Gli impianti sciistici tra la poca neve e il boom delle bollette

Sia a Zum Zeri che a Cerreto Laghi si attende la neve sperando di salvare il periodo delle festività. Mentre il costo delle bollette è più che triplicato

Una pista del complesso sciistico dello "Zum-Zeri"
Foto d’archivio di una pista del complesso sciistico dello “Zum-Zeri”
Il passo del Cerreto innevato
Il passo del Cerreto innevato

Si sta rivelando senza dubbio un inverno difficile per gli impianti sciistici del territorio, stretti tra la morsa di una stagione senza ancora neve e con l’impennata dei costi legati alle bollette di gas ed elettricità. E pensare che la stagione sembrava promettere bene con l’inverno che aveva fatto capolino a fine di novembre con la prima neve che aveva imbiancato le cime più alte e gli impianti sciistici di Zum Zeri e di Cerreto Laghi. Dato che faceva sperare in una possibile apertura in occasione dell’8 dicembre. Ma purtroppo il repentino aumento della temperatura ad inizio dicembre, al di sopra delle medie stagionali, ha rovinato la festa. “C’erano 25-30 cm di neve – ci raccontano da Cerreto Laghi – purtroppo le alte temperature l’hanno sciolta impedendoci di aprire gli impianti”.

E purtroppo anche in vista delle festività natalizie la situazione non sta migliorando, anzi. Come ci conferma Maurizio Viaggi, titolare dell’impianto sciistico di Zum Zeri “Gli impianti sono stati collaudati e pronti ad avviare la stagione invernale 2022-23. Purtroppo manca l’elemento essenziale, la neve, la speranza è che arrivi al più presto”. Ma le previsioni non sono ottimistiche come ci conferma, Marco Giannarelli, della società “Turismo Appennino” che gestisce gli impianti sciistici di Cerreto Laghi “purtroppo c’è questa alta temperatura che non permette l’arrivo della neve. Anche adesso, purtroppo, sta piovendo a dimostrazione che siamo ben al di sopra degli zero gradi per vedere volare qualche fiocco di neve”.

 

Una recente immagine con l'esercitazione del "Soccorso Alpino Carrara-Lunigiana" sulla seggiovia dello Zum Zeri, come si può vedere purtroppo senza neanche un filo di neve
Una recente immagine con l’esercitazione del “Soccorso Alpino Carrara-Lunigiana” sulla seggiovia dello Zum Zeri, come si può vedere purtroppo senza neanche un filo di neve

Comunque entrambi i titolari degli impianti sciistici mantengono alta la speranza augurandosi qualche bella nevicata tra Natale e Capodanno o comunque che la temperatura si abbassi per permettere di intervenire con i cannoni sparaneve “Manca la neve – sottolinea Viaggi – ma vogliamo essere ottimisti, l’aspettiamo dal cielo ma siamo pronti anche con l’innevamento artificiale”. “Noi siamo pronti e operativi – gli fa eco Giannarelli – anche perché per noi resta fondamentale il periodo delle festività, lì si concentra buona parte dell’indotto stagionale”. Ma, come abbiamo accennato all’inizio, oltre alla mancanza di neve c’è anche il peso delle bollette di gas ed elettricità a pesare sui bilanci degli impianti sciistici. “Basti pensare – ci conferma Viaggi – che tenere attivi gli impianti dell’innevamento artificiale per una notte aveva un costo di 300-400 euro, oggi si è più che raddoppiato sfiorando i mille euro”. A questi si aggiungono gli aumenti di gas, gasolio (“ in questo senso – assicura Viaggi, i consumi del gatto delle nevi sono impressionanti”) ed elettricità “che però abbiamo deciso di non fare cadere sugli utenti garantendo gli stessi costi che avevamo in precedenza”. Anche con delle offerte nuove come quella della pista in notturna “uno spettacolo straordinario, sciare in piena notte con l’illuminazione artificiale. Speriamo che il tempo ci dia una mano e ci permette di realizzarlo al più presto”. Ed anche da Cerreto Laghi confermano il forte incremento di prezzi “si è passati da bollette da 30-40 mila euro al mese ad oltre 100 mila. È una situazione difficile specie tenendo conto che, a causa del tempo avverso, non riusciamo a partire con la stagione”. Ma anche a Cerreto, qualche cosa di muove dal punto di vista dell’offerta con la riapertura del Palaghiaccio dopo oltre quattro anni di chiusura. Nelle ultime settimane con l’installazione dei nuovi motori, il piano-pista è pronto per la produzione del ghiaccio. “Restano pochissimi lavori di completamento per poter riaprire – spiega il sindaco di Ventasso, Enrico Ferretti – ma dobbiamo individuare la modalità di affidamento e gestione della struttura. Sono aspetti che stiamo valutando nell’ambito dell’Unione, perché il Palaghiaccio è una struttura di importanza comprensoriale, e con i lavori effettuati si aprono prospettive davvero rilevanti anche per raduni e stage di nazionali di pattinaggio sul ghiaccio”. Anche perché gli impianti sciistici hanno un impatto fondamentale sull’economia dei territori montani “teniamo duro – sottolinea Viaggi – anche perché c’è tutto un indotto che fa riferimento al nostro impianto sciistico. Altrimenti le piccole realtà montane come Zeri rischiano di scomparire, ed invece il nostro obiettivo è quello di farle sopravvivere e se possibile dare una luce di speranza e di riscatto a questi territori”. (r.s.)