Gemellate le parrocchie di Codiponte e S. Stefano Magra

Accomunate e unite nella venerazione della sacra immagine della Madonna della Consolazione

Il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, sostenitore dell’illuminismo e seguace del giansenismo, abolì la pena di morte e ristrutturò l’organizzazione degli ordini religiosi con l’intenzione di creare una Chiesa indipendente da Roma, appoggiando la nomina di Scipione de’ Ricci, dichiaratamente giansenista, a vescovo di Pistoia e Prato. 
A seguito di tali provvedimenti, verso la fine del XIX secolo, fu soppresso anche il convento di Codiponte, di cui rimangono evidenti ruderi, alcune grotte dove le monache pregavano e resti della cappella, spezzoni di colonne e tracce dell’acquedotto che lo riforniva di acqua. Terreni e beni vennero venduti; alcuni arredi architettonici furono recuperati: il portale maggiore che ora fa da ingresso alla pieve di Codiponte, l’altare del convento che si trova nella pieve di San Lorenzo e la taumaturgica immagine della Madonna della Consolazione, trasferita, insieme con 47 suore, nella chiesa di S. Stefano Magra. 
Questi fatti storici sono all’origine del gemellaggio tra le parrocchie di Codiponte e di Santo Stefano Magra nel nome della Madonna della Consolazione, sancito nella ricorrenza della Solennità dell’Immacolata Concezione. 
La solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta da don Massimo Redaelli, concelebrante don Paolo Aluisini, parroco di Caprigliola, in rappresentanza di don Paolo Cabano, parroco di Santo Stefano. Numerosi i fedeli, guidati dalla Confraternita San Leonardo della parrocchia di Santo Stefano. Presenti anche i cavalieri Templari.
Don Massimo ha esortato a rallegrarsi nel Signore per il dono della Madonna della Consolazione, con l’augurio che ella assista ciascuno con il suo balsamo consolatorio e ha ringraziato il sindaco Riccardo Ballerini per aver onorato il gemellaggio con la sua partecipazione. La celebrazione è stata animata dalla Schola cantorum Beato Angelo Paoli, diretta da Azuela Incoronato, con l’accompagnamento all’organo di Simone Catani, in unione con il coro di Caprigliola. A corona dell’invocazione “Maria Santissima guidi e protegga le due comunità che si affidano a lei!” è stata eseguito il brano “Vergin Santa” del maestro Dechà, con l’aggiunta di due strofe inedite scritte da Simone Catani e da don Paolo Aluisini. È seguito un festoso rinfresco preparato e offerto dai parrocchiani della Pieve di Codiponte.                  
(Corrado Leoni)