
Con la settimana oggetto del consueto commento, si è andata a instaurare una sorta di avvio estivo della stagione calda, però destinata a subire ancora dietro-front e ripensamenti.
La partenza del ‘meteotrimestre’ al via il 1° giugno, ha anticipato i primi caldi nel finale di maggio. La terza decade, infatti, ha visto un rialzo delle temperature massime e, in minor misura, delle temperature minime, che si sono attestate su valori superiori alla norma: di un paio di gradi queste ultime e di 3-5°C nei valori massimi.
Il cielo, se non sereno o poco nuvoloso, eccetto il 26, ma comunque con soleggiamento generoso nelle ore del mattino e del mezzodì, ha permesso al sole di ‘lavorare’ e di riscaldare l’aria, salvo poi impedire il prosieguo della sua azione nel resto del pomeriggio allo sviluppo della nuvolosità cumuliforme.
Addensamenti minacciosi ora in un angolo dell’orizzonte e ora nell’altro hanno segnato quasi tutte le giornate della settimana in esame ad eccezione di giovedì 26, non a caso risultata quella con il caldo pomeridiano più duraturo e non interrotto da manifestazioni temporalesche.
Nelle date restanti, invece, i fenomeni registrati hanno inciso sulla regolarità del regime termico perché, sotto rovesci improvvisi occorsi qua e là, ecco che i 27°C delle ore 13, in qualche caso, hanno avuto vita breve: alle ore 15, la temperatura poteva già essere calata di 8-10°C con gli acquazzoni, il vento e la grandine recati dai cumulonembi temporaleschi.
Il fondovalle, in generale, non ha risentito se non marginalmente degli eventi di instabilità, ma mercoledì 25, quando i rovesci temporaleschi, oltre alle Alpi Apuane (33,4 mm a Vinca), hanno visitato soprattutto il crinale appenninico fra i passi del Lagastrello (27,4 mm al Lago Paduli) e del Cerreto (21,4 mm), gli stessi si sono mostrati intensi pure a quote basse coinvolgendo, ad esempio, i paesi di Soliera (17,2 mm) e di Gragnola: nel borgo alla confluenza del Lucido nell’Aulella sono caduti 33,2 mm in poco tempo con punte di intensità oraria della pioggia ben superiori.
Per il resto, il 23, un rovescio si era concentrato su Pontremoli in prima serata. Il 24, i canonici temporali pomeridiani, insorti sui monti di Zeri, tra la Cisa e il Cirone nonché sugli alti crinali che dominano Bagnone, Licciana e Comano, dopo una rumorosa messa in scena degna di un imminente nubifragio, si erano dati convegno immediatamente a NW di Pontremoli interessando Bassone e la Valle del Verde.
La nuvolosità di sabato 27, così come quella odierna, si sta rivelando più tranquilla e senza esiti burrascosi, a differenza della breve brontolata tonitruante di domenica 28, limitatasi allo Zerasco intorno alle 17:15-17:30 con qualche piovasco di minima entità fino a Pontremoli.
Tutte le suddette occasioni, salvo molto localmente, non hanno inciso in maniera significativa sul totale mensile delle precipitazioni: in contrasto con quanto avvenuto in varie regioni italiane, il maggio 2023 non ha certo ‘spiazzato’ edizioni precedenti quanto a pioggia, e dunque chiuderà con un bilancio giusto in linea con le aspettative o addirittura in leggero deficit.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni