
Tra gli impegni pastorali anche il pellegrinaggio a Montenero e la festa di San Francesco

“Tre sono gli impegni pastorali che coinvolgeranno la Diocesi nelle prossime settimane”. Lo comunica il vicario episcopale per la pastorale don Maurizio Iandolo che con un video, diffuso sul canale della Diocesi, ha ricordato i tre momenti “forti” che danno il “la” al cammino diocesano.
Il primo è il Pellegrinaggio al Santuario della Madonna delle Grazie a Montenero (LI), di sabato 24 settembre, tradizionale atto di devozione che vuole tradursi in un vero e proprio “affidamento” a Maria perché protegga la Diocesi e l’anno pastorale. “Alle 9 – spiega don Maurizio – ci ritroveremo a Montenero, nel parcheggio dei pullman per salire in processione al Santuario. dove, alle 10, il vescovo Fra’ Mario presiederà la S. Messa”.
Altro momento atteso è la Festa del patrono della Diocesi, san Francesco di Assisi, il 4 ottobre: sarà per il vescovo Mario, una “prima volta”: la celebrazione in Cattedrale vedrà la presenza delle autorità civili e militari, dei vescovi della Toscana e del clero diocesano.
Terzo ed ultimo momento fondamentale sarà il Convegno Pastorale Diocesano che si svolgerà il 21 e 22 ottobre, nella parrocchia di Santa Maria Mediatrice, alla Covetta. “Anche quest’anno – ha messo a fuoco don Maurizio – il Convegno avrà come tema il cammino sinodale. Siamo infatti giunti al secondo anno, e, a livello di Chiesa Italiana, si continua con la ‘fase narrativa’ che l’anno scorso si è concretizzata con l’ascolto del Popolo di Dio. Nei giorni scorsi è uscito il testo, che è frutto della sinodalità, dal titolo ‘I cantieri di Betania’ e che indica le prospettive del Cammino per il 2022-23. Alle diocesi viene chiesto di ‘lavorare’ su alcuni temi che sono riconducibili a tre ‘cantieri’ che sono: ‘la strada e il villaggio’, ‘la casa e l’ospitalità’, ‘le diaconie e la formazione spirituale’. Noi, in particolare, prenderemo in esame un ‘cantiere’ e il Vescovo è orientato ad approfondire quello relativo alla ‘strada e al villaggio’ che sarà poi il punto di riferimento del percorso pastorale diocesano”.
Il convegno si concludera la sera di sabato 22 con la veglia missionaria. “La conclusione con la Veglia di preghiera – puntualizza don Iandolo – sarà un modo concreto di assumere il ‘lavoro dei cantieri’ in chiave missionaria affinché possa essere per tutti uno stimolo ad andare in mezzo alla gente e, mettendosi al servizio verso il prossimo, diventare, in un certo qual modo, annunciatori del Vangelo nel nostro territorio”. Le linee portanti del “cantiere della strada e del villaggio” si possono raccogliere attorno alla figura di ascolto ai diversi “mondi” in cui i cristiani vivono e lavorano, cioè “camminano insieme” a tutti coloro che formano la società. Il documento spiega che “in particolare occorrerà curare l’ascolto di quegli ambiti che spesso restano in silenzio o inascoltati: innanzitutto il vasto mondo delle povertà: indigenza, disagio, abbandono, fragilità, disabilità, forme di emarginazione, sfruttamento, esclusione o discriminazione (nella società come nella comunità cristiana), e poi gli ambienti della cultura (scuola, università e ricerca), delle religioni e delle fedi, delle arti e dello sport, dell’economia e finanza, del lavoro, dell’imprenditoria e delle professioni, dell’impegno politico e sociale, delle istituzioni civili e militari, del volontariato e del Terzo settore”.