
Ad Apella la presentazione dei libri “Paesi di Lunigiana” diventa occasione per riflettere sulle risorse e lo sviluppo del territorio

Siamo ormai ad una ventina di presentazioni dei libri “Paesi di Lunigiana”, ma quella che si è svolta nel pomeriggio di venerdì 21 aprile nel borgo di Apella assume caratteristiche del tutto particolari. Barbara Maffei, giovane imprenditrice dell’agriturismo “Montagna Verde” l’ha trasformata infatti in un evento. Con me, oltre alla stessa Barbara Maffei e a Caterina Rapetti che hanno introdotto il pomeriggio, a parlare della storia, del presente e delle prospettive dei paesi della Lunigiana, c’erano Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, il presidente di “Sigeric”, Pierangelo Caponi, la guida turistica Francesco Bola tra i fondatori della stessa cooperativa e Federico Palermitano di “Lunigiana World”. Punti di vista diversi i nostri, ma tutti concordi: il patrimonio storico e culturale dei paesi della Lunigiana è una risorsa imprescindibile per l’identità e lo sviluppo socio economico del comprensorio. Barbara Maffei quindici anni fa ha scelto di abbandonare una carriera da ingegnere a Milano per investire tutte le proprie conoscenze e risorse nell’azienda del padre Mario; con i genitori e il fratello Luca ha trasformato una piccola realtà di montagna, isolata nell’alta valle del Taverone, in una struttura turistica di richiamo internazionale. Da borgo semi spopolato e in parte diroccato Apella è “risorto” a nuova vita, tra residenti e turisti che approfittano del soggiorno nell’albergo diffuso organizzato nelle case recuperate all’interno del paese e della cucina negli spazi medievali dell’antico complesso della torre. Un modello che si può replicare quello di Apella? Forse, ma servono donne e uomini “illuminati” e disponibili ad una scelta non facile.
Possono essere due libri come quelli di “Paesi di Lunigiana” ad offrire uno spunto di riflessione per il presente e, soprattutto per il domani? Non spetta a me dirlo, ma a quanto pare possono fornire un contributo, almeno ascoltando gli interventi che sono seguiti a quelli di Barbara Maffei e Caterina Rapetti.
Per Bola e Caponi, nel loro lavoro quotidiano, è infatti indispensabile avere strumenti di conoscenza che permettano non solo di differenziare l’offerta, ma anche di sorprendere chi arriva in Lunigiana e sceglie itinerari non consueti. Strumenti di conoscenza e persone che, come le guide, fanno da “mediatori” tra il territorio e il turista. “La cosa più difficile quando si arriva nei paesi è raccontare quello che non si vede – hanno spiegato – ma quando ci si riesce il turista ha un’emozione forte”. Il folto programma di apertura di castelli in Lunigiana messo a punto dalle guide di “Sigeric” va anche in questa direzione: Bastia, Monti e Lusuolo sono fortificazioni presenti in paesi antichi, attraverso i quali il visitatore può scoprire un territorio inaspettato, ma che è ancora qui a testimoniare la propria storia e i saperi della propria gente. Per Giovanelli, i due libri offrono una prospettiva insospettata – e quindi per molti aspetti sorprendente – per interpretare il territorio lunigianese. “Questo incontro mi suggerisce qualche cosa di nuovo, mi sollecita una riflessione inedita sulla Lunigiana” ha spiegato il presidente del Parco che ha sottolineato come il nostro comprensorio sia oggi quello che in Toscana emerge per crescita di presenze turistiche. “In questi libri non ci sono solo informazioni – ha continuato – ma attraverso queste pagine si ha una interpretazione del territorio e della sua gente”. “I nomi e le descrizioni di questi paesi a me hanno aperto una dimensione inedita della Lunigiana – ha spiegato – che non avevo mai visto in oltre cento visite che ho fatto in Lunigiana. Due libri che certamente danno un contributo al turismo: emerge che questa non è la terra dei Malaspina e di alcuni castelli, né di vescovi o di signorie, bensì il territorio dove l’insediamento rurale è antico di millenni”. Una presenza ancora viva e che continua ad offrire prodotti, dall’enogastronomia, all’ambiente, al paesaggio, che possono essere volano e motore per l’economia del nostro territorio.
Paolo Bissoli
E ora Apella ha la sua piccola biblioteca di paese
Ora “Casa Nardi” ad Apella ha anche una biblioteca, per il momento piccola con un centinaio di volumi, ma destinata a crescere in fretta. A fare gli onori di casa e a mostrare scaffali e tavoli con i primi volumi è stata la stessa Barbara Maffei, sotto lo sguardo ammirato dei presenti, quasi un po’ sorpresi da questo nuovo e inaspettato “regalo”. Qui nacquero Biagio e Anacarsi: il primo nel 1768, il nipote nel 1800, eroi del Risorgimento italiano morti prima che l’indipendenza e l’Unità fosse compiuta. Uno spazio, questo di Apella, celebrato fin dal 1961 quando venne inaugurata una grande lapide in marmo in memoria dei due patrioti, recuperato negli anni scorsi e trasformato in un luogo di accoglienza e conoscenza, sempre aperto, disponibile per chiunque arrivi nel piccolo borgo montano. Materiali illustrativi sulla Lunigiana, informazioni, luoghi dove trascorrere qualche momento di riposto, una piccola sala conferenze e una terrazza affacciata sulla valle. E ora anche una biblioteca. Per tutti. (p. biss.)