”. Proprio da qui è voluto partire, nella sua esortazione, anche il nostro vescovo, fra’ Mario Vaccari, sottolineando che “Gesù entra in modo inaspettato nelle nostre vite, suscitando desideri e passioni. Ci presenta situazioni che hanno bisogno del nostro aiuto e del nostro impegno. E rialza sempre l’asticella delle nostre attese e aspettative”.
Ognuno ha una sua chiamata specifica, una strada che è la vita stessa ad aprire. Come il capitano della nave di Emergency che giorni fa ha portato i migranti al porto di Carrara. Fra’ Mario ha raccontato del suo incontro con l’equipaggio e di come sia rimasto colpito dalla scelta di questo ragazzo di nome Carlo di lasciare le navi da crociera per dedicarsi ai salvataggi in mare. Spesso, infatti, sono i bisogni dell’altro a mostrarci una strada e a chiamarci. Anche le nostre realtà pastorali ci chiamano all’impegno e al cambiamento. Rispondere ad una vocazione significa anche rendersi disponibili a camminare su strade nuove. Fra’ Mario ha, inoltre, raccontato di come sia stato interrogato dall’esperienza della comunità pastorale di Legnano, nella diocesi di Milano. Due preti, due religiose, e una famiglia che collaboravano nella gestione di una zona pastorale.
Un modo nuovo rispetto a quello a cui siamo abituati.
I giovani che hanno partecipato a questo momento di preghiera rappresentavano loro stessi il “poliedro” della nostra diocesi: ragazzi e ragazze delle parrocchie di Costa e di Lunigiana che, dal pomeriggio, nei locali del Seminario, hanno vissuto un momento di comunione, in preparazione alla GMG di Lisbona. La giornata mondiale della preghiera per le vocazioni è stata scelta, infatti, come momento per fare “il primo passo” verso l’evento “mondiale” di Lisbona.
Giovani che fanno parte di realtà diverse si sono incontrati e conosciuti, hanno condiviso le loro aspettative e idealmente hanno fatto insieme il primo passo verso l’appuntamento in Portogallo con Papa Francesco, che al termine del messaggio per la giornata mondiale delle vocazioni scrive: “La sua iniziativa [di Dio] e il suo dono gratuito attendono la nostra risposta. La vocazione è un intreccio tra scelta divina e libertà umana, un rapporto dinamico e stimolante che ha per interlocutori Dio e il cuore umano”.
Saranno sessanta i ragazzi che il 31 luglio partiranno dalla nostra diocesi per partecipare (la maggior parte per la prima volta) alla Giornata Mondiale della Gioventù.